Il Comitato referendario per il Sì ha presentato gli eventi in vista del voto nella provincia – Svolti centinaia di volantinaggi e iniziative. Pampanelli: “Una grande battaglia per i diritti”
Dopo centinaia di volantinaggi, presidi e iniziative pubbliche svolti in questi mesi in tutti i comuni della provincia di Perugia, la campagna per il Sì ai cinque Referendum su lavoro e cittadinanza, in programma l’8 e 9 giugno, si chiuderà nel capoluogo umbro nella serata di venerdì 6 giugno con una grande festa nel centro storico della città. In piazza IV Novembre, dove verrà allestito il palco, a partire dalle 21 si esibiranno la band 88 Folli e lo storico gruppo combat folk Modena City Ramblers. Ma non ci sarà solo musica, ovviamente. All’evento interverranno anche rappresentanti del Comitato nazionale per il Sì per ribadire i temi referendari. Insieme all’iniziativa di Perugia, anche in altre città sono previsti eventi in piazza a chiusura della campagna referendaria, come annunciato nella conferenza stampa di presentazione del programma, che il Comitato provinciale per il Sì ha tenuto mercoledì 4 giugno alla Camera del lavoro di Perugia. A fare un bilancio di questi mesi di lavoro di propaganda e informazione e illustrare le iniziative che si svolgeranno in questi giorni è stato Simone Pampanelli, segretario generale della Cgil di Perugia, affiancato da Laura Migliorati del Comitato refendario per il Sì di Perugia. La Cgil è, infatti, una delle organizzazioni che compongono il comitato referendario insieme a partiti e associazioni.
“Siamo riusciti a rompere il muro del silenzio – ha commentato Pampanelli – e a coinvolgere tante persone che, quando sono venute a conoscenza delle tematiche dei referendum, non solo hanno approfondito e condiviso, ma si sono unite a noi nel divulgare e promuovere i quesiti referendari, appoggiandoli convintamente. Ora sta ai cittadini esercitare il loro diritto al voto. Sarà una battaglia democratica importante e la vinceremo perché le persone per vivere devono e vogliono lavorare, ma per lavorare non vogliono e non devono rinunciare né alla libertà né alla dignità. E i referendum, abrogando le norme sbagliate introdotte in questi ultimi decenni, portano il Paese verso questa direzione. Lo stesso vale per il referendum sulla cittadinanza perché, al di là di tutte le assurdità che abbiamo sentito, in realtà aiuta le persone che da anni vivono e lavorano in Italia a diventare cittadini italiani e ad acquisirne diritti e doveri. Parliamo di persone che sono nate in Italia, che sono italiane a tutti gli effetti, ma che però non hanno i diritti di tutti gli altri cittadini”.
La chiusura della campagna referendaria si terrà: mercoledì 4 giugno a Padule di Gubbio alle 18, a Spoleto alle 18, a Sanfatucchio di Castiglione del Lago alle 19.30 e a Umbertide alle 20.45; giovedì 5 giugno a Gualdo Tadino alle 18, a Città di Castello alle 18, a Foligno alle 18.30 e a Marsciano alle 21; venerdì 6 giugno a Perugia alle 21. Il Comitato ha annunciato che porterà propri rappresentanti di lista in ognuna delle 706 sezioni elettorali del territorio provinciale.
“Già a partire da questa campagna – ha concluso Pampanelli – i referendum hanno assunto un valore enorme che va al di la del voto. Hanno rimesso al centro il principio stesso della democrazia. In un mondo in cui la ricchezza è detenuta da sempre meno mani e dove tutto viene sacrificato in nome del profitto, acquisisce un’importanza straordinaria anche solo l’idea che i cittadini, se sono maggioranza, possano invertire questa tendenza e ridare dignità e libertà ai lavoratori e a milioni di persone che vivono in Italia e che non sono riconosciute come cittadini”.