Bettona: approvato il bilancio di previsione del 2015

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La conferma dell’esenzione Imu per l’abitazione data in uso e parenti in linea diretta; no all’applicazione della tassa di soggiorno; più fondi destinati ai servizi sociali, in sostituzione di quelli tagliati dal governo centrale al fine di mantenere inalterato il livello dei servizi, più fondi alle scuole dell’obbligo, perché investire sui giovani è un investimento per il futuro. Sono questi i punti salienti del Bilancio di Previsione 2015, approvato dal Consiglio Comunale di Bettona con largo anticipo sul termine del 31 maggio previsto dal Decreto del Ministro degli Interni.

«Si tratta di un atto fondamentale, – sottolinea l’assessore ai tributi ed al bilancio, Gian Luca Schippa – che consente la piena operatività delle Aree e dei Servizi Cimiteriali per il raggiungimento degli obbiettivi programmatici. Il Bilancio 2015 di fronte alla realtà condizionata dai forti tagli di risorse pubbliche nei confronti dei Comuni, infatti è stato preso atto delle minori risorse disponibili per effetto dei tagli al Fondo di Solidarietà che è passato dai 740mila euro circa del 2014 ai 510mila euro del 2015, altri tagli  sono previsti con l’introduzione dell’Imu sui terreni agricoli. Nonostante questi eventi si è costruito con l’attenzione di coniugare le risposte alle esigenze prioritarie del Comune con il rispetto del mantenimento della qualità e dei livelli dei servizi sociali e scolastici. Con questo Bilancio c’è il passaggio “rivoluzionario” della così detta “Armonizzazione Contabile” che mira a rendere più veritieri, confrontabili e trasparenti i Bilanci degli Enti. Per questo motivo l’Amministrazione non si è trovata impreparata di fronte a questa “rivoluzione” poiché viene adottate fin dal suo impresso (maggio 2012). Poiché si ragionava sul fatto che il ciclo finanziario di un ente locale è alla stregua di quello che ciascuna famiglia o impresa può effettuare, infatti, le entrate vengono spese per i servizi da fornire alla collettività. Il meccanismo si inceppa, però, se le entrate previste non vengono interamente incassate».