Gestione dei rischi in agricoltura, Condifesa Umbria illustra strumenti a disposizione degli agricoltori

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Presentato il nuovo fondo mutualistico AgriCat e ribadita l’importanza di soggetti aggregativi. All’evento, presenti relatori qualificati di calibro nazionale

‘Salviamo il reddito e il raccolto’ è il titolo dell’iniziativa che il Condifesa Umbria ha organizzato lunedì 8 maggio nella sala riunioni del Consorzio Agrario dell’Umbria a Ponte San Giovanni di Perugia, in favore di tutti gli stakeholders del mondo agricolo: agricoltori, allevatori, intermediari assicurativi e associazioni agricole. Un’occasione per fare, grazie alla presenza di relatori qualificati, una panoramica sulla gestione del rischio in agricoltura e sugli strumenti a disposizione di aziende e agricoltori.

“Tema quanto mai attuale – ha spiegato Luca Grasselli, presidente del Condifesa Umbria –, anche alla luce di quanto accaduto nella vicina Romagna in questi giorni. Per noi è prioritario informare i nostri agricoltori sull’importanza di dotarsi di strumenti per la protezione del raccolto e quindi del reddito da potenziali danni derivanti da avversità atmosferiche, considerando che stiamo entrando nella fase più delicata delle nostre colture”.

In questo senso, il presidente di Condifesa Umbria ha ricordato l’apertura della campagna relativa al tabacco, coltura molto importante in Umbria.  All’incontro, insieme a Grasselli, erano presenti Albano Agabiti e Andrea Berti, rispettivamente presidente e direttore di Asnacodi Italia, Giovanni Razeto, dirigente di AgriCAT srl, Francesco Martella, direttore del CESAR, e Mauro Serra Bellini, dirigente Masaf in collegamento streaming.

Nel corso del seminario è stato anche presentato l’ultimo strumento nato, AgriCat, fondo mutualistico nazionale al quale aderiscono in automatico tutte le imprese che presentano la domanda Pac, con una trattenuta del 3 per cento del valore degli aiuti diretti.

“Agricat – ha spiegato Razeto – nasce perché non c’è una concezione omogenea di gestione del rischio attraverso il mercato assicurativo. È uno strumento che dà alle realtà agricole la possibilità di avere un ristoro nei confronti di danni causati da eventi calamitosi quali gelo, siccità e alluvioni. Non è sufficiente da solo a coprire l’impatto dei grandi cambiamenti climatici ma dà comunque un ristoro rispetto ai costi di produzione. Da qua, è opportuno che l’agricoltore prenda conoscenza di quella che è la tematica di gestione del rischio, alla base della gestione della stessa azienda agricola”. “I rischi ai quali è assoggettata un’impresa agricola sono molteplici – ha spiegato Martella – da quelli legati alle avversità atmosferiche, a quelli dovuti alle oscillazioni repentine dei dei prezzi. Di fatto sono rischi gestibili e l’agricoltura ha il vantaggio di essere l’unico settore che ha la possibilità di avere una contribuzione pubblica per l’adozione di strumenti per attutire questa tipologia di rischi. In particolar modo, abbiamo lo strumento assicurativo che ha un contributo sul costo fino al 70 per cento che va a coprire tutti i rischi climatici che può subire una produzione agricola. Anche per il settore zootecnico, le aziende agricole che hanno allevamenti, può contare su polizze per gestire danni da epizoozie”.

Durante l’incontro è stata anche ribadita l’importanza per le singole aziende di far parte di una rete e di poter contare su un soggetto unico aggregativo come il Consorzio di Difesa che fa parte di ASNACODI ITALIA, associazione nazionale dei Condifesa.

“I Condifesa sono stati eccezionali – ha spiegato Berti – nell’evoluzione degli strumenti di gestione del rischio, l’Italia è l’unico Stato europeo che si è dotato fin dagli anni 70 di strumenti aggregativi per riuscire ad avere un’interlocuzione con Ministero, compagnie assicurative e soggetti forti in maniera organizzata. Adesso l’Italia sta cercando come settore di accompagnare le imprese in una strategia di gestione del rischio, in una fase di risk management. Il sistema cerca di aumentare la resilienza, di aumentare la sostenibilità delle attività produttive in una logica di riduzione degli effetti economici”.

E proprio in questi termini, a chiusura dell’incontro, sono stati ricordati alcuni dati della campagna 2022 per i soci del Condifesa Umbria: sono stati erogati risarcimenti per circa 11,87 milioni di Euro, per danni da avversità atmosferiche; rispetto alle colture danneggiate sono stati risarciti danni per 6,7 milioni di euro circa sulla coltura tabacco, 2 milioni per il settore uva da vino, 746 mila euro per il settore frutta, 493 mila euro per il settore cereali (frumento, orzo ecc), 288 mila euro per danni al pomodoro, 253 mila euro per danni alle nocciole, 218 mila euro per danni ad olive da olio.