“Giornata delle donne: attenzione su progetti di autonomia e inclusione lavorativa”

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Nota di Paola Fioroni (Lega)

“Domani in Consiglio regionale discuterò un’interrogazione per conoscere i progetti di autonomia ed inclusione lavorativa in essere o già conclusi e quelli che potranno essere implementati con il consolidamento di reti composte da profit, no profit e istituzioni, poiché una donna soccorsa e salvata dagli abusi e dalla violenza deve poter riscrivere le pagine della sua vita e reinserirsi in una nuova vita sociale autonoma”.

   

Lo annuncia il consigliere regionale Paola Fioroni (Lega – vicepresidente dell’Assemblea Legislativa).

“L’8 marzo, come tutte le giornate mondiali e nazionali – prosegue Fioroni – serva come spunto di riflessione corale sulle criticità ancora da superare nelle pari opportunità, sulle possibilità di scelta e la realizzazione della donna nel lavoro e in famiglia, e per rafforzare la spinta su temi ancora preminenti come la violenza. Il lavoro costituisce un ambito di vita su cui costruire politiche sempre più affidabili ed efficaci: in Umbria esistono diversi esempi di aziende a conduzione femminile o che vantano politiche di welfare ed inclusione fino a raggiungere la certificazione di genere, ma permangono ancora situazioni di divario retributivo, part time involontario, precarietà ecc. Il 24 maggio 2022 è stata approvata la mozione, di cui sono prima firmataria, che mira ad implementare strumenti di welfare per sostenere l’inserimento lavorativo delle donne e ridurre le disparità di genere, predisponendo un piano straordinario di misure che finanzi progetti che valorizzino il ruolo e la capacità delle donne nel mondo produttivo. Ciò al fine di sostenere l’apporto delle donne sia nella sfera economica che in quella sociale come componenti fondamentali dei processi di sviluppo; di promuovere le politiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare; di consentire alle donne lavoratrici la possibilità di dedicarsi alla famiglia senza correre il rischio di perdere il lavoro e senza incorrere in atteggiamenti discriminatori, anche attraverso il rafforzamento dei servizi interni alle aziende a supporto dei bisogni conciliativi espressi da persone e famiglie; di sostenere l’inserimento lavorativo di donne vittime di abusi e di violenza e di donne con disabilità. Nella recente riforma della legge regionale sulle case popolari, di cui sono promotrice – conclude l’esponente leghista – abbiamo previsto una riserva di alloggi fino all’8% della disponibilità in capo al Comune o Zona sociale proprio per favorire l’autonomia delle donne vittime di violenza”.