“Un dormitorio di dubbia utilità nella ex milizia di Terni”

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Foto: il Messaggero

Per Paparelli (Pd) “Nuovo caso di milionaria malagestione dopo quello dell’ospedale da campo”

“Realizzare a Terni, nella struttura denominata ex Milizia di proprietà di Ater, un centro esclusivo di cura e isolamento dei malati covid- 19: è quanto avevamo proposto alla Giunta regionale attraverso una mozione presentata già nell’aprile 2020. Oggi apprendiamo con stupore che oltre ad aver disatteso questo impegno, la Giunta Tesei spenderà altre importanti risorse pubbliche, si parla addirittura di svariati milioni, per realizzare proprio su quell’immobile un dormitorio di dubbia utilità”.

   

Lo afferma il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd) sottolineando che

“ai cittadini che si vedono chiudere interi reparti ospedalieri, a cui si rimandano interventi chirurgici o si annullano le prestazioni azzerando la medicina territoriale e ospedaliera come sta succedendo ad Assisi, Pantalla, Castiglione del Lago, Spoleto, Foligno, Umbertide, ma anche Terni e Perugia, la Regione ha deciso di negare definitivamente la speranza di avere in Umbria  un presidio oggi dedicato al Covid e domani  alle varie emergenze. Con un investimento minimo – spiega Paparelli – quel presidio poteva essere già stato realizzato presso l’ex Milizia di Terni, già Centro per le Staminali attrezzato e ormai dismesso, ed avrebbe consentito di alleggerire notevolmente il carico ospedaliero e le terapie intensive. La scelta di realizzarci un albergo pubblico destinato ai familiari dei degenti ricoverati presso l’ospedale di Terni è la pietra tombale che viene messa con incomprensibile giubilo, e posata su un progetto che avrebbe evitato la spoliazione continua di strumentazioni e risorse umane di vari ospedali territoriali e impedito un vero e proprio accanimento sul personale sanitario stremato dall’emergenza e dai continui spostamenti. Se fosse confermata – continua il consigliere – la notizia che l’intervento di trasformazione dell’Ex Milizia in struttura di accoglienza per i parenti dei malati ricoverati arriverà a costare 5 milioni di euro, quando nel resto del Paese le aziende sanitarie sottoscrivono convenzioni con le strutture alberghiere che si trovano nelle vicinanze, ciò rappresenterebbe un nuovo caso di malagestione della cosa pubblica, dopo il caso dell’Ospedale da campo costato oltre  4 milioni di euro e di fatto inutilizzato e inutilizzabile. Ci auguriamo che su questo spreco di denaro pubblico le autorità competenti facciano al più presto chiarezza”.