“Pandemia, la Regione non alimenti guerre fra Ospedali covid e territori”

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La nota di Fora (Patto Civico)

“Fermarsi in tempo e cambiare metodo non sarebbe una retromarcia ma un segnale di intelligenza. Dopo due anni siamo ancora e di nuovo a ribadire in termini costruttivi l’importanza di partecipare le decisioni e non calarle dall’alto. Come invece continua ad accadere e come questa maggioranza aveva detto in campagna elettorale di non voler fare”.

   

Lo afferma il consigliere regionale Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria).

“Con forte preoccupazione – spiega – cittadini e operatori sanitari leggono le cronache di questi giorni, in cui fra ‘si dice che’, ‘sembra che’, in assenza del coinvolgimento totale dei sindaci di ogni colore politico (Spoleto, Foligno e Todi ad esempio, che non sono stati minimamente sentiti) si stanno chiudendo o progettando chiusure di reparti per preparare aree covid. E’ ora di farla finita con questo sordo centralismo delle decisioni che non coinvolge le comunità e che alimenta solo una levata di scudi in ogni territorio sul ‘noi non torniamo ospedale covid’, con legittime preoccupazioni territoriali riguardo nuove interruzioni delle prestazioni sanitarie ordinarie e chiusure dei reparti per patologie tempo-dipendenti urgenti. Occorre programmazione seria – prosegue Fora – e non agire sull’onda dell’emergenza, dell’ansia e dell’affanno. Con i dati di ieri pomeriggio l’Umbria ha un tasso di ricoveri ospedalieri causa covid pari al 17%, tra le più basse in Italia. È giusto programmare spazi adeguati per un prossimo peggioramento della situazione che noi tutti vorremmo non accada, ma questa opera di ricerca spazi non può passare sulla testa dei sindaci e delle comunità. Siamo una piccola regione, con 92 sindaci. Se c’è volontà di spiegare e coinvolgere tutti nelle decisioni per renderle le più partecipate e idonee possibili, si possono agevolmente ascoltare, basta la volontà di farlo”.