La nota di Paola Fioroni (Lega)
“Occorre una comunità educante che funzioni attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i soggetti territoriali del pubblico, del privato sociale e del privato che possono contribuire alla realizzazione degli obiettivi condivisi perché abbiamo una responsabilità comune, e tutti dobbiamo esserne consapevoli”.
Ad affermarlo la Paola Fioroni, vicepresidente dell’assemblea legislativa e consigliere regionale Lega Umbria.
“La pandemia, l’incertezza, la solitudine, il branco, il disagio giovanile sono tutti temi che incidono pesantemente sui comportamenti dei nostri giovani, soprattutto minorenni. E’ sconcertante vedere – evidenzia Paola Fioroni – come crescano i dati sulle dipendenze da alcol dei nostri ragazzi, e la diffusione di pratiche aberranti come il binge drinking e non solo, così come il verificarsi di episodi che evidenziano una scarsa educazione al rispetto dell’altro, come nella rapina di un ragazzo con disabilità avvenuta nella nostra regione in questi giorni da parte di minorenni. Ci troviamo – spiega Paola Fioroni – in una transizione epocale che sta ridisegnando il paradigma culturale che ha accompagnato finora la nostra esistenza. In particolare, l’utilizzo quotidiano del Web sta rimodellando i processi di apprendimento, socializzazione e quelli educativi e c’è quindi bisogno di una comunità educante che sappia costruire coalizioni capaci di trasformare i contesti educativi territoriali attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i soggetti territoriali del pubblico, del privato sociale e del privato che possono contribuire alla realizzazione degli obiettivi condivisi. Non esiste una comunità che funzioni se non in rete, non esiste educazione se tutti i protagonisti del sistema non riescono a tenere stretti i linkaggi indispensabili per dare continuità ad azioni di prevenzione, cultura della legalità e del rispetto e repressione di comportamenti al di fuori delle regole. C’è un lavoro corale da continuare a fare – prosegue la vice presidente Fioroni – fra famiglia, scuola, società civile, istituzioni a vario livello per condividere strumenti, modalità organizzative e pratiche di lavoro, individuare comuni prospettive di senso e di cambiamento e saper costruire alleanze con i soggetti del terzo settore e con le realtà del privato sociale. Ci sono esempi edificanti che dobbiamo continuare a diffondere, buone pratiche da coltivare insieme all’ascolto e alla costruzione di punti di riferimento costanti per dare risposta al disagio e costruire quell’inclusione di cui tanto si parla ma di cui forse i nostri giovani dovrebbero avere più contezza, per promuovere la riduzione della conflittualità sociale e il contenimento del disagio giovanile verso un’ottica di sviluppo, di emancipazione e di autonomia. Aumentano – conclude Paola Fioroni – anche in Umbria le giovani vittime di incidenti stradali, un altro sintomo della necessità di lavorare sul controllo e la sicurezza, ma anche sull’educazione. Proprio su questo tema ho da tempo depositato una interrogazione alla Giunta sulle azioni di propria competenza, perché sono convinta che la Regione possa su tutti questi temi, che sono molto trasversali ai diversi ruoli del sistema, svolgere un’azione proattiva di regia perché essere una comunità significa assumersi la responsabilità di crescere le generazioni presenti e future pensando al loro benessere e alla loro educazione ed al benessere e la sicurezza della nostra convivenza sociale”.