Perugia, Festa della Repubblica: parla il presidente della provincia Luciano Bacchetta

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Perugia, Festa della Repubblica: parla il presidente della provincia Luciano Bacchetta. “Dopo un lungo anno di lutti e di sofferenze a causa della pandemia, quella del 2 giugno sarà una cerimonia carica di emozioni nel ricordo di chi non c’è più e il desiderio di ricominciare a vivere la socialità di cui l’essere umano non può fare a meno”

   

Ai Giardini del Frontone – uno dei luoghi simbolo della città di Perugia sacrario di memorie storiche ed identitarie, luogo scelto da Aldo Capitini nel 1961 per la partenza della prima Marcia della Pace – si svolgerà alle 10 la celebrazione dei 75 anni della Repubblica italiana davanti alle massime autorità dello Stato, della Regione, della Provincia e del Comune di Perugia. Saranno infatti presenti il Prefetto, Armando Gradone, la presidente della giunta regionale Donatella Tesei, rappresentanti della Provincia e il sindaco di Perugia Andrea Romizi. Sarà letto il messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, davanti al tricolore.

“La Festa della Repubblica 2021, dopo l’anno terribile che abbiamo alle spalle, apre alla speranza di un ritorno alla normalità. Infatti, pur mantenendo un profilo sobrio, sull’esempio di quanto previsto nel protocollo delle celebrazioni del Quirinale, la ricorrenza del 2 giugno sarà un momento di grande unità tra le istituzioni anche nel capoluogo della nostra regione. Dopo un lungo anno di lutti e di sofferenze a causa della pandemia, quella del 2 giugno sarà una cerimonia carica di emozioni nel ricordo di chi non c’è più e il desiderio di ricominciare a vivere la socialità di cui l’essere umano non può fare a meno. Con la concreta possibilità per l’Umbria di passare in breve dalla zona gialla a quella bianca si prospetta la ripresa delle attività produttive e dei servizi, con il turismo in primis. Un pensiero particolare va ai capi degli istituti scolastici, ai docenti, agli studenti e alle loro famiglie in vista della chiusura di un anno scolastico difficile e problematico, ma che ha anche permesso di sperimentare con la Dad un nuovo approccio all’apprendimento. Le nuove tecnologie sono state, pur nelle difficoltà contingenti, un modo per non perdere contatti con la didattica. Conosco lo sforzo immane che ciò ha comportato, ma possiamo dire che non si è perso l’anno scolastico e questo è motivo di conforto. La nostra è una Repubblica giovane, nata dalle macerie di una guerra mondiale disastrosa, oggi a 75 anni di distanza, anche se per motivi diversi, sembriamo come reduci da un conflitto. Con lo stesso spirito di rinascita che determinò negli anni Sessanta del secolo scorso il boom economico, dovremmo affrontare i mesi e gli anni che verranno. Potrà essere una grande occasione di sviluppo e benessere per tutti sull’esempio di chi nel pomeriggio di mercoledì sarà insignito delle onorificenze al merito della Repubblica per mano del Prefetto alla presenza dei sindaci della nostra provincia ai quali rivolgo un pensiero di gratitudine per l’impegno e la dedizione”.