Accordo Ast, Cgil Terni: “Primo passo importante, ma per il territorio ne servono altri”

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Giudizio in chiaroscuro da parte dell’organizzazione sindacale – Il segretario Cipolla: “Finalmente si potrà, senza più alibi, proseguire la discussione per concretizzare presto il piano industriale, mettendo al centro la qualità del lavoro”

   

“C’è ancora molto da fare”. Esordisce così il segretario generale della Camera del lavoro di Terni, Claudio Cipolla, commentando l’Accordo di programma per lo sviluppo economico e il risanamento ambientale del sito produttivo di Acciai Speciali Terni, sottoscritto mercoledì 11 giugno al Ministero delle imprese e del made in Italy. “Accordo che – spiega infatti Cipolla – certamente non soddisfa le aspettative che si erano determinate relativamente agli annunci. Nel coso della lunga discussione che ha portato a questo accordo, in cui le organizzazioni sindacali sono state coinvolte solo nella fase conclusiva e solo a titolo informativo, avevamo chiesto di ampliare il ragionamento e il confronto su un rinnovato patto di territorio capace di rispondere alle criticità presenti e rilanciare gli investimenti, migliorando fattori localizzativi e creando nuove opportunità per tutto il tessuto produttivo e lavorativo locale. Questo, purtroppo, non rientra ancora oggi in nessuno degli impegni sottoscritti”.

Il segretario della Cgil di Terni entra poi nello specifico dell’accordo presentato l’11 giugno: “Rispetto a quanto illustrato – rileva Cipolla – non hanno trovato soluzione i nodi che i suoi sottoscrittori denunciavano invece fossero in precedenza di ostacolo alla firma: infrastrutture e costi energetici. Nel testo vi sono solo degli impegni futuri sui quali, a nostro avviso, c’è ancora molto lavoro da fare”. “È importante, invece – commenta quindi Cipolla –, la chiusura degli aspetti su investimenti e strumenti a supporto relativi alla sostenibilità delle produzioni, sia in termini di efficienza energetica che di riduzione delle emissioni climalteranti. Altrettanto importante è l’impegno su tutto il versante ambientale, finalizzato alla compatibilità tra fabbrica e territorio in un quadro di miglioramento complessivo della qualità dell’aria e dell’ambiente, dentro le normative attuali”. Vi sono perciò importanti investimenti incentrati su tali ambiti che rappresentano la volontà del mantenimento del sito, ma, come osserva ancora il segretario, “rispetto al progetto e agli importanti annunci iniziali non c’è ancora un vero piano di rilancio e sviluppo. Il vero progetto di sviluppo partirà, se le condizioni e il contesto lo favoriranno, solo a partire dal 2029 perché, prima di quella data sono previsti, ma non certi, ulteriori investimenti legati allo sviluppo e alla crescita produttiva”.

Nonostante queste brevi considerazioni, per la Cgil di Terni, “quanto sottoscritto rappresenta comunque una tappa importante e fondamentale attraverso la quale si chiude un capitolo e se ne apre un altro: finalmente si potrà proseguire, senza più alibi, sulla discussione per concretizzare rapidamente il piano industriale in tutte le sue articolazioni, rilanciando, dentro lo stesso, la centralità della qualità e delle condizioni di lavoro in Ast, il rafforzamento occupazionale, la stabilità lavorativa dei diretti e dell’indotto. Su questo e su un nuovo e diverso sistema di relazioni, si misurerà la reale volontà aziendale di riconoscere e coinvolgere i lavoratori e la loro rappresentanza nei processi di sviluppo industriale e occupazionale di Acciai Speciali Terni, e le ricadute che questi avranno sul territorio”.