In Umbria alta adesione allo sciopero per sicurezza lavoro

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Foto Ansa

Per i sindacati astensione all’80 per cento nelle grandi aziende

   

Ha registrato in Umbria un’adesione anche dell’80 per cento nelle grandi aziende e di poco inferiore in quelle medio-piccole lo sciopero proclamato da Cgil e Uil nel comparto delle costruzioni e per i metalmeccanici, nelle ultime due ore di ogni turno, per chiedere più attenzione sul tema della sicurezza sul lavoro dopo la tragedia di Firenze.

È la prima stima dei sindacati che nel pomeriggio hanno attuato un presidio davanti alla prefettura di Perugia.

 “C’è stata un’ottima adesione e questo segnala la preoccupazione di lavoratrici e lavoratori che sono ormai in situazione di rischio quotidiano, come testimoniano i numeri” ha detto la segretaria della Cgil Umbria Maria Rita Paggio.

“L’Umbria in particolare – ha aggiunto – è purtroppo capofila tra le regioni dove si rischia di più di morire di lavoro o di avere infortuni anche molto gravi. Abbiamo una piattaforma unitaria alla fine dello scorso anno ma nessuno ci ha ancora convocato. Riteniamo che le parti datoriali e le istituzioni hanno l’obbligo morale e giuridico di convocarci e ragionare nel merito”.

Tra le proposte avanzate quella di premiare le aziende che investono in sicurezza. “Riconoscendolo ad esempio negli appalti – ha spiegato Paggio -, con una sorta di patente a punti che garantisca di far lavorare e mettere in una condizione di maggior favore quelle che la garantiscono”. “Vogliamo entrare nel merito perché ci siamo stancati della denuncia” ha concluso la segretaria della Cgil.

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Presidio anche a Terni, davanti alla sede della prefettura per iniziativa di Cgil e Uil e delle rispettive categorie dei metalmeccanici ed edili, per dire basta alle morti e agli infortuni sul lavoro e chiedere un impegno di tutte le istituzioni in favore della sicurezza.

 Oltre un centinaio i partecipanti, con alcuni rappresentanti sindacali che sono stati ricevuti dal capo di Gabinetto della prefettura di Terni, Luca Iervolino, per esternare il disagio di tanti lavoratori e delle stesse sigle di fronte allo “stillicidio” di episodi gravi che hanno portato allo sciopero di due ore alla fine di ogni turno di lavoro.

 Sullo sfondo, la strage di Firenze ma anche

“con drammatica cadenza anche in Umbria e proprio oggi a Terni” hanno detto i sindacati invocando la massima attenzione sulla problematica. Le istituzioni tutte devono attivarsi perché il silenzio che spesso segue questi fatti, ci porta solo ad una lenta inesorabile erosione di diritti e certezze” hanno aggiunto.