Zangrillo: “Vogliamo evitare ennesima riforma della p.a.”

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Per il Ministro, oggi a Perugia, l’obiettivo è far funzionare il motore del Paese

“C’è la volonta di evitare l’ennesima riforma della pubblica amministrazione e il mio obiettivo è di far funzionare, attraverso la semplificazione e la digitalizzazione, questa macchina complessa e motore del Paese”.

   

Lo ha detto il ministro Paolo Zangrillo stamani a Perugia da dove ha iniziato il viaggio con il Dipartimento della funzione pubblica per l’ascolto e il confronto con le realtà territoriali. “Facciamo semplice l’Italia. PArola ai territori” è il titolo della serie di incontri operativi in tutto il Paese

“per sciogliere insieme i nodi che ancora legano il territorio”.

Dopo i primi due mesi di studio, il ministro ha sottolineato di avere trovato un progetto di Pa nel piano Pnrr “molto ben costruito”.

“La mia missione – ha affermato – non è ripensarlo perché chi mi ha preceduto ha fatto un ottimo lavoro. La vera sfida è di trasformare la progettazione in fatti”.

Due quindi gli obiettivi prioritari rimarcati da Zangrillo: semplificazione e digitalizzazione.

“Semplificare 600 procedure da qui al 2026 – ha detto – non significa fare la riforma Zangrillo ma far accadere le cose. Capire dove semplificare significa ascoltare voi e trovare soluzioni insieme. Allo stesso tempo metteremo un grande impegno dal punto di vista formativo sul versante della digitalizzazione”.

Obiettivo “ambizioso, complesso e difficile” da realizzare per il ministro “ma abbiamo le capacità per far funzionare questo Paese” ha poi aggiunto definendo l’avvio del tour come una giornata importante.

“Continueremo nell’opera di sostituzione anche nel 2023 con la necessità di vivere il turnover non come una semplice sostituzione quantitativa di persone ma per dotare la pubblica amministrazione di competenze adeguate. Per fare questo dobbiamo lavorare anche sui profili delle persone che inseriremo e quindi lo sforzo sarà anche dal punto di vista qualitativo”: lo ha affermato il ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, incontrando i giornalisti a margine della prima tappa del viaggio per il Paese dal titolo “Facciamo semplice l’Italia. Parola ai territori”.“Dal 2008 in avanti – ha detto – abbiamo vissuto anni molto complicati, con la necessità di tenere a bada il debito pubblico e quindi il blocco del turnover, ma ora guardiamo al futuro con ottimismo. Già nel 2022 abbiamo avuto più di 150mila ingressi e 14mila ulteriori inserimenti al turnover. Più o meno le stesse dimensioni si avranno anche quest’anno”.

E per il ministro la pa è dotata di strutture che oggi sono in grado di accompagnare il processo di formazione delle persone:

“È chiaro che tutto dipende dalla sensibilità degli amministratori locali nel seguire questi temi. Quando ho letto, arrivando al ministero, che la media di formazione del dipendente pubblico non è neppure di un giorno all’anno devo dire che un po’ mi sono preoccupato. Non possiamo pensare di modernizzare la nostra pa se facciamo questo tipo di formazione. Il Pnrr è un treno ad alta velocità sul quale il Paese deve salire per guardare al futuro. Questo Piano è un progetto di straordinaria importanza e che richiede capacità di fare cose che raramente siamo riusciti a fare in precedenza”.

E in merito ai tempi di realizzazione delle opere pubbliche ha affermato ha sostenuto che

“per realizzare opere del valore di 100 milioni di euro il tempo medio è di 16 anni. Il Pnrr – ha aggiunto Zangrillo – prevede cinque anni per realizzare quelle previste nel piano e un anno è già passato”.

 Per il ministro occorre quindi

“rivedere il nostro modo di operare. Servono competenze, capacità manageriali e di fare squadra, la complessità delle opere da realizzare prevede questo”.