Piano vaccini: “Umbria rimasta indietro, serve cambio passo”

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Piano vaccini: “Umbria rimasta indietro, serve cambio passo”. Interrogazione dei consiglieri di minoranza

“L’Umbria è tra le Regioni italiane peggiori sul fronte del vaccino. A dirlo è l’autorevole quotidiano economico Sole24Ore, che riferisce numeri difficili da giustificare: su 22.535 dosi consegnate, risultano somministrate solamente 15.518, pari al 68,9 per cento, al netto delle problematiche di approvvigionamento dei vaccini stessi, che dovrebbero ripartire come annunciato da Pfizer”.

   

Così i consiglieri di minoranza Tommaso Bori, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi e Michele Bettarelli (Pd), Thomas De Luca (M5S), Andrea Fora (Patto civico) e Vincenzo Bianconi (Misto) che annunciano la presentazione di una interrogazione per chiedere perché

“ad ora non si è neppure iniziato a prenotare le vaccinazioni degli ultra-80enni e non sono stati coinvolti i medici di medicina generale, mentre nelle altre Regioni si stanno già somministrando; quante vaccinazioni sono state effettuate, il cronoprogramma e il calendario delle prossime tappe, ben scadenzato e definito, se c’è intenzione di sperimentare la somministrazione nelle farmacie idonee e un punto della situazione sulle vaccinazioni di fase 2 e fase 3. Anche in Umbria sono state avviate le operazioni di vaccinazione a partire dal 27 dicembre: sulla base delle priorità stilate dal ministero della Salute, sono state organizzate in fasi: la prima per operatori sanitari (15mila persone), personale e ospiti di strutture per anziani (non c’è una stima numerica), ultra-ottantenni (89.824 persone). La fase 2: soggetti tra i 60 e gli 80 anni (189.445 persone), soggetti di età inferiore con comorbilità severa o immunodeficienza (29.120 pazienti), insegnanti e personale scolastico ad alta priorità. La fase 3: restante del personale scolastico (circa 16mila persone), il personale dei servizi essenziali, la popolazione carceraria e gli agenti di custodia (circa 6mila persone), popolazione generale con comorbilità moderata di ogni età; la fase 4 con il restante della popolazione: 600mila unità”. “In questo quadro – rilevano i consiglieri di minoranza – l’Umbria è ancora arenata in fase 1, ferma alla vaccinazione degli operatori e degli ospiti delle residenze protette e residenze sanitarie assistenziali. Dovrebbe essere previsto per i prossimi step anche il coinvolgimento del personale medico di medicina generale, previa vaccinazione dei medici stessi, che ad oggi non si è palesato. Si sono palesate invece criticità per la vaccinazione degli ultra 80enni: difficoltà nella prenotazione online, scarsa mobilità delle persone e la necessità di team aggiuntivi per la vaccinazione di tali soggetti, ad oggi ancora non previsti quando la vaccinazione di questa categoria dovrebbe partire dall’1 febbraio. Occorre dunque un cambio di passo e il solo fatto che la Giunta non abbia voluto riferire in Aula sul piano vaccinale, nel corso dell’ultima seduta, è l’ennesimo brutto segnale di arroccamento e sordità alla partecipazione”.

Questa, invece, la nota del Consigliere Thomas De Luca (M5S) attraverso la quale annuncia che

“anche coloro che lavorano nel commercio e nella GDO, interessati dalla vendita dei beni di prima necessità, saranno vaccinati contestualmente ai lavoratori dei servizi essenziali nella campagna vaccinale. Grazie all’emendamento da noi presentato e accolto all’unanimità anche coloro che garantiscono un servizio tra i più essenziali, come l’approvvigionamento dei beni di prima necessità e la commercializzazione alimentare, vengono inseriti in via prioritaria e facoltativa nella campagna vaccinale. Un lavoro fondamentale, alla stessa stregua di quello svolto dagli operatori delle forze dell’ordine o dai lavoratori delle infrastrutture. Non potevamo ignorare chi è costantemente esposto al pubblico ogni giorno e anche in caso di zona rossa deve continuare a lavorare. Nei vari emendamenti presentati all’atto 665 nella seduta d’Aula è stato votato all’unanimità l’inserimento nella campagna vaccinale in via prioritaria e facoltativa anche dei medici veterinari, gli odontoiatri, gli psicologi e i farmacisti”.