“Sanità, girandola di direttori che mette in ginocchio le strutture”

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Nota del gruppo Pd 

“È ormai un fuggi fuggi generale quello a cui si sta assistendo nella sanità umbra. Non sono infatti solo iprofessionisti ad andarsene in strutture private o fuori regione, ma lo spettacolo a cui assistiamo, da inizio legislatura, è anche quello di unacontinua fuga dei direttori di Usl e Aziende ospedaliere. Diciotto direttori in 39 mesi, una girandola il cui risultato è solo quello di destabilizzare il lavoro degli operatori sanitari”.

   

Così, in una nota, il gruppo regionale del Partito democratico sottolineando come

“questa situazione, inimmaginabile in una qualsiasi realtà privata, possa avere effetti devastanti anche sulle prestazioni da erogare ai pazienti che hanno bisogno invece di un sistema funzionante e snello. L’impossibilità di una chiara programmazione – spiegano i consiglieri del gruppo Pd – porta smarrimento, così come la più totale assenza di garanzie politiche, legate ad un millantato rimpasto che va avanti da mesi. Grave anche la mancanza di stabilità gestionale, che spinge quindi i dirigenti della sanità umbra, ma anche i professionisti, ad andarsene altrove. La meta sono le strutture private, ma anche le realtà delle regioni limitrofe, sempre più catalizzatrici di eccellenze, a differenza di quello che avviene in Umbria. Di fronte all’evidenza dei fatti – osservano -, la maggioranza continua, in maniera strumentale e disonesta, a scaricare le proprie responsabilità sui precedenti governi regionali. Una fantasiosa ricostruzione smentita dalla realtà: l’attuale Giunta ha ereditato una sanità che era benchmark in Italia, con bilanci sani e parificati dalla Corte dei conti. Quello che chiediamo – continuano i consiglieri del gruppo Dem – è che la maggioranza prenda atto del totale fallimento della propria politica aziendale in sanità, perché i cittadini vivono sulla propria pelle tutti i giorni i disagi di una sanità pubblica sempre più ridotta all’osso, nonostante lo sforzo enorme del nostro personale sanitario che sta lavorando ben oltre le proprie forze per tenere a galla il nostro sistema sanitario. Un personale, medico e paramedico – concludono -, in fuga, annichilito e frustrato anche dai continui tagli alla spesa sanitaria e alle prestazioni da parte di un centrodestra che aveva in mente una sanità ben diversa da quella a cui gli umbri erano abituati, pubblica e universalistica”.