Pollo rurale esce dalla sperimentazione e arriva sulle tavole umbre

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Outdoor head shot close-up of hen
   

È il risultato di un progetto interamente umbro, dalla fase di ricerca e sviluppo delle conoscenze fino alla realizzazione e alla produzione, e oggi è pronto a raggiungere le tavole delle famiglie umbre. È il pollo rurale, allevato a pascolo in Umbria, un prodotto genuino e di qualità, con una carne magra, ricca di omega 3 e di ferro, che da sabato 12 dicembre sarà in distribuzione esclusivamente nei punti vendita Conad del territorio regionale. Alla base, un programma di filiera avicola rurale estensiva, partito poco più di due anni fa, che  vede insieme soggetti pubblici e privati. Capofila dell’iniziativa il Nuovo molino di Assisi del Gruppo Grigi che ha fornito un mangime con formula specifica per la filiera. Insieme a lui, l’Università degli Studi di Perugia con lo spin-off accademico ‘Fare’ per consulenza e ricerca, il Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria che si è occupato dell’innovazione per il sostegno alle imprese, la società agricola S. Nicolò Carboni S.S., fornitrice di pulcini da 0 a 40 giorni di vita, e l’Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche che ha curato gli aspetti sanitari e il controllo. La messa a sistema delle competenze di ognuno ha dato origine al marchio ‘Pollo rurale Umbria’ con una carne garantita e certificata, proveniente da una filiera a chilometro zero, allevamento non intensivo e a terra dell’animale, nel rispetto della biodiversità, attraverso la conservazione di ceppi autoctoni a lento accrescimento per il loro utilizzo in incroci con linee genetiche più produttive e adattabili. “Abbiamo, sin dall’inizio, abbracciato questa iniziativa con grande entusiasmo – fanno sapere da PAC 2000A Conad – in quanto in essa riconosciamo quei valori che sono alla base del progetto di Conad di essere un valido riferimento, come già avviene in molte altre filiere dell’Umbria, per coloro che intendono percorrere la strada della qualità, della freschezza e del localismo”. “I fattori presi in considerazione – spiegano i promotori – sono stati la scelta di tipi genetici avicoli a medio e lento accrescimento e l’alimentazione con il massimo impiego di ingredienti locali, come favino bianco e lino, riducendo l’utilizzo delle farine di estrazione di soia. Un altro dato importante è il fatto che gli animali rientrano all’interno di una filiera trasversale esclusivamente umbra che riduce al minimo il trasporto e  permette di aumentare il benessere in vita, da cui ne consegue una più elevata qualità delle carni”. Il valore etico del progetto non sta solo nel rispetto dell’ambiente e dell’animale ma anche nel risvolto sociale. Il Pollo rurale viene, infatti, allevato, all’interno del progetto Fattoria Capanne, dai detenuti della casa circondariale di Perugia, oltre che a Montefalco negli allevamenti della società agricola Grigi e dall’azienda agricola biologica Bachetoni di Silvignano di Spoleto.