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venerdì, 15 Agosto 2025
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Umbria: ricostituzione della Consulta regionale immigrazione

Approvato lo stanziamento di 53mila euro per progetti dedicati all’integrazione

La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato due importanti provvedimenti collegati alla legge regionale 18/1990, che regolamentano gli interventi a favore delle politiche sull’immigrazione e l’integrazione. Il primo è il Programma annuale degli interventi a valenza territoriale, per il quale è stato previsto uno stanziamento complessivo pari a 53mila euro a valere sul bilancio regionale 2025. Il secondo riguarda l’avvio del procedimento per la ricostituzione della Consulta regionale immigrazione.

Il Programma annuale individua gli ambiti d’intervento prioritari per la realizzazione di progetti con finalità educative, sociali e culturali proposti da enti locali, scuole, associazioni e cooperative sociali. I fondi saranno così ripartiti: 10mila euro destinati a Comuni e altri enti pubblici, 15mila euro alle scuole, 20mila euro alle associazioni e 8mila euro alle cooperative sociali.  

Con questo atto – spiega l’assessore regionale al Welfare e all’Istruzione Fabio Barcaioli – ribadiamo l’impegno della Regione nel sostenere la coesione sociale attraverso iniziative che nascono nei territori, promuovono l’inclusione e valorizzano il ruolo attivo delle comunità. Riteniamo strategico il coinvolgimento diretto di enti pubblici, scuole, associazioni e cooperative nel costruire percorsi condivisi di integrazione

Parallelamente, la Giunta ha deliberato l’avvio del procedimento per la ricostituzione della Consulta regionale immigrazione, organismo tecnico previsto dall’art. 3 della legge regionale 18/1990, il cui funzionamento era da tempo sospeso. Saranno ora individuati, tramite un avviso pubblico e richieste dirette di designazione, i rappresentanti delle realtà associative, istituzionali, sindacali e culturali chiamate a farne parte.

La ricostituzione della Consulta – conclude Barcaioli – è un passo necessario per aggiornare il confronto istituzionale sull’integrazione, rendendolo aderente alle profonde trasformazioni sociali e demografiche avvenute in Umbria negli ultimi anni. La Consulta dovrà tornare a essere uno spazio di ascolto e proposta, capace di raccordare esperienze diverse in una visione condivisa

   

Assisi, Tari: nessuna sanzione per avvisi arrivati oltre la scadenza

Per eventuali informazioni, è possibile contattare l’Ufficio Entrate e Tributi del Comune

Il Comune di Assisi informa i cittadini che non saranno applicate sanzioni, rispetto ad eventuali pagamenti della TARI 2025 successivi alla data di scadenza della prima rata (15 luglio 2025), qualora l’avviso di pagamento sia arrivato agli utenti in ritardo o a ridosso del termine previsto, nonostante l’ufficio comunale competente abbia provveduto a inviarlo nei tempi opportuni.

Per eventuali informazioni, è possibile contattare l’Ufficio Entrate e Tributi del Comune ai seguenti recapiti 075 8138273 – 223 – 272- 488 o a mezzo mail: tributi@comune.assisi.pg.it.
I giorni di apertura al pubblico, previo appuntamento ai numeri telefonici indicati, sono i seguenti: martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10:00 alle ore 13:00; giovedì dalle ore 15:30 alle ore 17:30.

 

   

Marsciano, Fdi “Il centro sinistra sbandiera risultati inesistenti”

I consiglieri di opposizione puntano il dito contro l’inefficienza amministrativa della gestione del centrosinistra marscianese

Nei giorni scorsi l’assessore Simona Montagnoli ha pubblicato un video dove illustra i presunti risultati conseguiti nell’ambito delle politiche sociali, di cui è delegata dal sindaco. Ma la verità è un’altra: la zona sociale numero 4, di cui Marsciano è capofila,  è paralizzata e le politiche sociali sono tutt’altro che efficienti. A riprova di questo, ci sono tantissimi fondi vincolati non ancora spesi e inutilizzati, al punto che gli otto Comuni della zona sociale stanno facendo fronte alle spese esclusivamente con fondi propri di bilancio, laddove potrebbero invece godere di utili integrazioni di spesa. Si accusa il governo centrale di aver diminuito i trasferimenti, ma questi provengono in primis dalla Regione e, inoltre, bisogna saperli spendere con velocità ed efficienza.

Al contrario, tra i successi conseguiti, si cita il centro per la famiglia, le cui risorse (pari a 36 mila euro) provengono proprio dal Dipartimento politiche giovanili della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ancora siamo in attesa di vedere risultati concreti sul progetto per il  ‘welfare leggero over 65’, doveva essere partito già da mesi, così come sul servizio civile, che quest’anno non è stato attivato, malgrado le numerose interpellanze sull’essenzialità di questa opportunità per i ragazzi quando la sinistra sedeva sui banchi dell’opposizione. Le assunzioni richiamate nel video sono tutt’ora in ritardo rispetto al cronoprogramma previsto e sono frutto di un percorso che ha radici nella precedente amministrazione.

Il nostro consiglio – concludono i due esponenti di FdI – è quello di avere meno fretta nello sbandierare risultati inconsistenti e lavorare più e meglio per offrire servizi realmente più tangibili a tutte le fasce della popolazione

   

Michele Toniaccini nominato vice presidente Associazione Italiana Città della Ceramica

Deruta ai vertici della ceramica italiana e europea. Il Sindaco umbro rappresenta l’Italia anche in seno alle due associazioni continentali: l’AeuCC e la Strada

Michele Toniaccini, Sindaco di Deruta, è stato nominato vice presidente dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, realtà operante fin dal 1999 con l’obiettivo di tutelare e valorizzare la ceramica artistica e artigianale del Belpaese. Ne fanno parte i comuni della penisola riconosciuti dal Ministero dello Sviluppo Economico di “affermata tradizione ceramica”.

Il prestigioso incarico è stato ufficializzato nei giorni scorsi con una nota di Massimo Isola, primo cittadino di Faenza e presidente dell’AICC. Toniaccini prende il posto di Paolo Masetti, vice presidente vicario uscente che è stato ringraziato per il lavoro svolto in questi anni, formulando al contempo gli auguri al subentrante.

Dell’associazione fanno parte una sessantina di città, tra cui le umbre Città di Castello, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto e Umbertide, oltre ovviamente alla stessa Deruta.

Ritengo che si tratti di un incarico importante non soltanto dal punto di vista personale – commenta a caldo Michele Toniaccini – ma per la città di Deruta e per tutto il sistema della ceramica regionale, che potrà essere rappresentata per la prima volta a così alti livelli. Ho assicurato al presidente e all’intero consiglio direttivo il massimo impegno e determinazione, nella piena consapevolezza degli obiettivi ambiziosi che ci siamo posti da qui ai prossimi anni

Tanti i fronti aperti, da quelli legati al marchio e alla normativa, dai rapporti con le scuole alla ricerca, dai musei agli aggiornamenti formativi, dalle iniziative ed eventi promozionali, a partire dall’ormai affermato format di “Buongiorno Ceramica”, alle relazioni internazionali, ovvero ai rapporti con gli altri Paesi, sia singolarmente che attraverso l’Associazione Europea della Ceramica (AeuCC) , associazione nata ormai 13 anni fa e nella quale si riconoscono oltre venti Paesi del vecchio continente.

E proprio a livello europeo Michele Toniaccini ha sviluppato in questi anni un significativo background, anche grazie ai rapporti avviati dalla sua Amministrazione comunale per l’internazionalizzazione del mercato della ceramica di Deruta. Il Sindaco era infatti già stato delegato dall’AICC presso la AeuCC, una rappresentanza che potrà ora svolgere con ancora maggiore forza, e siede da tempo, insieme a Faenza, nella Strada Europea della Ceramica, percorso culturale ufficialmente riconosciuto dal Consiglio d’Europa.

Per la prima volta nella sua storia – sottolinea Michele Toniaccini – Deruta è presente contemporaneamente in tutte le più importanti realtà istituzionali della ceramica artistica: a livello regionale con la Strada della Ceramica in Umbria, di cui sono Presidente; a livello nazionale con AiCC, in cui ricopro il ruolo di Vice Presidente Vicario; a livello europeo in AeuCC e nella Strada Europea della Ceramica come membro del direttivo

Per Deruta e per l’Umbria si tratta di un risultato storico, frutto di un lungo e paziente lavoro di relazioni diplomatiche a livello nazionale e internazionale. Ora la prestigiosa tradizione artistica regionale ha l’opportunità di partecipare attivamente alle scelte strategiche che riguardano il futuro della ceramica artistica in Europa.

Gli incarichi ricoperti da Toniaccini potranno rappresentare una base solida da cui partire per costruire nuovi progetti, valorizzare il Museo Regionale della Ceramica, promuovere le eccellenze e far crescere insieme un territorio ricco di storia, arte e competenze.

La nomina a vice-presidente di AICC non è solo un traguardo personale – tiene a sottolineare il Sindaco di Deruta – ma un risultato collettivo: vorrei ringraziare in modo particolare i colleghi, e soprattutto tutti gli artigiani ceramisti di Deruta, che hanno sempre dimostrato grande spirito di collaborazione e contribuito attivamente alla riuscita delle iniziative promosse

Tornando all’Associazione italiana della quale il primo cittadino di Deruta è stato nominato vicepresidente, le città italiane della ceramica riconosciute sono Acquapendente, Albisola Superiore, Albissola Marina, Appignano, Ariano Irpino, Asciano, Ascoli Piceno, Assemini, Bassano del Grappa, Borgo San Lorenzo, Burgio, Calitri, Caltagirone, Calvello, Castellamonte, Castelli, Cava de’ Tirreni, Celle Ligure, Cerreto Sannita, Città di Castello, Civita Castellana, Collesano, Cutrofiano, Deruta, Este, Faenza, Fratte Rosa, Grottaglie, Gualdo Tadino, Gubbio, Impruneta, Laterza, Laveno Mombello, Lodi, Matera, Mondovì, Monreale, Montelupo Fiorentino, Napoli-Capodimonte, Nove, Oristano, Orvieto, Pesaro, Rutigliano, San Lorenzello, San Pietro in Lama, Santo Stefano di Camastra, Sassuolo, Savona, Sciacca, Sesto Fiorentino, Squillace, Tarquinia, Terlizzi, Umbertide, Urbania, Vietri sul Mare, Viterbo.

Un elenco verso il quale avverto un grande senso di responsabilità”, conclude il vice presidente dell’Associazione Italiana Città della Ceramica. “Le premesse per fare bene ci sono tutte, in continuità con i risultati acquisiti finora. Entro fine anno avremo modo di dare conto di quanto si sta facendo e delle altre mete che ci stiamo dando

   

Le miniature di Grazia Cucco in mostra alla Rocca Flea

Le opere dell’artista dialogano con le parole di Giulio Rapetti Mogol in un’esposizione di suggestiva bellezza

Il Museo Civico Rocca Flea di Gualdo Tadino è orgoglioso di annunciare l’inaugurazione de “La casa nel bosco. Grazia Cucco e le piccole storie dipinte su tavola“, un’esposizione di miniature inedite dell’artista Grazia Cucco, accompagnate da un testo del celebre Giulio Rapetti Mogol. L’appuntamento è per sabato 19 luglio alle ore 18.00 presso la Sala della Città della Rocca Flea.

La mostra presenta ventidue opere realizzate su antiche tavolette di noce. Queste “piccole storie” invitano i visitatori a un viaggio onirico e a una riflessione profonda sull’esistenza e sul rapporto intrinseco tra l’uomo e la natura. Come sottolinea Catia Monacelli, curatrice della mostra e direttore del Polo Museale di Gualdo Tadino, “Grazia Cucco ci offre uno sguardo puro sul mondo, attingendo a un immaginario primordiale e trasformando ogni dettaglio in una storia straordinaria”. Le creazioni di Cucco nascono da un dialogo profondo con le tavolette di noce, fornite dal frate francescano Padre Alberto, e fondono l’umanità con la natura, trasformando gli esseri umani in buffe creature simili a insetti e animali. L’artista utilizza un elemento ironico e fantasioso, richiamando la tradizione del grottesco per commentare la condizione umana ed esplorare temi universali.

Ad impreziosire ulteriormente questa straordinaria esposizione, il testo a firma di Giulio Rapetti Mogol, un gigante della cultura italiana, che offre una visione inedita e profonda dell’anima di questa artista. Mogol descrive Cucco come una figura contraddittoria e unica, la cui arte riproduce l’esatto contrario della sua persona: “Una fantasia eroticamente furiosa chiusa in un rigore ecclesiastico. Inaccessibile come un cubo d’acciaio… Pura come un animale, dominata dalle sue passioni vissute liberamente e dai suoi sentimenti vorticosi come un vento desertico, Grazia è un meraviglioso anacronismo vivente. Non ho mai conosciuto nessuno più libero, più buono e più indifeso di Grazia. Nonostante sia assolutamente impegnativa, la considero un dono di Dio.”

“La casa nel bosco” è una costellazione di misteri e meraviglie dipinte, un’occasione imperdibile per immergersi in un mondo di bellezza e profondità, capace di toccare le corde più intime del nostro essere. L’esposizione è visitabile fino alla fine di agosto tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

   

Città di Castello: cliente ruba il portafoglio della receptionist dell’hotel, denunciato

I Carabinieri della Stazione di Città di Castello hanno denunciato in stato di libertà un 60enne, italiano, residente in provincia di Firenze, ritenuto responsabile di furto aggravato.
L’uomo, ospite di una struttura ricettiva dell’Altotevere, approfittando della momentanea assenza della receptionist, si è intrufolato nel front office del complesso rubando il portafoglio della ragazza custodito all’interno della propria borsa. Avendo terminato il suo soggiorno, il cliente ha quindi lasciato l’albergo.
La ragazza si è accorta solo a fine turno dell’ammanco, recandosi immediatamente presso la Stazione Carabinieri di Città di Castello per denunciare l’accaduto.
Le indagini dei militari, grazie all’acquisizione di testimonianze nonché alla visione delle immagini del sistema di videosorveglianza, hanno portato in brevissimo tempo all’identificazione del presunto reo.
Il portafoglio, mancante solo di pochi spiccioli, è stato ritrovato poco distante dalla reception abbandonato in terra e, alla luce di quanto sopra, l’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Perugia per l’ipotesi di reato anzidetta.

   

Minaccia l’ex moglie e aggredisce gli agenti: arrestato a Foligno

L’uomo ha brandito un coltello contro la Polizia dopo aver rivolto gravi minacce di morte all’ex coniuge

Lunedì notte, a seguito di chiamata al Numero Unico di Emergenza Europeo, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. di Foligno sono intervenuti in un’abitazione della città a seguito del quale hanno tratto in arresto un cittadino libanese, classe 1992, per i reati di resistenza, violenza e minaccia aggravata a Pubblico Ufficiale.

È stata l’ex moglie dell’uomo a richiedere l’intervento della Polizia di Stato, allarmata dalle minacce del 33enne che, per motivi legati alla gestione congiunta delle figlie, che si trovavano presso l’abitazione del padre, l’aveva minacciata di morte.

I poliziotti, giunti sul posto, hanno tentato di accedere all’abitazione dell’uomo che, però, si è rifiutato di aprire la porta minacciando intenti suicidi. Dopo svariati tentativi di riportarlo alla ragione, il 33enne si è convinto ad aprire la porta e a fare uscire le figlie che, nell’occorso, sono state riaffidate alla madre.

A quel punto, l’uomo, in forte stato di agitazione, ha iniziato ad inveire contro i poliziotti e a minacciarli, puntandogli contro un coltello da cucina.

Con non poche difficoltà gli agenti sono riusciti a disarmarlo e a contenerlo in sicurezza.

Accompagnato in Commissariato per gli atti di rito, l’uomo è stato tratto in arresto per i reati sopraindicati e, su disposizione del Pubblico Ministero di Turno, trattenuto presso le camere di sicurezza del Commissariato, in attesa dell’udienza di convalida.

L’indagato deve presumersi innocente fino a sentenza definitiva di condanna.

Perugia, 15 luglio 2025

   

Al via PAZ /// esperienza Cesi: comunità, territorio e innovazione

Inaugurata la quattro giorni di rigenerazione nel borgo umbro con Franco Arminio.

Studenti al lavoro per ripensare l’identità di Cesi. In arrivo il 17 luglio l’incontro con il brand designer Alessandro Ubertis.

CESI – A Cesi ha preso il via martedì 15 luglio l’evento principale, con quattro giorni di appuntamenti, del progetto “PAZ /// esperienza Cesi. La Comunità tra pensiero e azione”, un’iniziativa ambiziosa volta a rilanciare il borgo come meta turistica e residenziale d’eccellenza attraverso la rigenerazione culturale e sociale. Fino al 18 luglio, il piccolo borgo pedemontano del ternano è il palcoscenico di una immersione tra natura, archeologia, arte e vita locale, con un programma ricco di laboratori e interventi di esperti.

La prima giornata è iniziata con i saluti di Francesco Maria Giuli di Utilità Manifesta, l’associazione ideatrice del progetto. L’evento ha visto la partecipazione di studenti dell’Università degli Studi di Perugia e dell’Università Sapienza di Roma. Un momento significativo è stata la presentazione a Palazzo Contelori di Franco Arminio, poeta, scrittore e “paesologo”, la cui presenza ha arricchito l’approccio all’antropologia culturale dei territori.

Arminio, riconosciuto per la sua analisi etnografica sul campo, ha condotto un’approfondita esplorazione del borgo di Cesi, sottolineando l’importanza della conoscenza, dell’avvicinamento e del contatto diretto con il territorio come pilastri fondamentali per il pieno svolgimento del progetto. Questo “Laboratorio Cesi”, concepito come un vero e proprio campo di lavoro per studenti e studentesse, mira a stimolare una riflessione critica su temi cruciali quali lo spopolamento dei borghi, l’utilità sociale ed effettiva dei fondi a disposizione di amministrazioni e territori, il concetto di vivibilità e l’orientamento delle pubbliche amministrazioni verso un’attenzione concreta alle persone e ai residenti.

La giornata è quindi proseguita con una passeggiata etnografica nel paese di Cesi, utilizzando diversi strumenti di osservazione e documentazione: fotografia, registrazione video, interviste, registrazione di suoni, schizzi e appunti. Ai giovani partecipanti al workshop – studenti laureandi dei corsi di Laurea Magistrale in Design dell’Università Roma Sapienza e dell’Università degli Studi di Perugia – è stato consegnato un “taccuino etnografico”. Questo strumento li ha invitati a un percorso di racconto e riflessione, guidandoli attraverso domande mirate dopo la passeggiata: “Guardare, incontrare, scoprire, accogliere: qual è il tuo approccio?”; “Scoprire e sperimentare: qual è il tuo modo?”; “Preparazione e intenzione, con occhi e cuore”; “Linguaggi e strumenti scelti per l’osservazione”; “Osservazione dei luoghi, degli abitanti, della natura: quali storie emergono?”.

Le fotografie scattate verranno stampate, mentre disegni e schizzi saranno condivisi in un tavolo di lavoro collaborativo. L’obiettivo è organizzare il materiale raccolto secondo categorie ispirate a matrici simboliche: Acqua (Antropologia, Persone, Relazioni, Corpo, Tracce, Espressioni, Gesti, Dialetti, Tradizioni, Riti, Segni); Terra (Spazio, Movimento, Luoghi, Natura, Percorsi, Strade, Segnali, Direzioni, Segni); Fuoco (Immagine, Rappresentazione, Comunicazione, Carattere, Tessuti, Colori, Tassellature, Segni); Aria (Valori, Immateriale, Tradizione, Credenze, Musica, Cultura, Arte Popolare, Segni).

Questa prima attività ha permesso già di raccogliere una serie di stimoli, idee e suggerimenti progettuali, fondamentali per la fase successiva. La documentazione territoriale rappresenta una vera e propria indagine sociale sul borgo di Cesi, finalizzata a cogliere punti distintivi e utili per narrarne e rappresentarne l’identità. Questa ricerca sul campo, dopo un’attenta fase di studio, produrrà in autunno diversi risultati concreti per Cesi, tra cui: un’identità visiva, una nuova segnaletica per il borgo e design di Prodotto (ad esempio, panchine, pensiline).

Franco Arminio ha affermato: “Camminare in un paese e guardarlo oggi è un gesto lirico e politico nello stesso tempo. Guardare chi c’è ma anche cosa potrebbe avvenire in questi luoghi, perché il paese ha sempre due strade, quella della contemplazione e quindi più malinconica ma anche quella più animosa di immaginare un futuro. Nell’idea della rigenerazione dei paesi qui a Cesi c’è una bella fiammella accesa”.

Arminio ha poi così sintetizzato la sua visione: “Ho coniato una nuova disciplina, la paesologia, l’osservazione di tutti i paesi, nel presente e nel futuro: le pratiche al servizio sono Guardare e Camminare con gesti sani, con esercizi di osservazione. I paesi sono una riserva di comunità. Il mondo ha bisogno di paesi, di umanità, di comunità. Il Paese è un luogo sacro, un luogo da vivere con solennità.” Arminio ha poi evidenziato come “Esperienza Cesi” abbia creato una “nuova comunità provvisoria”, introducendo dinamiche fresche per generare nuova vita e sottolineando che “rigenerando i paesi si rigenera l’Italia”. Proiettando lo sguardo al futuro, ha parlato della necessità di un “nuovo metabolismo sociale”: “I piccoli paesi vanno approcciati con solennità. Un paese più è piccolo più è grande. Prezioso sarà lo sguardo di questi giovani, perché senza loro i paesi non hanno futuro”.

La giornata inaugurale ha visto protagonisti altri due laboratori, entrambi incentrati sul tema “Antropologia, persone, relazioni”: il laboratorio di Design per il Sociale ha ospitato Carlo Gubellini, sindaco di Castenaso (BO), che ha condiviso la sua esperienza nelle pratiche di buon design applicate alla pubblica amministrazione. Chiara Zhu, designer veneziana esperta di comunicazione culturale, fotografia grafica e design-telling, ha guidato il laboratorio di Team Building.

L’evento “PAZ /// esperienza Cesi. La Comunità tra pensiero e azione” si inserisce nel più ampio progetto “Cesi 2026 – Cesi porta dell’Umbria, porta delle meraviglie: open doors for outdoor”. Quest’ultimo è l’unico progetto in Umbria, tra i 21 italiani selezionati, finanziato dal Ministero della Cultura tramite il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) nell’ambito del “Bando Borghi – Linea A”. L’obiettivo generale è il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, archeologico e delle tradizioni di Cesi, riconosciuta come “porta d’accesso” all’Umbria meridionale e centrale, con una specifica attenzione alla sua vocazione per le attività outdoor come speleologia, arrampicata e trekking.

La finalità ultima è quindi ridisegnare i borghi per farli “ri-vivere”, puntando sull’attrattività dei centri storici. Ed “Esperienza Cesi” si sta delineando come una nuova filosofia di design, orientata a creare il “borgo del buon vivere”.

“PAZ /// esperienza Cesi” è strutturato come un campo progettuale intensivo, coinvolgendo studenti laureandi dei corsi di Laurea Magistrale in Design dell’Università Roma Sapienza e dell’Università degli Studi di Perugia. Il progetto vede la partecipazione di educatori e professionisti provenienti da diversi settori, tra cui designer, antropologi, archeologi, speleologi, climbers, giornalisti, registi, amministratori e musicisti. Gli interventi si concentrano su cinque aree tematiche principali: oltre ad “Antropologia culturale per i territori”, anche “Design per il sociale”; “Design per i paesaggi culturali”; “Marketing strategico locale”; “Multimedial design per i territori”.

Mercoledì 16 luglio, il programma proseguirà sulla linea di “Spazio, movimento” con un laboratorio di design per i paesaggi culturali. Questo includerà una visita agli scavi della città romana di Carsulae in compagnia di un team archeologico. Seguirà un laboratorio con Rosa Tiziana Bruno, ricercatrice presso l’Università Complutense di Madrid e studiosa di sociologia narrativa e sociodidattica. Infine, un laboratorio di storytelling sul movimento sarà curato da Matteo Carboni e Utilità Manifesta – Sviluppo storytelling e design sociale.

Il giorno seguente, giovedì 17 luglio, per la tematica “Immagine, rappresentazione”, è previsto un laboratorio di multimedial design per i territori con un “trekking grafico” al sito archeologico dell’Ara Major. L’evento culminerà con un incontro con Alessandro Ubertis, presidente di Unicom – Unione Nazionale Imprese di Comunicazione, che approfondirà il ruolo della comunicazione all’interno di un progetto di marketing territoriale. L’incontro con Ubertis sarà aperto al pubblico e si terrà dalle ore 17 alle 19 a Palazzo Contelori. L’evento, intitolato “Il ruolo della comunicazione all’interno di un progetto di marketing territoriale”, vedrà il brand design consultant confrontarsi con amministratori del territorio, stakeholder, organizzazioni e imprese locali.

Il marketing territoriale, che coinvolge pubblici con vissuti, interessi e necessità differenti, richiede una solida strategia analitica delle risorse umane, delle opportunità e delle possibili occasioni di comunicazione, con obiettivi definiti a breve, medio e lungo termine. Senza un tale approccio, finalizzato a creare un intervento partecipativo e attivo nel tempo, si rischia di concentrare gli investimenti su attività effimere o meramente strutturali. Una gestione inadeguata nel tempo potrebbe vanificare gli investimenti, creare fenomeni di overtourism e deludere le aspettative dei principali stakeholder. Il compito delle istituzioni è, quindi, quello di creare consapevolezza dell’opportunità nella comunità e in tutto il territorio allargato, elaborando un piano che vada oltre la semplice informazione, per attuare una vera comunicazione che ponga le basi per un ritorno reputazionale ed economico duraturo.

Alle ore 22, sempre presso Palazzo Contelori, si terrà infine “Nuova dimensione Cesi”, una proiezione gratuita dei lavori svolti nel laboratorio multimediale.

Il campus progettuale si concluderà venerdì 18 luglio con il tema “Valore immateriale”. La giornata si articolerà in un Lab Marketing strategico locale, incentrato sulla progettazione di campagne pubblicitarie e istituzionali per piccole attività locali. A seguire, si terrà un laboratorio di Brand Design Oriented condotto nuovamente da Alessandro Ubertis, con l’obiettivo di sviluppare strategie di design per accrescere l’attrattività del borgo di Cesi.

Per il programma giorno per giorno e ulteriori dettagli, è possibile consultare il sito: https://www.p-az.it/programma/

Non solo campus: a fare da cornice all’evento, per tutto il mese di luglio, è allestita la mostra fotografica diffusa “Sergio Coppi fotografo ambulante”. A dieci anni dalla sua scomparsa, 173 scatti del fotografo saranno esposti in tre diverse sedi: la Chiesa di Sant’Angelo di Cesi, la Sala Apollo e Dafne di Palazzo Carrara di Terni e la Chiostrina della Biblioteca Comunale di Terni. La mostra racconta il vissuto intenso e partecipato di Sergio Coppi, che interpretava il mondo attraverso l’obiettivo non per professione, ma per una profonda esigenza esistenziale.

L’evento – patrocinato da AIAP (Associazione Italiana Design della Comunicazione Visiva) e ConfArtigianato Imprese Terni – è ospitato nella Chiesa di Sant’Angelo e nel Palazzo Rinascimentale di Palazzo Contelori, residenza storica nel cuore di Cesi.

   

L’opposizione contro la Giunta Ferdinandi “Perugia merita di più”

“JPerugia non può restare ostaggio di chi governa con gli slogan. Serve una politica che agisce, che ascolta e che decide”

A un anno dall’insediamento della Giunta Ferdinandi, i gruppi consiliari comunali di opposizione, insieme all’ex consigliera regionale Paola Fioroni (Lega), hanno tracciato oggi un bilancio lucido e impietoso di questi dodici mesi di amministrazione: “un anno segnato da immobilismo, ideologia e distanza dalla realtà quotidiana dei cittadini”

A dominare la scena, secondo l’opposizione, è stata una visione puramente ideologica, che ha preso il posto della concretezza e della responsabilità. Un esempio evidente è quello della sicurezza: la Giunta ha scelto di eliminare l’assessorato dedicato, ha revocato il taser alla polizia locale, ha cancellato il divieto di accattonaggio molesto e ha smantellato il nucleo decoro urbano in aree particolarmente sensibili come Fontivegge. Un insieme di scelte che ha dato il segnale culturale che “tutto è permesso”, contribuendo ad alimentare episodi di degrado, aggressioni e tensioni sociali.

Al contrario noi sosteniamo che la sicurezza è la condizione necessaria per una vera inclusione, non il suo opposto. Lo abbiamo dimostrato introducendo strumenti come il taser per tutelare gli agenti, e distendendo la legge regionale contro il degrado urbano. Per noi, l’inclusione significa proteggere chi ogni giorno costruisce comunità: famiglie, commercianti, anziani, persone con disabilità. Chi vive con senso civico non può essere lasciato in balia di chi impone regole proprie o trasforma pezzi di città in zone franche.

Anche sul piano della partecipazione, i fatti non seguono le parole. Si riempiono le piazze e i programmi elettorali della parola “partecipazione”, ma in un anno non si è fatto nulla per attuare strumenti concreti, come quelli previsti dalla legge regionale sull’amministrazione condivisa. Anche qui chiediamo serietà: non basta evocare la partecipazione, bisogna costruirla.

Sul fronte della disabilità, la situazione è ancora più deludente. Sono stati ereditati fondi importanti, ma senza una visione nuova, senza un vero progetto di vita personalizzato, quelle risorse rischiano di essere solo assistenzialismo passivo. E invece, dignità e futuro si costruiscono solo con scelte forti, strutturate, capaci di incidere davvero sulla qualità della vita delle persone fragili.

Il tema fiscale, poi, è stato gestito con una comunicazione fuorviante. La Giunta ha sbandierato una riduzione delle tasse che, in realtà, è limitata a poche categorie e non ha certo bilanciato l’aumento delle imposte regionali. Il ceto medio – famiglie, artigiani, professionisti – è stato ancora una volta dimenticato, lasciato senza strumenti di sostegno. Una misura parziale, usata per alimentare consenso, ma senza vero impatto sulla quotidianità della maggior parte dei perugini.

Sul piano delle infrastrutture, l’atteggiamento è sempre lo stesso: no al Nodo di Perugia, No all’Alta Velocità a Creti, No al Termovalorizzatore, no a ogni grande opera strategica, nessuna proposta alternativa. Una città che rifiuta ogni investimento strutturale è una città che si autoesclude da ogni prospettiva di sviluppo. Noi continuiamo a chiedere infrastrutture moderne, mobilità efficiente, investimenti utili a creare lavoro e attrattività.

Anche sulla sanità, pur non essendo competenza diretta del Comune, la sinistra ha cavalcato il tema in campagna elettorale, promettendo attenzione, supporto, interventi addirittura con una lista sulla Sanità Pubblica che ora sembra scomparsa. E invece, dopo dodici mesi, non è arrivata nemmeno un’idea concreta, neanche sul tema più urgente come le liste d’attesa. Nessun progetto di sostegno alla medicina territoriale, nessun segnale, nessuna proposta. Solo slogan, ancora una volta.

Infine, il quadro si completa con il degrado urbano diffuso: manutenzione carente, verde pubblico trascurato, strade dissestate. E sul fronte educativo e sociale, non tutti i bambini trovano oggi risposta nei nidi comunali, nonostante la precedente amministrazione avesse investito risorse importanti per potenziare l’offerta e sostenere le famiglie.

Un anno dopo, Perugia è una città più disordinata, più isolata, più debole. Non perché manchino le risorse o le possibilità, ma perché manca il coraggio di decidere, la volontà di scegliere, la capacità di costruire.

Noi continueremo a fare opposizione seria, concreta, presente,” concludono i gruppi consiliari di opposizione, “perché Perugia non può restare ostaggio di chi governa con gli slogan. Serve una politica che agisce, che ascolta e che decide. E noi ci saremo, ogni giorno, per pretenderlo