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Svelato il testimonial di Umbria Fashion 2025: è l’attore Paolo Conticini

Sale l’attesa per la terza edizione della kermesse che unisce moda, arte e solidarietà, l’1 e il 2 novembre a Perugia – Inoltre, spazio ai giovani talenti e alle eccellenze del territorio: cashmere, acciaio e ceramica i materiali di ispirazione degli abiti al centro dei contest

Sale l’attesa per la terza edizione di Umbria fashion, evento unico in Umbria che unisce arte, moda e solidarietà, facendo dialogare le eccellenze locali della moda con associazioni, scuole e università, valorizzando i giovani talenti che il territorio esprime. In attesa della presentazione ufficiale in una conferenza stampa che si terrà a Perugia martedì 21 ottobre, gli organizzatori di Umbria fashion svelano le prime novità: a partire dal testimonial 2025, Paolo Conticini, che ha esordito proprio come modello per poi intraprendere una carriera di successo come attore e conduttore televisivo.

Nei due giorni di kermesse, l’1 e il 2 novembre, ci saranno tanti altri ospiti ed ‘eventi nell’evento’, tra cui il contest ‘Giovani stilisti emergenti’, un’occasione unica per chi ha talento e vuole intraprendere una carriera nel mondo della moda, riservando ai primi tre classificati tirocini formativi, visite esclusive in aziende di moda e la possibilità di vivere da protagonisti il backstage della Milano fashion week. Ai partecipanti al contest, le cui iscrizioni si sono chiuse il 30 settembre, è stato chiesto di creare un abito ispirato al cashmere, tenendo conto degli elementi che caratterizzano questa pregiata fibra tessile, molto rappresentativa dell’Umbria, e le sue modalità di lavorazione e applicazione.

Accanto a questo, anche altri contest arricchiranno la terza edizione di Umbria fashion e gli abiti sfileranno in altrettanti fashion show nell’incantevole sala dei Priori: il contest riservato agli studenti degli istituti professionali post diploma dell’Umbria, a indirizzo moda, chiamati a realizzare cinque capi ispirati all’acciaio, metallo cruciale per il settore industriale dell’Umbria, e il contest che vede coinvolti gli allievi delle scuole superiori ad indirizzo moda dell’Umbria, ai quali è stato chiesto di farsi interpreti del proprio tempo proponendo tre abiti ispirati alla ceramica umbra, conosciuta in tutto il  mondo.

   

Quando l’economia diventa pace: a Perugia il convegno promosso da Legacoop Umbria

Arriva in Umbria la tappa di “Verso la Biennale dell’economia cooperativa”

L’economia può e deve essere motore di pace. Legacoop Umbria parte da quest’idea per ragionarne insieme ad ospiti regionali, nazionali ed internazionali. L’evento “Per l’Economiæ della pace”, in programma sabato 11 ottobre dalle ore 9 alle 13.30 nella sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni a Perugia rappresenta una tappa di “Verso la Biennale dell’Economia Cooperativa”, un percorso di confronto e dibattito pubblico promosso da Legacoop. Insieme ai rappresentanti delle istituzioni, della politica, dell’economia, del mondo accademico, della cultura e dell’informazione, si approfondirà l’attuale fase storica con un focus sulla geopolitica, analizzando le opportunità dei sistemi economici di pace basati sul dialogo, sull’inclusione e sulla coesione sociale. L’ appuntamento si rivolge a tutti i soggetti che lavorano per costruire ponti di pace, dove Perugia e l’Umbria si confermano così luoghi privilegiati di dialogo e costruzione condivisa, in coerenza con una tradizione che pone pace, solidarietà e cooperazione al centro dell’identità del territorio. In linea, anche, con  l’Unione Europea, che ha focalizzato l’attenzione sull’economia sociale, centrata sul primato delle persone, sulla redistribuzione della ricchezza e su una governance democratica. L’iniziativa prevede un ulteriore incontro la sera dell’11 al cinema Postmodernissimo organizzato da Generazioni Legacoop Umbria.

” Discutere di economia di pace oggi – afferma Danilo Valenti presidente di Legacoop Umbria – significa avere il coraggio di immaginare modelli di sviluppo che rimettano al centro le persone, le comunità e il loro benessere. Non è solo un tema etico, ma una scelta concreta di futuro: destinare risorse e idee non alla divisione e al conflitto, ma al dialogo e alla giustizia sociale. Con questo evento “Verso la Biennale della cooperazione” in Umbria vogliamo aprire uno spazio di confronto reale, che metta sul tavolo tutti gli attori per costruire percorsi condivisi. La cooperazione, con la sua storia e i suoi valori, può e deve essere protagonista di questo processo. Deve offrire strumenti concreti per trasformare i principi della solidarietà in prassi quotidiana e in prospettive di sviluppo sostenibile per i territori”.

In particolare, il  convegno “Per l’Economiæ della pace”, prevede la partecipazione di numerosi ospiti e il dibattito si articolerà su tre panel distinti ma con un unico fil rouge. I saluti istituzionali sono affidati alla presidente dell’assemblea legislativa regionale Sarah Bistocchi, poi interverranno Roberto Negrini, direttore della Biennale dell’Economia Cooperativa e Danilo Valenti, presidente di Legacoop Umbria. Seguiranno gli approfondimenti: il primo “Scenari internazionali e l’impatto dei conflitti sull’economia globale” con l’importante partecipazione di  Fabrizio Maronta di Limes e l’analista geopolitica Greta Cristini; il secondo “Economia della pace” con la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, l’economista Raul Caruso dell’Università Cattolica di Milano e Flavio Lotti, presidente della Fondazione PerugiAssisi; il terzo “Economiae della pace: economia sociale ed economia cooperativa” con la sindaca di Perugia e delegata Anci per la pace Vittoria Ferdinandi, il presidente di Banca Etica Aldo Soldi, Jean Fabre della task force Onu sull’economia sociale e solidale, fra Giulio Cesareo del Sacro convento di San Francesco e il presidente nazionale di Legacoop Simone Gamberini. I lavori saranno coordinati e moderati dal giornalista Rai Roberto Vicaretti.

   

Festa dei nonni, Proietti: “Radici delle nostre famiglie e riferimento prezioso delle nostre comunità”


(aun) – Perugia, 2 ottobre 2025 – “Oggi per la Festa dei nonni voglio esprimere un pensiero di profonda gratitudine verso tutti i nonni – ha detto la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti – che sono le radici delle nostre famiglie e il riferimento prezioso delle nostre comunità. I nonni sono memoria viva, custodi di tradizioni, di valori e di esperienze che arricchiscono le nuove generazioni, ma al tempo stesso rappresentano una forza attiva, insostituibile, capace di sostenere e accompagnare i percorsi di crescita dei più giovani.

Come Regione Umbria – ha proseguito la presidente – abbiamo il dovere di rendere concreto questo riconoscimento con politiche attente ai bisogni degli anziani, tutelando la salute, favorendo la loro partecipazione alla vita sociale e prevenendo ogni forma di isolamento. L’attenzione deve rivolgersi anche alle nuove sfide che il mondo contemporaneo ci pone: non possiamo permettere che i nonni restino indietro sul fronte del digitale. Per questo, tra le varia azioni messe in campo, nei nostri Digipass sono presenti operatori qualificati pronti ad affiancarli nelle principali necessità quotidiane, dalle prenotazioni sanitarie all’uso dei servizi online, contribuendo così a garantire pari diritti di cittadinanza digitale a tutte le fasce d’età.

Essere accanto agli anziani significa riconoscerne il ruolo fondamentale e, allo stesso tempo, investire nel futuro, perché la società che valorizza i propri nonni è una società più coesa, solidale e capace di guardare avanti. A tutti i nonni rivolgo, a nome dell’intera Regione – ha concluso la presidente – un augurio sincero: continuate a essere il cuore pulsante delle nostre famiglie e della nostra terra”.

   

Inclusione e sostenibilità: Asm Terni certificata per la parità di genere

Un passo importante nel percorso dell’azienda verso una leadership responsabile, fondata su valori di equità, rispetto ed innovazione sociale
TERNI 2 ottobre 2025 – Asm Terni, ha conseguito la Certificazione UNI/PdR 125:2022, standard nazionale che attesta l’impegno concreto e strutturato dell’organizzazione nella promozione della parità di genere e delle pari opportunità. Il riconoscimento, rilasciato a seguito di un approfondito percorso di analisi e valutazione, certifica l’impegno dell’azienda nella definizione e nell’attuazione di politiche finalizzate a garantire l’equità, la valorizzazione delle competenze, la crescita professionale delle persone e la costruzione di un ambiente di lavoro inclusivo, equo e rispettoso delle diversità.
Il conseguimento della UNI/PdR 125:2022 testimonia la volontà della società di investire nel capitale umano e di consolidare una cultura aziendale ispirata ai principi di inclusione, responsabilità e sostenibilità. Con questo traguardo, Asm consolida il proprio impegno come società responsabile nello sviluppo del territorio e della comunità, contribuendo in maniera concreta al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 e all’attuazione delle linee guida nazionali in materia di parità di genere e inclusione sociale.
“L’ottenimento della certificazione per la parità di genere – ha affermato l’amministratrice delegata di Asm Tiziana Buonfiglio – è il frutto di un percorso iniziato con i workshop “Il potere di Penelope” e “Penelope Execution” che ci ha visti protagonisti e con la realizzazione del Manifesto “ “Tutt* divers* ma uniche e unici come me”. Il traguardo ci rende particolarmente orgogliosi perché riflette i valori fondanti della nostra azienda. Siamo consapevoli che un ambiente di lavoro equo possa contribuire al benessere collettivo e alla crescita sostenibile. Per questo motivo, continueremo ad adoperarci, affinchè vengano messi in campo processi, pratiche e politiche aziendali orientate all’inclusione”.
“La parità di genere – ha aggiunto il presidente Gabriele Ghione – non è solo un principio etico: è una leva strategica che arricchisce le nostre risorse umane, favorisce l’innovazione e rende l’azienda più competitiva. Il nostro obiettivo è creare un contesto in cui ciascuna persona possa esprimere al meglio le proprie potenzialità, sentendosi valorizzata e rispettata”.

   

Umbria, è nata la bambina della famiglia palestinese arrivata da Gaza

(aun) – Perugia, 2 ottobre 2025 – “In mezzo a un mare di brutte notizie, una ci riempie di gioia e speranza. Questa notte alle 3.15 è nata S., la bambina della prima famiglia palestinese accolta pochi mesi fa in Umbria. La piccola e la mamma stanno bene e per noi è davvero un’emozione forte”. A darne l’annuncio la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti e l’assessore al Welfare Fabio Barcaioli.

   “Accogliamo con felicità questa nascita, le diamo il nostro più caloroso benvenuto e rivolgiamo i migliori auguri di salute, serenità e futuro pieno di opportunità a lei e alla sua famiglia” hanno aggiunto Proietti e Barcaioli.

   E ancora: “La famiglia era arrivata a Perugia da Gaza a luglio grazie all’apertura di un corridoio umanitario della Comunità di Sant’Egidio. Per loro è stata costruita una rete di accoglienza fatta di istituzioni, enti e associazioni, che ha reso possibile l’inizio di una nuova vita lontana dalla guerra. Vogliamo che altre famiglie possano vivere la stessa speranza e auspichiamo che questo genocidio cessi immediatamente. In una notte segnata dalla preoccupazione per la Global Sumud Flotilla, mentre i gazawi continuano a vivere tra fame e sofferenze, la nascita di questa bambina restituisce un senso all’umanità. Siamo fieri che sia sbocciata in Umbria, terra di pace e di accoglienza. Continueremo a impegnarci senza sosta al fianco del popolo palestinese” hanno aggiunto Proietti e Barcaioli.

   Il rettore dell’Università per Stranieri, Valerio De Cesaris, che ha contribuito con la Comunità di Sant’Egidio a far giungere a Perugia la famiglia, ha sottolineato:

“La nascita di questa bambina, circondata dall’affetto di tanti che a Perugia hanno accolto la sua famiglia, è un segno di speranza. È un pezzo di pace costruito in Umbria per una famiglia, madre, padre e cinque bambini, che ha qui la possibilità di vivere una vita buona e dignitosa. Il nostro sguardo e il nostro pensiero restano a Gaza, a quanti continuano a subire la guerra e l’ingiustizia. Di fronte all’irresponsabilità di chi trascina i popoli in guerra, credo sia importante continuare a interrogarsi su cosa ciascuno di noi può fare per costruire pezzi di pace. In questo senso, è prezioso l’impegno di Regione Umbria, Comune di Perugia, Comunità di Sant’Egidio e altre realtà del territorio nell’accogliere e aiutare i gazawi che arrivano in Umbria”.

   

Nota stampa FDI sullo sciopero generale per la Flotilla

Perugia, 2 ottobre 2025 – I collettivi di sinistra vogliono bloccare tutto per la flotilla: scuole, università, servizi e creare disagi in tutta Italia. Una follia che non si può permettere in un Paese democratico.

Rispettiamo il diritto di manifestare, ma scioperare non deve essere un’imposizione. Va rispettato e tutelato anche chi decide di non aderire.

Va tutelato il diritto allo studio dei ragazzi che vogliono seguire le lezioni nelle scuole superiori e nelle università, senza che debbano subire pressioni dai collettivi di sinistra perché non partecipano alle agitazioni. Proprio quel diritto allo studio a cui fanno riferimento vari statuti territoriali di U.d.U in un’ottica di tutela, ma che diventa incompatibile con il blocco delle università che loro stessi vogliono adottare per domani.

Vanno tutelati i lavoratori a cui deve essere garantito il diritto di raggiungere il proprio posto di lavoro serenamente e senza difficoltà.

Vanno tutelati i genitori che, visto lo scarso preavviso, non riescono ad organizzarsi per la gestione dei propri figli.

Come FI Giovani Umbria crediamo che manifestare debba essere una scelta, non un’imposizione e che studiare è un diritto, così come la libertà di non aderire allo sciopero.

Difenderemo la libertà di chi domani sceglie di andare in aula e al lavoro. 

   

S’introduce in una RSA e sottrae i cellulari a due degenti: 18enne arrestato

Nella mattinata di domenica scorsa, i Carabinieri del N.O.R. della Compagnia di Terni hanno tratto in arresto un tunisino 18enne, già noto alle forze dell’ordine, per rapina aggravata, lesione personale e tentato furto in abitazione.

Poco prima delle 7.00, il giovane si era introdotto, attraverso una porta di emergenza, in una RSA del centro città, mettendone a soqquadro la hall ed aggredendo, con un oggetto contundente, due ospiti ultra70enni della struttura, uno dei quali riportava lievi lesioni, dandosi poi alla fuga dopo aver sottratto loro i telefoni cellulari. Immediata la segnalazione al NUE 112 dei responsabili della residenza assistita e l’avvio delle ricerche del fuggitivo da parte delle pattuglie dell’Arma in circuito, nel corso delle quali il giovane è stato rintracciato e tratto in arresto da un equipaggio della Sezione Radiomobile in una via poco distante, dove aveva tentato di nascondersi dietro alcuni cespugli a bordo strada. La refurtiva è stata interamente recuperata e restituita agli aventi diritto.

Dalla successiva ricostruzione operata dai militari, prima di esser fermato il giovane si era introdotto nel perimetro di un’abitazione privata prossima alla RSA, dopo averne scavalcato la recinzione: qui aveva rovistato nell’autovettura parcheggiata nel cortile della stessa, prima di allontanarsi, venendo tuttavia ripreso dall’impianto di videosorveglianza presente nella dimora e facendo scattare l’allarme della stessa. Per questo motivo il giovane è stato deferito anche per tentato furto in abitazione.

Il 18enne è stato associato presso la casa circondariale di Terni e, ieri, si è svolta l’udienza di convalida, all’esito della quale il Giudice, su richiesta del P.M., ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.

Il procedimento è pendente in fase di indagini preliminari e sino ad eventuale condanna irrevocabile l’indagato deve ritenersi innocente.

   

La solitudine come epidemia sociale: ‘Perugia SerenaMente’ invita a riflettere

La seconda edizione del festival della salute mentale dal 9 all’11 ottobre. Importanti ospiti per l’evento organizzato da Una mente per amica con Unipg e Usl Umbria 1

È la solitudine, nelle sue tante forme e con le sue conseguenze sociali e psicologiche, il tema della seconda edizione di ‘Perugia SerenaMente’, il festival della salute mentale, in programma a Perugia da giovedì 9 a sabato 11 ottobre con iniziative al Teatro Pavone e all’Abbazia di San Pietro, organizzato dall’associazione Una mente per amica con la collaborazione di Università degli Studi di Perugia e Usl Umbria1. Il ricco cartellone del festival con tre giornate di eventi aperti a tutti che vedranno alternarsi gli interventi di prestigiosi ospiti, momenti di confronto, talk e workshop, è stato presentato giovedì 2 ottobre nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato Ganka Avramova, presidente dell’associazione Una mente per amica, Veruska Bacchini del servizio sociale Dipartimento salute mentale (Dsm) Usl Umbria1, Valeria Pettinari di Fondazione CariPerugia Arte, e per l’Università degli Studi di Perugia Patrizia Moretti, professoressa aggregata di psichiatria, psicologia clinica e medica, e Livia Buratta, ricercatrice in psicologia dinamica del Dipartimento di Filosofia, scienze sociali, umane e della formazione. Durante l’incontro presente anche Sarah Bistocchi, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria che è stata nominata madrina dell’associazione e omaggiata dell’opera Genesi realizzata dall’artista Gianluca Ghirelli che è anche autore della scultura di Narciso che nei giorni della manifestazione sarà esposta davanti al Teatro Pavone.

“Siamo tutti testimoni – ha commentato Avramova – di come la solitudine si configuri sempre più come un’epidemia comportamentale, con i suoi effetti devastanti sulla salute e sul benessere delle persone. Un’epidemia che non nasce da un virus, ma da una ‘tossina sociale’ invisibile: l’isolamento emotivo. La solitudine sta diventando una delle principali minacce alla salute pubblica: colpisce giovani, anziani, donne, immigrati, persone con basso reddito, con disturbi mentali o scarse relazioni sociali. Non è solo un disagio personale, ma un fattore di esclusione sociale con costi altissimi, in termini umani ed economici. Per questo abbiamo scelto di dedicare a questo tema la seconda edizione del nostro festival che ha come obiettivo promuovere una nuova cultura della salute mentale affrontandola non solo dal punto di vista medico e clinico ma anche culturale e sociale”. “La salute mentale – ha commentato la presidente Bistocchi – ha da sempre grandi nemici che sono la carenza di risorse, una mancanza di conoscenza da parte della società e a tratti anche della politica e lo stigma sociale che porta all’isolamento e alla solitudine, causa a sua volta causa di dipendenze e malattie. Sarò contenta di leggere sul nuovo Piano sanitario regionale, che è in fase di redazione, una parte dedicata alla salute mentale che è mancata fino a ora”.

‘Perugia SerenaMente’ propone un cartellone di eventi al Teatro Pavone giovedì 9 e venerdì 10 ottobre con ospiti i cui interventi permetteranno una panoramica a 360 gradi intorno alla tematica del festival. Tra questi, giovedì alle 10.30 il professor Alessandro Campi, professore ordinario di Scienze politiche dell’ateneo perugino, che introdurrà il tema la democrazia della solitudine; alle 11.30 Laura Dalla Ragione, psichiatra psicoterapeuta, direttore della rete Disturbi del comportamento alimentare (Dca) Usl Umbria1, parlerà di disagio e comportamenti a rischio in adolescenza, mentre venerdì alle 10.30 Paolo Mancini, già professore ordinario di Sociologia delle comunicazioni al Dipartimento di Scienze Politiche dell’ateneo perugino, relazionerà su mutazioni della comunicazione e individualismo, e alle 12 Tiziana D’Acchille, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Perugia, discuterà di solitudine e società riflessioni visive nell’arte contemporanea. A fare da corollario alcune iniziative: giovedì (ore 17.30) un laboratorio di scrittura a Palazzo Baldeschi  e una proiezione cinematografica al Cinema Melies (ore 20.45), venerdì (ore 17.30) da Piazza della Repubblica la diretta di Radiofonica e un’esperienza immersiva a Palazzo Baldeschi (ore 17.30).

“Palazzo Baldeschi – ha sottolineato Pettinari – si sta trasformando in museo sempre più inclusivo, aperto a tutti, in cui l’arte diventa fonte di benessere. Cerchiamo di aiutare persone attraverso le opere arte, progettiamo attività con psicologi, psichiatri e arte terapeuti, l’arte ricopre per  noi un ruolo fondamentale di accompagnamento e ascolto”. Poi, il festival avrà una seconda location, l’Abbazia di san Pietro venerdì 10 e sabato 11 ottobre. “La salute mentale – ha commentato Veruska Bacchini – è un bene comune, interesse della collettività e non solo appannaggio dei servizi di cura: è necessario che la società civile si prenda cura dei suoi membri e partecipi alla determinazione del  loro benessere. In quest’ottica il Dsm ha costruito insieme al Terzo settore, alle persone in cura e ai familiari gli eventi in programma per il 10 e 11 ottobre. Nel corso della prima giornata il Terzo settore e i servizi presenteranno in due sezioni separate esperienze, attività, interventi  realizzati nell’ottica della recovery, mentre nella seconda giornata ci sarà la presentazione di due libri sul tema  della salute mentale”. “Il tema della solitudine – ha aggiunto la  professoressa Moretti –  ci coinvolge molto. Questo festival ci dà modo di esprimerci nel territorio e nella formazione che è uno dei nostri obiettivi. In questo nostro tempo siamo tutti più soli, questo si avverte molto nell’ambito della salute mentale, nelle dipendenze ma anche sul lavoro, avvertiamo moltissimo anche la solitudine degli operatori”. Livia Buratta ha sottolineato come “il tema della solitudine sempre più dilagante ed emergente. Durante il festival cercheremo di comprendere le varie sfaccettature della solitudine nella società contemporanea, un fenomeno trasversale che impregna i contesti che viviamo ma anche le relazioni personali. Attraverso approcci multidisciplinari cercheremo di dare spunti per riflettere insieme perché la solitudine non può essere affrontata singolarmente ma è un fenomeno che va affrontato nella collettività”.

 

 

   

Al via il progetto regionale sulla certificazione di genere con la Camera di Commercio

L’assessora Meloni: “Un’opportunità per crescere in competitività e innovazione sociale”

(Aun) – Perugia, 02 ottobre 2025 – La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato, su proposta dell’assessora alle politiche di parità di genere e antidiscriminazione Simona Meloni, lo schema di accordo con la Camera di Commercio dell’Umbria per l’attuazione del progetto “Percorso formativo certificazione di genere”, finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministero della famiglia, della natalità e delle pari opportunità. Alla Regione Umbria sono state assegnate risorse per 45.967 euro, destinate a promuovere attività di formazione propedeutiche all’ottenimento della certificazione della parità di genere.

Il progetto prevede percorsi modulari rivolti almeno a 40 imprese umbre per accrescere la consapevolezza e la preparazione del personale sui temi della parità, accompagnando le aziende nell’attuazione di processi di miglioramento continuo e fornendo strumenti concreti per la misurazione del livello di maturità organizzativa.

“Questo intervento – ha dichiarato l’assessora Meloni – rappresenta un passo significativo per rendere le nostre imprese più consapevoli e competitive. La certificazione della parità di genere è un’opportunità per valorizzare le persone, migliorare i processi aziendali e rafforzare la reputazione delle nostre realtà produttive”.

La programmazione prevede attività in presenza e a distanza, momenti laboratoriali e l’utilizzo di piattaforme digitali, con il supporto di docenti ed esperti. La Camera di Commercio dell’Umbria sarà partner operativo nella gestione e monitoraggio delle attività, insieme all’Ufficio della Consigliera di parità regionale.

“Con il progetto diamo seguito – ha aggiunto l’assessora – a un impegno concreto della Regione Umbria: sostenere le imprese che vogliono investire in innovazione sociale e responsabilità, offrendo strumenti formativi adeguati e accompagnandole in un percorso che unisce equità, sostenibilità e crescita”.

Il finanziamento consentirà la copertura delle spese per docenza e consulenza, attività dirette presso le aziende, materiali didattici, comunicazione, missioni e ospitalità.