Turreno, finale di partita?

897
   

Il piano di recupero dell’ex teatro-cinema Turreno, avviato con decisione nei primi mesi dell’anno, sembra essere arrivato ad una fase di stallo. Quale la posizione delle istituzioni? Quali prospettive per gli spazi pubblici della città destinati alla cultura? In sintesi, quale visione della vita culturale di Perugia e dell’intera regione? In un incontro pubblico, in programma lunedì 28 novembre alle 18.30 al Postmodernissimo di Perugia, si cercherà di fare chiarezza sulla situazione attuale e si proporrà un dibattito sull’idea di vocazione culturale che si riconosce al capoluogo regionale. L’incontro è promosso dalla nuova associazione culturale St.Art, che così si mobilita considerando come necessario un dibattito in tal senso, in sinergia con il Cinema Postmodernissimo ed in collaborazione con Umbria 24. Ad introdurre e moderare sarà Angela Giorgi, presidente di St.Art, con relazione iniziale di Paolo Belardi, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Perugia. A seguire, interventi di operatori del settore culturale. Tra gli altri, interverrà anche Virgilio Ambroglini che come presidente della Fondazione SergioPeLaMusica ha avuto il merito di tenere sempre viva l’attenzione sul futuro del Turreno. L’associazione St.Art è concetto e azione ed ha il suo motore nella promozione culturale e nella collettività il suo interlocutore. Nata con un approccio poliedrico e multidimensionale, St.Art intende valorizzare e diffondere le manifestazioni della cultura nelle loro specificità e nelle loro contaminazioni: musica, arti visive, cinema, letteratura, filosofia. In questa prospettiva, l’associazione sceglie di mettere in rete i soggetti più attivi nell’ambito della promozione culturale, radicandosi nel territorio regionale senza dimenticare le sollecitazioni del panorama artistico nazionale e internazionale. Attraverso la proposta e il coordinamento di momenti di aggregazione, occasioni di confronto, percorsi formativi, St.Art propone una visione della cultura articolata e partecipativa, che contribuisce a costruire all’interno della dimensione pubblica un “umanesimo contemporaneo”.