“Grande statista, un democratico, un uomo di pace. Un esempio”

340
Fonte foto: biografieonline.it
 

L’Umbria ricorda Gorbachov 

   

Si intitola “Un uomo che amava la pace” un post del francescano padre Enzo Fortunato che nel suo profilo Facebook ricorda la visita di Gorbachov al Sacro convento di Assisi dove nel 2008 gli fu consegnata la Lampada di San Francesco.

“Fu una visita a sorpresa – ricorda padre Fortunato, allora direttore della Sala stampa del Sacro convento – nel tardo pomeriggio di un giorno di marzo, quella di Mikail Gorbaciov. Si fermò a lungo e avemmo insieme all’allora Custode, padre Vincenzo Coli, un momento di confronto sulla situazione politica e religiosa della Russia. Ricordo la sua felice intuizione sulla figura di Francesco, un uomo intensamente spirituale. Oggi – scrive ancora padre Fortunato – abbiamo bisogno di uomini e donne che vivano con passione la vita. Lo affido alla misericordia del Signore e prego affinché la Russia possa avere statisti che amano la pace”.

“Mikhail Gorbaciov credeva nel comunismo e nella democrazia. Perdiamo un uomo che ha tentato di cambiare la storia, ma quello che ha seminato non andrà perduto e sarebbe importate che ciò che lui ha iniziato qualcuno lo portasse avanti”.

A dirlo all’ANSA è monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita e già vescovo di Terni. Città umbra dove nel 2001 il leader russo fu insignito del premio San Valentino.

Monsignor Paglia, augurandosi che venga ripresa la linea all’epoca dettata da Gorbaciov, morto all’età di 91 anni, fa riferimento a quanto sta accadendo in Ucraina.

“A mio avviso – sostiene – è impossibile pensare all’Europa senza la Russia”.

L’ex vescovo di Terni ricorda, poi, la circostanza che lo portò a maturare un rapporto di amicizia con l’allora presidente dell’Urss.

“Lui – racconta – aveva un grande desiderio di conoscere Giovanni Paolo II e così incaricò un suo consigliere di avviare dei contatti con la Santa Sede. Durante un mio viaggio a Mosca incontrai il consigliere e organizzammo l’incontro tra il Santo Padre e Gorbaciov il quale da quel colloquio rimase rapito dal pensiero sociale di Giovanni Paolo II. Al punto che mi confidò che lui sarebbe stato sempre dalla parte del Pontefice. Insomma, si erano capiti e si fidavano l’uno dell’altro. Quando lo invitai a Terni per ricevere il premio San Valentino non era più presidente – racconta ancora il vescovo – e durante un suo intervento accettò di parlare proprio della dottrina sociale di Giovanni Paolo II. Fu un momento straordinario, come straordinari furono tutti quei giorni in cui Gorbaciov stette in Umbria”.

“Gorbaciov è stato un grande statista, un democratico, un uomo di pace. Un esempio”.

A dirlo all’ANSA, nel giorno della scomparsa dell’ultimo leader sovietico, è Paolo Raffaelli che nel 2001, da sindaco di Terni, ricevette Gorbaciov nella città dell’acciaio per conferirgli il premio San Valentino assieme all’allora vescovo della locale diocesi mons. Vincenzo Paglia.

“Ricordo un uomo di grande spessore umano che nulla aveva a che vedere con il gelido burocrate. In quei 4-5 giorni che stette in città ebbi modo di conoscere un uomo che era lo specchio dell’apertura politica che lo aveva caratterizzato durante la sua presidenza”

ricorda ancora l’ex sindaco. A cui piace sottolineare la visita che

“organizzammo a Gorbaciov nella chiesa del Sacro Cuore dove era stato realizzato un mosaico in cui era raffigurato proprio il leader sovietico e la moglie Raisa. Rimase colpito e commosso”.

Questo, invece, il ricordo del Comune di Assisi

La Città di Assisi partecipa al cordoglio per la morte di Mikhail Sergevic Gorbaciov, uno dei leader più importanti del secolo scorso. Insignito del Premio Nobel per la pace nel 1990, forte è stato il suo legame con Assisi, fin da quando dialogava con l’allora Pontefice Giovanni Paolo II (il sindaco Claudio Passeri si attivo’ per un incontro ad Assisi) e si recava a pregare sulla tomba di San Francesco o quando, contattato dall’allora sindaco Gianfranco Costa, gli fu assegnato il Pellegrino di pace nel 1988, un anno prima del crollo del muro di Berlino. Notevole l’impronta del cambiamento che ha cercato di dare al suo Paese, è stato l’uomo che ha tentato di portare le riforme nell’Unione Sovietica, è stato il leader che l’occidente ha riconosciuto come il primo interlocutore credibile, ha propugnato la glasnost, la perestroika e si è impegnato fino all’ultimo per trasformare l’allora Unione Sovietica in una potenza in grado di attuare progresso e democrazia. Il sindaco di Assisi nel ricordare la figura e l’opera di Gorbaciov sottolinea che è venuto a mancare non solo un grande protagonista che ha fatto un pezzo di storia del Novecento ma anche un amico della città di Assisi.