“Contrasto alla carenza del personale sanitario e al fenomeno dei medici a gettone”

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La nota di Carissimi (Lega)

“La carenza di organico del personale sanitario e in particolare dei medici di base è un problema grave che va contrastato con misure urgenti ed efficaci. Per questo ho appena depositato una mozione che promuove iniziative sul territorio volte a compensare la scarsità di medici di base e garantire la qualità dei servizi ai cittadini, con particolare attenzione per quelli residenti in aree isolate”.

   

Lo annuncia il consigliere regionale Daniele Carissimi (Lega) sottolineando che

“la mancanza di personale sanitario non è un problema che affligge soltanto l’Umbria. In Italia – rileva dice il consigliere – dal 2019 al 2021 il numero di medici di medicina generale si è ridotto di 2.178 unità e quello dei pediatri di libera scelta di 386 unità. Per arginare tale fenomeno e sopperire all’attuale carenza di organici medici e infermieristici, le Aziende sanitarie negli ultimi anni si sono rivolte sempre più spesso a operatori economici privati, facendo assumere proporzioni sempre più preoccupanti al fenomeno di esternalizzazione dei servizi, che è responsabile dell’insorgere di gravi storture nel sistema sanitario pubblico come quello dei ‘medici a gettone’, nome con cui vengono identificati i professionisti privati. I medici a gettone ricevono compensi di molto superiori rispetto a quelli dei professionisti direttamente assunti dalle aziende ospedaliere, hanno inferiori responsabilità e per paradosso rappresentano un maggior costo per il sistema sanitario. Assumendo incarichi ‘a chiamata’, non possono garantire continuità nelle cure dei pazienti e non sempre sono assoggettati a una verifica delle competenze in sede di gara paragonabile a quella a cui è sottoposto il personale assunto direttamente dalle aziende sanitarie. L’Umbria è tra le regioni con il maggior numero di assistiti per medico di medicina e risulta avere scoperti ben 95 posti di medico di base (44 medici mancanti nella Usl Umbria 2 e 51 nella Usl Umbria 1). Nell’intero territorio regionale, al termine delle procedure di selezione avviate a seguito dell’ultimo avviso pubblicato, risultano essere rimasti scoperti il 70% dei posti messi vacanti e nell’Usl 1 si stima che il 40% dei medici di famiglia andrà in pensione entro il 2026, generando forti disagi soprattutto nei comuni più piccoli e isolati. Anche se sino a oggi la carenza di organico nella nostra regione non è stata tale da dover ricorrere a medici gettonisti, la situazione sta diventando sempre più allarmante e occorre agire in via preventiva per anticiparne gli effetti. Nonostante la Regione abbia recentemente formalizzato al ministero della Salute – conclude il consigliere regionale – la richiesta di ulteriori borse di studio per la formazione in medicina generale e abbia operato al fine di mantenere, su base volontaria, l’incarico convenzionale ai medici anche oltre il settantesimo anno di età, tali misure potranno contribuire ad arginare il problema solo sul lungo medio-lungo termine. La mozione che ho appena depositato chiede quindi l’impegno della Giunta ad abbinare all’incremento dell’offerta formativa e al prolungamento volontario del periodo di servizio dei medici di base, un sistema di incentivi in grado di rendere attrattivo l’esercizio delle professioni sanitarie, in particolare nei comparti maggiormente interessati dalla carenza di organico, nel rispetto dei tetti di spesa stabiliti a livello nazionale per il personale, e di promuovere iniziative sul territorio volte a compensare la carenza di medici di base e garantire la qualità dei servizi ai cittadini, con particolare attenzione per quelli residenti in aree isolate”.