Oltre 6000 servizi in un anno: la Croce Bianca Perugia resta in prima linea contro il Covid e non solo

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L’associazione di Ponte San Giovanni  continua a sostenere le esigenze sanitarie di molti cittadini del territorio perugino colpiti dal virus ma anche da altre patologie. Il Presidente Consalvi: “Siamo ormai una realtà consolidata, grazie ai dipendenti e volontari che lavorano incessantemente”

   

La Croce Bianca Perugia si conferma un’associazione molto presente nel territorio e di fondamentale supporto per la quotidianità di diverse persone con patologie, soprattutto  in questa fase di emergenza sanitaria. La pandemia poi ha ulteriormente stretto il rapporto tra la stessa Croce Bianca e le istituzioni sanitarie, tanto da renderla una delle migliori armi a difesa contro il Covid-19. La squadra di dipendenti (ben dodici) e di volontari guidati dal Presidente Claudio Consalvi ha chiuso il 2021 con oltre seimila servizi di trasporto effettuati e questi primi giorni di gennaio lasciano presagire che nel 2022 le statistiche non saranno poi così diverse.

“Ringrazio tutti i ragazzi e i volontari – dichiara lo stesso Presidente Consalvi – che quotidianamente e con grande sacrificio lavorano per assecondare le numerose richieste di aiuto che riceviamo. Purtroppo non sempre riusciamo a rispondere positivamente a tutti, ma il nostro impegno è davvero massimo. La pandemia poi ha reso ulteriormente complicato il turno di lavoro e lo svolgimento dello stesso, ma la risposta puntuale e professionale c’è sempre stata. Tanto che nei giorni scorsi ho ricevuto personalmente il ringraziamento per il supporto operativo fornito da parte dell’Azienda Ospedaliera”.

Con il settennato di presidenza Consalvi la Croce Bianca Perugia ha compiuto un vero e proprio salto di qualità verso una maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi.

“Il merito non è solo mio ma di tutto il consiglio direttivo, che ha capito l’importanza di affidarsi sì ai volontari, molto preziosi, ma anche a figure giovani che potessero svolgere quest’attività come un vero e proprio lavoro. Oggi contiamo ben dodici dipendenti, che rappresentano l’ossatura della nostra associazione e che ci consentono di garantire i servizi e la loro qualità. Un passo fatto chiaramente secondo la gamba, con l’obiettivo di dare uno stipendio sicuro a dei ragazzi e un aiuto concreto a tante persone. Il futuro? Prima di lasciare l’incarico di Presidente vorrei vedere realizzato il sogno di una sede a Ponte San Giovanni, che possa ospitare la nostra attività e anche dare spazio all’organizzazione di corsi di primo soccorso rivolti alla popolazione. Siamo in attesa di una risposta da parte dell’Amministrazione comunale, che spero arriverà presto”.

Nell’attesa la Croce Bianca Perugia resta in prima linea, come spiega il coordinatore operativo Michele Manucci.

“Dei seimila servizi svolti, circa quattromila li svolgiamo per il trasporto di pazienti che hanno necessità di raggiungere le strutture ospedaliere per visite o terapie. Un’attività che durante la pandemia ha visto la presenza di almeno un terzo di persone contagiate dal virus. Gli altri duemila servizi li svolgiamo in convenzione con l’Azienda ospedaliera come supporto al servizio 118 e anche qui siamo spesso a contatto con il virus. In questi mesi, chiaramente, il lavoro si è fatto più duro, perché sono tante le procedure e le accortezze che dobbiamo seguire. Le difficoltà tuttavia ci hanno unito ulteriormente e consentito di allargare le nostre collaborazioni”.