Appello di movimenti delle donne per Ferdinandi sindaco

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Fonte ANSA

Già oltre 100 le firme raccolte

“Crediamo sia arrivato il momento per Perugia di fare un passo avanti sulle politiche di genere perché una città che non è ‘sicura’ per le donne non può esserlo per nessuno. Per queste e molte altre ragioni sosteniamo la candidatura a sindaca di Vittoria Ferdinandi. Una donna impegnata sulle questioni di genere, attenta da sempre agli ultimi e ai loro diritti, che crede realmente nell’inclusione come pratica quotidiana perché consapevole che il cambiamento si costruisce non lasciando nessuna indietro. Possiamo scrivere una nuova pagina per Perugia, il tempo è ora, facciamolo tutte e tutti insieme”.

   

È l’appello lanciato da attiviste, operatrici dei servizi antiviolenza e che fanno parte di associazioni che si occupano di politiche di genere, che ha già raccolto oltre un centinaio di firme.

“In questi anni – prosegue l’appello – abbiamo lavorato attivamente per costruire una città rispettosa dei diritti delle donne, per garantire loro la tutela necessaria nei casi di violenza, siamo scese in piazza per chiedere il diritto alla salute e fermare lo smantellamento dei servizi consultoriali, abbiamo costruito momenti di formazione e sensibilizzazione, con le scuole e per la cittadinanza perché convinte che sia necessario promuovere il cambiamento sociale e culturale, indispensabile a contrastare gli stereotipi di una società iniqua. Tante volte in questi ultimi dieci anni ci siamo scontrate con una visione di città che invece di includere tende ad emarginare, che vede le donne come soggetti fragili e da tutelare e non portatrici del cambiamento. In un Paese in cui il tema della violenza di genere è tornato sulle prime pagine dopo il dato drammatico di 120 femminicidi nel 2023 e le oceaniche manifestazioni del 25 novembre, il silenzio fuori dalla retorica politica del Comune di Perugia non ha certo facilitato il nostro lavoro: operatrici dei centri antiviolenza rimaste senza retribuzione per mesi, consultori con orari di apertura sempre più ristretti e con meno personale, discussioni in consiglio comunale che non avremmo mai voluto ascoltare per ordini del giorno allarmanti nei contenuti oltre che nei titoli”.

 Per sottoscrivere l’appello – spiegano – si può scrivere a sicurelibere@gmail