A.N.P.I. e Provincia di Perugia hanno ricordato il valore delle donne antifasciste

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Borghesi: “È dovere delle istituzioni conservare la memoria”

   

Clara Balboni, Anna Bazzini, Adele Bei, Maria Bernetich, Anna Bessone, Francesca Vera Ciceri Invernizzi, Cesira Fiori, Lea Giaccaglia, Ergenite Gili, Lucia Gobetto, Antonia Logar, Rosa Messina, Lucia Olivo, Marcellina Oriani, Anna Pavignano, Maria Maddalena Pizzato, Anita Pusterla, Camilla Ravera, Giorgina Rossetti, Carmelina Succio, Iside Viana, Valeria Wachenhusen: sono questi i nomi delle donne antifasciste imprigionate nel carcere femminile di Perugia che ieri sono stati ricordati, a voce alta, in apertura della cerimonia organizzata dall’A.N.P.I. (sezione Partigiane d’Italia – Perugia) in collaborazione con la Provincia di Perugia, in occasione della ‘Giornata internazionale della donna’.

Una iniziativa sobria ma significativa che ha visto, sotto la lapide commemorativa delle antifasciste, ripristinata lo scorso anno in via del Parione dalla Provincia, la partecipazione delle istituzioni locali, dei rappresentanti dell’Anpi e di numerosi cittadini.

Nel portare i saluti della Presidente della Provincia di Perugia Stefania Proietti, la Consigliera Erika Borghesi ha ricordato la vicinanza dell’Ente all’iniziativa che da tre anni si svolge puntualmente l’8 marzo:

“Abbiamo voluto ricordare il coraggio, il valore e l’impegno di queste donne pronunciando il loro nome sotto la lapide commemorativa, proprio per non disperdere la memoria. L’8 marzo ci impone una riflessione su questa giornata, che non considero una festa. Oggi – prosegue Borghesi – parliamo ancora di violenza, femminicidio, stereotipi e di un gender gap ancora forte, ma soprattutto, in questo momento, il nostro pensiero va al popolo ucraino e, in particolare, alle donne ucraine e ai loro figli per questa ennesima tragedia umana”.