La Sindaca Ferdinandi, alla presenza dell’Assessore Vossi, con delega alla mobilità, ha incontrato il Comitato “Chi salverà Ponte S. Giovanni?” APS in data 9 gennaio 2025.
La Sindaca ha innanzitutto ringraziato il Comitato per l’attenzione che da tempo pone sul tema della salute, della sicurezza e della qualità della vita dei cittadini di Ponte San Giovanni e di quelli residenti nelle limitrofe aree urbane di Balanzano e Collestrada.
La Sindaca ha introdotto la riunione rappresentando la particolare premura che verrà riposta su tale area urbana nel corso della consiliatura. In particolare sul tema del traffico e delle gravose conseguenze che produce, sulla realizzazione del Nodo di Perugia e del primo stralcio del c.d. Nodino, ha evidenziato la complessità delle tematiche, anche di natura politica all’interno della coalizione, la cui soluzione passa dall’ottenimento dei necessari finanziamenti governativi che a tutt’oggi non si sono concretizzati. Al fine di fare chiarezza innanzitutto sarà necessario aggiornare i dati del traffico, nella tipologia, quantità e qualità degli stessi. Per fare ciò occorreranno ulteriori approfondimenti tecnici da mettere in campo subito. Nell’immediato occorre altresì ragionare su ciò che essenzialmente può essere realizzato, in quanto finanziato da Anas, come il raddoppio delle rampe che conducono al raccordo autostradale Perugia-Bettolle.
L’intervento che è seguito da parte dei rappresentanti del Comitato, in primis dal suo Presidente Luigi Ercolani hanno puntualizzato in modo fermo che oramai sull’infrastruttura stradale Nodo di Perugia, e sul primo stralcio Collestrada – Madonna del Piano, non si torna indietro. Quest’ultimo primo tratto, dopo oltre venti anni trascorsi di annunci, rimane solamente da finanziare, per cui i cittadini di Ponte San Giovanni sono stanchi di attendere un’infrastruttura stradale che serve non solo a Ponte San Giovanni, ma anche alla città, all’Umbria tutta.
La consapevolezza dei cittadini ed utenti è quella che l’opera riveste oramai un interesse ultraregionale, infatti su tre chilometri di E45, da Collestrada a Balanzano, confluiscono cinque direttrici, provenienti da quattro regioni limitrofe.
Sono seguiti ulteriori interventi, tra i quali quello del Dr. Roberto Rossi (già medico di famiglia), che si è soffermato su aspetti legati ai livelli di inquinamento con la conseguente grave ricaduta sulla salute, sottolineando in particolare come la continua e giornaliera esposizione agli agenti inquinanti, ancorché con valori al disotto dei massimi consentiti, è motivo di forte preoccupazione per la salute delle persone.
L’intervento di Marcello Panettoni, già assessore al Comune di Perugia e uno dei primi “visionari” dell’opera stradale Nodo di Perugia, ha sottolineato l’odierna validità della stessa per dare risposte ai cittadini, al territorio e all’economia, e che per evidenti ragioni di interesse pubblico la stessa non può essere ritenta elemento di “consumo di suolo”.
Fausto Cocciari ha posto l’attenzione sui risvolti sociali e sulla qualità della vita giornalmente compromessa dalla continua pressione di traffico subita dai cittadini.
Gli esponenti del Comitato, in conclusione alla riunione, hanno evidenziato che se è legittima la strategia di realizzare in pochi mesi un aggiornamento dei dati sui flussi di traffico, a supporto della realizzazione della suddetta opera stradale di interesse nazionale, l’attesa ulteriore, certamente di anni, per valutare gli effetti del raddoppio delle citate rampe, non porterà nessun beneficio per i cittadini in quanto gli attuali volumi di traffico (sia sulla E45, sia sul RA06, sia all’interno dei centri abitati) continueranno ad aumentare quando invece la soluzione è e dovrà essere solo quella di invertire la rotta e quindi allontanare il traffico dagli abitati di Collestrada, Ponte San Giovanni e Balanzano con la prevista realizzazione del Nodino prima e del Nodo poi.