“Abbiamo bisogno di continuità per garantire le pari opportunità e contrastare la violenza di genere”

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Intervento di Paola Fioroni (Lega) in vista del 25 novembre, ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’

“Non chiamiamola emergenza, non trattiamola come tale, ma affrontiamola con la consapevolezza della necessità di adottare politiche di prevenzione ed azioni sinergiche e continuative”.

   

Così il consigliere regionale Paola Fioroni (Lega Umbria – vice presidente dell’Assemblea legislativa) interviene in vista del 25 novembre, ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’.

“Nelle ultime ore, anche in Umbria, le indagini su morti sospette anche del passato, hanno portato alla luce l’efferatezza di episodi di femminicidio. Tutto ciò – prosegue Fioroni – ci lascia ancora più sgomenti. Gli eventi meritano una riflessione complessiva: nonostante gli sforzi, sono ancora troppi gli interventi spot e poche le risorse per un fenomeno come quello della violenza di genere che si manifesta nella sua cruda realtà ogni volta che una donna viene uccisa, violata, abusata, ma anche discriminata. Il diritto positivo, le norme repressive e l’inasprimento del Codice rosso sono strumenti fondamentali per assicurare percorsi e pene certe e dare fiducia a troppe donne che ancora stentano a denunciare. Ma c’è ancora molto da fare: educare alla cultura del rispetto presuppone percorsi lunghi, corali e coinvolgenti che vadano a cambiare stereotipi e comportamenti, prevenendo quelli a rischio. E’ evidente che occorre partire dai giovani per promuovere con più convinzione il cambiamento culturale ed il rispetto, responsabilizzando le famiglie e rafforzando le reti in cui ciascuno, dalle istituzioni, alla scuola alle associazioni e ad ogni forma aggregativa, possa svolgere appieno il proprio ruolo. Credo nelle giornate mondiali come elemento di sensibilizzazione e come strumento di riflessione – afferma Paola Fioroni – ma sono altresì convinta che su questi temi serva lavorare con maggiore decisione e in maniera continuativa, non in modo temporaneo e straordinario. Anche perché ci sono pericoli sempre più subdoli e sempre più permeanti le nostre abitudini e quelle dei giovani, come l’utilizzo senza filtri di internet e dei social, un mondo che nasconde tante insidie e troppi stimoli per comportamenti a rischio. La violenza è solo la punta di un iceberg che si basa su asimmetrie ancora troppo presenti ed evidenti. Le donne, nonostante le conquiste fatte nel tempo – sostiene l’esponente leghista – ancora scontano tanti, troppi gap, soprattutto nel mondo del lavoro, dovendo scegliere spesso fra essere madri o lavoratrici, quando la famiglia permette, ad esempio, di sviluppare quelle ‘soft skill’ che vengono ricercate, poiché utili negli ambienti di lavoro, come la capacità di risolvere problemi e la gestione dei conflitti. La differenza salariale con gli uomini, i part-time involontari, la necessità di conciliare vita e lavoro, i dati che ormai ben conosciamo, ci riportano ancora un mondo su cui lavorare con costanza e profondità. La Commissione regionale contro femminicidi e violenze di genere di cui faccio parte, presieduta dalla collega Manuela Puletti, ha iniziato a lavorare sul coinvolgimento di diversi soggetti per approfondire e ragionare sui fenomeni in una logica proattiva di rete. Tutto permeato da una consapevolezza – conclude Fioroni – se, come sistema, affrontiamo le questioni solo in certe finestre temporali o quando le cronache ci riportano episodi deflagranti, sconcertanti, e tremendamente dolorosi, allora diventano solo emergenze e non possiamo pensare di sconfiggerle”.