Terza Commissione: parere favorevole al nuovo regolamento caccia di selezione ungulati

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Terza Commissione: parere favorevole al nuovo regolamento caccia di selezione ungulati. Comprenderà anche la specie cinghiale in aggiunta di cervidi e bovidi

   

La Terza commissione consiliare, presieduta da Eleonora Pace, ha dato parere favorevole a maggioranza al nuovo Regolamento per la caccia di selezione degli ungulati, che comprenderà anche la specie cinghiale, in aggiunta a cervidi e bovidi. Favorevoli i consiglieri di Lega, FDI e Patto civico mentre i consiglieri del Partito democratico non hanno partecipato al voto perché, come ha spiegato Michele Bettarelli (Pd-vicepresidente della Commissione),

“pur condividendo l’impostazione tesa a limitare il proliferare di una specie che sta causando ingenti danni agli agricoltori, riteniamo che le tante osservazioni giunte nelle audizioni siano state accolte solo marginalmente e siano state lasciate fuori questioni che per le associazioni venatorie erano prioritarie, come l’auspicato Piano di gestione della specie cinghiale, quindi non è stata data una risposta esaustiva”.

L’assessore Roberto Morroni ha accolto le ultime proposte da inserire nel testo del nuovo Regolamento presentate dal consigliere Valerio Mancini riguardanti alcuni aspetti tecnici sul munizionamento e sui calibri da impiegare nella caccia di selezione. Morroni ha poi ricordato che tra le novità introdotte c’è anche la possibilità di prevedere nella caccia di selezione non più solo cacciatori abilitati ma anche altri, purché accompagnati da almeno uno abilitato. Tutti gli sforzi vanno nella direzione di ridurre il fenomeno della proliferazione incontrollata della specie cinghiale e il regolamento si muove nella direzione indicata dall’Ispra, che ha pubblicato dati scientifici che certificano il fallimento delle politiche venatorie fin qui attuate:

“è emerso – ha sottolineato Morroni – che la caccia in braccata si è rivelata uno strumento non efficace per il contenimento, anzi ha peggiorato le cose, mentre è altresì acclarata l’efficacia della caccia di selezione. È perciò importantissimo dotare i cacciatori di uno strumento fondamentale come questo regolamento, che prima non c’era in quanto contemplava solo cervidi e bovidi, e dopo si potrà pensare al nuovo Piano di gestione della specie”.

Il nuovo Regolamento è dunque una integrazione del precedente, inserendo la specie cinghiale tra quelle prelevabili. Persegue gli obiettivi indicati dal Piano faunistico venatorio regionale circa il contenimento degli impatti economici sulle attività antropiche. Vengono individuati i compiti degli Atc, responsabili della procedura dei vari distretti per cervidi e cinghiale, e i contenuti dei Piani di gestione, che devono essere elaborati e inviati alla Regione, contenenti i numeri degli abbattimenti e l’indicazione delle attività svolte per controllare la popolazione delle specie affinché siano in equilibrio rispetto all’habitat. Viene redatto un apposito disciplinare dagli Atc, in accordo con la Regione, che unifica le procedure in tutti e tre gli Atc. Quindi vengono individuate le figure coinvolte e il processo di formazione che riguarda cacciatori, conduttori di cani da traccia, censitori (si occupano del monitoraggio e possono non essere cacciatori), tecnici di supporto agli Atc nella redazione dei piani di gestione. Vengono assegnati i carnieri stagionali con l’indicazione del numero di capi da abbattere e le procedure per il recupero dei capi feriti fuggiti. Quindi l’identificazione dei capi abbattuti per la rendicontazione delle quote loro assegnate.