“Per evitare la diffusione dell’epidemia indispensabile il rispetto delle regole da parte dei cittadini”

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Foto: Corriere dell'Umbria

“Per evitare la diffusione dell’epidemia indispensabile il rispetto delle regole da parte dei cittadini”. Le parole del Commissario straordinario Onnis

   

Una lettura dei dati che caratterizzano questa nuova fase dell’epidemia prodotta dal covid-19 – che oggi in Umbria registra 151 positivi in più su 2645 tamponi effettuati – accompagnata dal rinnovo di alcune fondamentali raccomandazioni ai cittadini: questo l’argomento della conferenza stampa che tenuta stamani a Perugia, nella sede della Regione Umbria del Broletto, dal commissario regionale per l’emergenza Covid, Antonio Onnis e dal  direttore regionale alla Salute, Claudio Dario.

In apertura dell’incontro Onnis ha spiegato cosa c’è dietro i numeri del contagio, partendo da alcune considerazioni epidemiologiche.

“La riapertura delle attività produttive classiche non ha evidenziato un aumento significativo dei casi, in quanto la prima vera impennata si è avuta in concomitanza delle vacanze estive con una latenza di 15-30 giorni e con i rientri delle persone da paesi a rischio per la diffusione del virus. Da questa prima impennata, caratterizzata da un forte aumento del contagio tra i giovani, si è passati ad una seconda fase che vede, anche a ridosso dell’apertura delle scuole, una crescita delle infezioni intrafamiliari o in comunità e l’aumento dell’età dei contagiati”.

Dopo aver reso noto che al momento in Umbria sono in isolamento 33 classi, per un totale di 848 soggetti tra personale e studenti, mentre altre 18 hanno finito l’isolamento, il commissario Onnis ha evidenziato che

“l’avvio dell’anno scolastico sul territorio regionale movimenta all’incirca 140 mila persone. Ma se l’attività in aula è fortemente controllata, tutta la socialità extra scolastica sfugge al controllo. Se poi si aggiunge una caduta della percezione del rischio, si spiega l’aumento dei casi. Non possiamo pensare che il contagio in famiglia o tra amici non è possibile, perché l’analisi dei dati dimostra proprio che siamo passati a un contagio intrafamiliare con un aumento dell’età media delle persone positive che si sta alzando”.

“In questa fase – ha puntualizzato il direttore Claudio Dario – il contact tracing diventa sempre più problematico, perché avendo molti soggetti positivi, la ricostruzione di tutta la catena dei contatti, comporta per i servizi un grandissimo impegno. Una difficoltà questa, che si riscontra ormai su tutto il territorio nazionale per la cui gestione si prevederanno nuove linee guida”.