Un percorso musicale che racconta storie di popoli vissuti in territori incontaminati, proprio come nelle aree boschive fra Umbria e Toscana. Un percorso che, dai paesi del Nord Europa, scende fino in Italia e al Trasimeno, luogo di incontro di culture dai quattro punti cardinali. Al Festival di Musica Classica di Castiglione del Lago, mercoledì 21 agostoIslanda e Italia si danno appuntamento e si ritrovano accomunate dall’amore delle tradizioni e della natura: tutto ciò grazie al pianista romano Sebastiano Brusco, artista raffinato e affezionato della rassegna diretta da Marzia Crispolti Zacchìa, e al baritono islandese Sigurður Bragason.
“Amore, destino, fantasmi e… umorismo” è il titolo del nono concerto della rassegna 2024, giunta alla XX edizione in splendida forma e con il conforto del pubblico, che mette insieme due artisti sicuramente di estrazione molto diversa che arrivano a Castiglione del Lago con una proposta estremamente originale e interessante.
Sebastiano Brusco si è formato con le storiche scuole pianistiche italiane: con Ennio Pastorino, discepolo di Arturo Benedetti Michelangeli, e con Aldo Ciccolini. Ha vinto concorsi internazionali e ha suonato nei più importanti teatri e auditorium d’Italia. Ha tenuto concerti come solista con orchestre con illustri direttori come Riccardo Chailly e Orchestra Verdi, Claudio Scimone e Solisti Veneti, Richard Hickox, Florin Totan e la Filarmonica Transilvanica, Orchestra di Tirana, Unam Filarmonica (Messico), È stato invitato a suonare nella Zurcher Kammer Orchestra di Zurigo e il prestigioso Festival delle Fiandre (Belgio) e molti altri. Ha suonato anche in Canada, USA e in tutta Europa: in Cina ha fatto due tournée in una decina di città. I suoi concerti sono stati trasmessi in diverse Radio e TV in Messico, Islanda, Belgio e per la RAI TV e radio. Ha inciso 8 CD: incide per la Da Vinci Records, Phoenix Classica e per AULICUS tutte le sonate per pianoforte di Mozart.
Sigurður Bragason è uno dei più importanti cantanti islandesi ed è apprezzato soprattutto come interprete di lieder tedeschi e canzoni islandesi, russe ed italiane. Ha debuttato a Londra alla Wigmore Hall nel 1993 con grande successo; successivamente la sua carriera internazionale lo ha portato nelle più importanti sale di Europa e degli USA, come la Royal Concertgebouw di Amsterdam, la Beethoven Haus a Bonn, la Temppeliaukion Kirko di Helsinki, Encuentros Music Festival a Buenos Aires, il Copenhagen Music Festival, la Wagner Hall di Riga, Edvard Munch Museet ad Oslo, il Corcoran Museum of Art a Washington, la Carnegie Hall di New York, il Kennedy Center for the performing Arts, la Scandinavia House, St. John’s Smith Square a Londra e la Beethoven Society of America. Bragason ha anche cantato in importanti edizioni di Tosca, Boheme, Il flauto magico, Didone ed Enea, Carmina Burana, Messia, Cantate di Bach ed il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi, solo per nominare alcune delle sue partecipazioni. Nel 1995 Bragason ha cantato in un ruolo pensato appositamente per lui in una nuova opera islandese, The Moonlight Island composta da Atli Heimir Sveinsson, vincitore del Nordic Music Prize, in una tournee in Germania. È apprezzato interprete del compositore islandese Jòn Leifs ed è apparso in numerose trasmissioni televisive e radiofoniche, tra cui WDR in Germania e “Comparing Notes” della BBC. Il primo disco inciso da Bragason, con composizioni islandesi ed italiane, è del 1988. Numerosi i suoi CD, tra i quali si ricordano: Songs of Light and Darkness, con lavori di Tosti, Donizetti, Verdi, Respighi e Mussorgsky: Songs of the Master Pianists con composizioni di Chopin, Liszt, Rachmaninoff, Ravel e Rubinstein, accompagnato dalla pianista Vovka Ashkenazy; Mozart Arias con la Baltic Symphony Orchestra.
Ecco il programma del concerto comunicato da Sebastiano Bruscoe Sigurður Bragason.
Musica dall’Islanda (canzoni popolari islandesi): “Fjalla hrynja stallar steins” (Rocce tuonanti che rotolano giú), “Ég að öllum háska hlæ” (Ridere di tutti i pericoli), “Stundum þungbær þögnin er” (Pesante è il fardello che portiamo in silenzio) con i tre brani arrangiamenti da Jón Leifs; “Hættu að gráta hringaná” (Smettila di piangere, mia cara) arrangiamento di Rauter.
Canzoni popolari dalle antiche saghe: “Stóðum tvö í túni” (Noi due stavamo nel prato) Arr. Rauter, “Svo mælti mín móðir” (Così parlò mia madre) arrangiate da Hjálmur Sighvatsson.
Canzoni islandesi: “Ferðalok” (Alla fine di un viaggio.) Atli Heimir Sveinsson/Jónas Hallgrímsson; “The moon passes” (La luna passa, la morte cavalca) Jón Leifs/Jóhann Jónsson
Solo al pianoforte: “Notturno Op. 62, n. 2” di Fryderyk Chopin.
Musica dalla Russia: “Preludio op 32 n. 12” per piano solo di Sergej Vasil’evič Rachmaninov.
Canzoni russe: “When yesterday we met” (Quando ieri ci siamo incontrati) di Rachmaninoff/Polonsky.
German folksong: “Mein Mädel hat einen Rosenmund” (Ragazza mia, con le labbra rosa) German folksong, arrangiato da Johannes Brahms.
Music from Germany and Hungary: “Im Rhein, im heiligen Strome” (Nel Reno, nel fiume sacro) di Franz Liszt/Heinrich Heine.
Solo al pianoforte con Sebastiano Brusco: “Notturno n 3 Sogno d’amore” di Franz Listz; “Improvviso op 90” di Franz Schubert.
Canzone popolare italiana: “Cannetella”, italian folksong.
Canzoni italiane: “L’alba separa dalla luce l’ombra” di Francesco Paolo Tosti/Gabriele D’Annunzio; “Malia” di Francesco Paolo Tosti Tosti/Rocco Emanuele; “Parlami d’amore, Mariù” Cesare Andrea Bixio/Ennio Neri; “‘O surdato ‘nnammurato” di Enrico Cannio/Aniello Califano.
Bis: “Kata litla í Koti” (Piccola Kate nella casa di campagna) Sigvaldi Kaldalóns/Gestur; “Heimskringla” (Heimskringla era una pecora stupida e confusa) Tryggvi M. Baldvinsson/Þórarinn Eldjárn; “Forvörðurinn” (Il conservatore che distrusse tutti i dipinti invece di ripararli) Sigurður Bragason/Þórarinn Eldjárn.