L’arte materica di Biasio esplode a Castiglione del Lago

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L’arte materica di Biasio esplode a Castiglione del Lago. Inaugurata la mostra dell’artista Padovano. Una fusione estetica di colore e materia

   

Si è aperta con la mostra personale dell’artista padovano Giuseppe Biasio la nuova importante stagione per Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago.

La mostra “Giuseppe Biasio. Opere 1973 – 20..” fa parte di un programma espositivo che nei prossimi anni porterà in diversi borghi umbri alcuni progetti di Palazzo Collicola Arti Visive, il museo d’arte contemporanea di Spoleto diretto da Gianluca Marziani. Si tratta di mostre personali, legate ad artisti italiani che meritano nuove e ritrovate attenzioni da parte del pubblico e della critica.

La mostra, che cattura subito lo sguardo per la sua forza compositiva, sarà visitabile fino al 4 febbraio 2018. Promossa dal comune di Castiglione del Lago, è organizzata da Sistema Museo e Cooperativa Lagodarte, in collaborazione con Palazzo Collicola Arti Visive. Partner del progetto è Aurora Group.

Il curatore Gianluca Marziani ha presentato l’arte materica di Giuseppe Biasio, evidenziandone la grande ricerca estetica:

“La tela per Biasio è un campo geografico che unisce più elementi per raccontare una storia attraverso segni, gesti e materie. Il percorso di questo artista padovano, quasi novantenne, è iniziato negli anni Settanta, arricchendosi mano a mano di contenuti ed ispirazioni grazie ai suoi viaggi nel mondo e ai molti artisti conosciuti con i quali ha stretto amicizie significative, tra cui lo stesso Alberto Burri. La sua pittura espressiva mostra un uso selvaggio della materia che diventa oggetto vivo dei suoi quadri. Al pubblico che guarda l’opera è lasciato il fascino di scoprire quale sia il racconto celato in essa”.

GIUSEPPE BIASIO (Padova, 1928) racconta una bella vicenda italiana dai risvolti ammirevoli.

È la storia di un uomo che fin da giovane ha frequentato l’umanità internazionale dell’arte contemporanea, maestri come Robert Rauschenberg o Antoni Tàpies, molte Biennali veneziane in presa diretta, altri giganti come Julian Schnabel, Mario Schifano, Emilio Vedova… tutto ciò, inutile dirlo, ha poi trovato una forma propria, non limitando l’effetto al presenzialismo ma agendo sulle cause, sulle motivazioni, sull’ispirazione, nonché sui materiali e temi che ogni quadro affrontava e ancora affronta.

Quella di Biasio è una battaglia feroce nel mare benevolo di una laguna addomesticata, un ingaggio nel pragmatismo del fuoco d’ispirazione, senza disperdersi nel salto sregolato, semmai avendo disciplina iconografica e ordine mentale, restando in equilibrio tra vita e arte, esperienza e riflessione, dentro e fuori, citazione e autonomia.