“Partire dalla cultura del volontariato per superare la crisi”

449

“Partire dalla cultura del volontariato per superare la crisi”. La nota di Paola Fioroni (Lega)

“Partire dalla cultura del volontariato per superare la crisi: una luce per accendere le ombre dei disagi sociali, economici e sanitari attraverso il contributo delle associazioni di volontari e volontarie, nella distribuzione di beni di prima necessità, nel sostegno alle persone fragili e nell’incessante supporto nel contenimento della pandemia sanitaria”.

   

Ad affermarlo il consigliere regionale Paola Fioroni (Lega-vicepresidente dell’Assemblea legislativa).

“Alla vigilia della 35^ Giornata internazionale del volontariato dedicata all’enorme sforzo dei volontari e delle volontarie durante la pandemia Covid-19 lo slogan del 2020 Together We Can Through Volunteering inquadra la vera essenza dello spirito del volontariato. Quella appunto che consente loro di superare insieme ogni ostacolo per rispondere alle necessità degli altri. In questa pandemia se il Paese ha retto, molto è dovuto anche alle reti di prossimità, sussidiarietà. Ma soprattutto all’impegno del volontariato che ha costantemente dimostrato quale sia il ruolo strategico ed insostituibile che svolge all’interno della società. Un ruolo fatto di trame sottili, di una presenza discreta ma irrinunciabile, e di una cultura e senso di comunità ed esempi di vita per tutti che ha contribuito a mantenere tante luci accese fra le ombre dell’emergenza. Nei 15 anni che mi hanno visto impegnata nel volontariato ho ben compreso che trasformare il nostro welfare è un percorso rivoluzionario che ha bisogno di tempo e riforme strutturali. Per questo occorre alimentare la buona sussidiarietà, quella che rafforza la coesione sociale e immette nel sistema fiducia e senso di appartenenza alla comunità, creando anche nuovi modelli di innovazione sociale. La crisi è fatta di ombre che fagocitano la quotidianità, le abitudini e le relazioni, allungandosi prepotentemente sulla vita familiare, sociale e lavorativa di tutti ed alimentando solitudini e individualismo. Ma ci sono anche quei lampi di luce tra le ombre, che ci danno la speranza tessendo una relazionalità altrimenti impraticabile, permettendo di ritrovare legami di solidarietà dimenticati. Oggi più che mai occorre quindi ringraziare questi uomini e queste donne per l’ascolto e l’aiuto continuo della collettività tutta, in particolare dei soggetti più fragili. Il volontariato – conclude Paola Fioroni – non vuole parole retoriche di riconoscimento, come non vuole medaglie. Ma persegue dignità ed equità per i cittadini poiché sempre di più sono le persone vulnerabili che sperimentano una crescente distanza dalle istituzioni, a cui chiedono un aiuto possibile in una nuova visione complessiva di società post covid”.