Prematurità: In Utin le voci registrate di mamma e papà per il benessere di bimbi e genitori

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A Perugia l’Associazione “La carica dei prematuri odv” sostiene un innovativo progetto di musicoterapia

   

Stabilizzazione della frequenza cardiaca e respiratoria, riduzione del numero di eventi di apnea e bradicardia, miglioramento della qualità del sonno. Sono solo alcuni degli effetti positivi che, come noto, la musicoterapia produce sui neonati pretermine. Ma all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia si è voluto andare oltre la classica somministrazione di suoni. Nel reparto Utin infatti il benessere dei più piccoli e fragili passa attraverso le voci proprie di mamma e papà, che fanno sentire il loro calore anche in quei momenti in cui non possono essere fisicamente presenti.

Da maggio 2022, con il sostegno dell’Associazione “La Carica dei Prematuri odv”, è in corso il progetto sperimentale condotto dal musicoterapeuta Lorenzo Capolsini. Questa iniziativa prevede la somministrazione delle voci dei genitori registrate che cantano o raccontano storie, per poi essere riprodotte al neonato con un sistema di WiFi all’interno delle termoculle.

Il progetto finora ha interessato una ventina di nati pretermine (dalle 28 alle 32 settimane). Nel corso dei mesi gli infermieri hanno materialmente somministrato le voci dei genitori dei piccoli pazienti ed hanno effettuato un’intensa attività di monitoraggio dei loro parametri vitali, al fine di valutare i benefici di questo innovativo approccio terapeutico.

Somministrazioni della durata di circa 30 minuti, a cui l’operatore sanitario ricorre valutando i momenti più opportuni in cui questi suoni così familiari possono produrre nel neonato reazioni positive.

Abbiamo intrapreso questo progetto partendo dall’esigenza dei neonati e i loro genitori in un periodo di distacco, quello del Covid – ha riferito una delle operatrici socio sanitarie della TIN, Elena Vendittelli, al Convegno congiunto SIN Marche – Toscana – Umbria sulla musicoterapia in Tin che ha visto minare la fase dell’attaccamento molto importante per lo sviluppo neurocognitivo del neonato. Significativo è il cambiamento tra la vita intrauterina e quella extrauterina soprattutto durante il ricovero in TIN per le stimolazioni dovute a manipolazioni frequenti, cambiamento temperatura e umidità, forze gravitazionali, esposizione alla luce e forti rumori. Nel prematuro il Sistema Nervoso Autonomo è immaturo e se questi stimoli stressanti sono frequenti e si prolungano possono portare ad esiti avversi significativi sul neurosviluppo. Quindi è importante attuare strategie adeguate”.  

Come appunto la musicoterapia che, secondo quanto attesta la letteratura scientifica agisce su alcuni parametri vitali del neonato quali la frequenza cardiaca, la saturazione dell’ossigeno, la pressione arteriosa media. Musicoterapia che come detto presso l’Utin di Perugia, è stata applicata attraverso una modalità innovativa.

Il progetto messo a punto da Capolsini è tra i pochissimi sperimentati in Italia.

Si tratta di uno strumento in più nelle mani degli operatori – spiega lo stesso musicoterapeuta – che possono utilizzarlo quando lo ritengono utile e opportuno, soprattutto nei momenti di particolare stress per il neonato. Così si continua a nutrire la relazione tra madre e figlio che è stata bruscamente interrotta. Un progetto che ha una duplice valenza, in quanto guarda al benessere del bambino e a quello del genitore che in questo modo tiene aperto un canale comunicativo con il figlio. Insomma, un progetto che restituisce centralità alla famiglia”.

Durante la sessione di musicoterapia registrata, attuata quando i genitori non potevano essere presenti – ha spiegato Venditti – abbiamo osservato piccoli, ma significativi risultati che ci fanno ben sperare e ci danno la spinta a proseguire lo studio e approfondirne altri aspetti”.     

Il progetto in questione, reso possibile grazie alla primaria del reparto, Stefania Troiani e avviato dall’infermiere Fabrizio Faina, proseguirà per tutto il 2023.

Condividiamo e sosteniamo con orgoglio fin dalle prime mosse questo progetto”, è il commento di Alessandro Palazzetti, presidente de “La carica dei prematuri odv”.