“Il cervello che legge nell’era del digitale”

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Spoleto: un'auto scende la scalinata del Duomo
   

“L’Umbria si presenta sulla scena internazionale quale fucina di progetti di grande importanza per la promozione della lettura, condizione basilare per la formazione e la crescita della persona e della società. Occuparsi dei libri e della lettura, della diffusione della cultura significa anche ampliare le possibilità di sviluppo di un territorio. Siamo pertanto orgogliosi di avere oggi qui con noi Maryanne Wolf e la ringraziamo per aver accolto la nostra richiesta di approfondire conoscenze e condividere riflessioni sul ‘cervello che legge’ in questa era digitale”. L’assessore regionale alla Cultura, Fernanda Cecchini, ha porto il “benvenuto” in Umbria alla neuroscienziata cognitivista, studiosa della lettura e in particolare della dislessia, che oggi ha tenuto a Spoleto una lezione magistrale per presentare i suoi recenti studi ed ha dialogato con alcuni illustri esperti. L’evento, organizzato dalla Regione Umbria, si è svolto al complesso San Nicolò nell’ambito del 59esimo Festival dei Due Mondi di Spoleto e si è incentrato sul tema “La cultura così come ora la conosciamo e figlia del cervello che legge”, tema affrontato da Maryanne Wolf nel suo libro “Proust e il calamaro. Storia e scienza del cervello che legge”. “Questa è la sede ideale per lanciare un appello a favore della diffusione della lettura, anche quale contributo alla rimozione di quelle barriere culturali che, talvolta quanto quelle economiche, limitano l’accesso alla fruizione delle arti e dello spettacolo”, ha detto l’assessore che ha voluto ringraziare, insieme al Comune di Spoleto e al Festival dei Due Mondi, in particolare il direttore artistico Giorgio Ferrara che ha accolto l’iniziativa nel suo programma, “l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia che dal 2011 – ha ricordato – garantisce alla Regione un prezioso supporto nell’organizzazione di incontri con alcuni tra i più grandi esperti in materia di biblioteche, cultura partecipativa e nuove tecnologie, con un confronto che arricchisce la comunità umbra dal punto di vista scientifico e culturale. L’incontro di oggi, in particolare, giunge a coronamento della proposta di collaborazione avanzata al ministro consigliere della sezione Affari pubblici dell’Ambasciata, Gloria F. Berbena, che ho incontrato nel marzo scorso a Palazzo Donini, nel corso di una sua visita a Perugia, e che si è impegnata per la riuscita del nostro progetto”. “Un ruolo importante – ha aggiunto – è quello svolto dal Centro per il Libro e la lettura, con cui attuiamo i progetti ‘In vitro’ e ‘Libriamoci’ attraverso i quali sono arrivati negli asili nido e nelle scuole umbre tantissimi libri e sono stati realizzati ottimi corsi di formazione per operatori e insegnanti”. Soffermandosi sul progetto sperimentale di promozione della lettura “In Vitro”, l’assessore ha rilevato “i lusinghieri risultati, dall’istituzione di reti territoriali per la lettura alla realizzazione di progetti quali Forte chi legge, Salute e infanzia 2.0 e Muse per Esculapio che sono stati inseriti nel Piano regionale di prevenzione della salute 2014-2018. Risultati che abbiamo avuto modo di presentare circa un mese fa, a Roma, alla presenza dei ministri ai Beni culturali Dario Franceschini, dell’Istruzione Stefania Giannini e alla Salute Beatrice Lorenzin. In quell’occasione – ha detto – tra i tre Ministeri è stato siglato un protocollo d’intesa per proseguire nell’impegno per la promozione della lettura, in particolare nella prima infanzia, da 0 a 6 anni, al quale tutte le Regioni sono chiamate a contribuire”. “Questi progetti – ha proseguito l’assessore, ricordando anche il contributo dato per la loro attuazione dall’Associazione culturale pediatri Umbria e della Consulta delle Fondazioni delle Casse di risparmio umbre – hanno permesso a tutta la regione di fare un grande passo in avanti nella crescita culturale, avanzamento che trova riscontro nell’aumento degli indici di lettura registrati dall’Istat nell’ultima indagine. Se in Umbria nel 2014 i lettori di almeno un libro all’anno erano il 39 per cento, nel 2015 sono passati al 44% invertendo così il trend negativo che collocava la nostra regione al di sotto della media nazionale”. Maryanne Wolf, che ha avuto parole di elogio per l’attività della Regione per la promozione della lettura, ha sottolineato come “non siamo nati per leggere, la lettura non fa parte del nostro programma genetico e quindi va insegnata affinché questa capacità sia acquisita. Il nostro cervello – ha aggiunto – è plastico e quindi plasmabile e viene riplasmato in modo nuovo dalla lettura. Leggere è un dono, sorprendente, e anche la fisicità del libro è fondamentale in questo processo”. “Con l’avvento della cultura digitale – ha detto – ci troviamo di fronte a domande inedite. Cosa accadrà alle nuove generazioni abituate fin dai primi giorni di vita alle tecnologie digitali? Oggi l’ipad è il nuovo ‘ciuccio’ e questo non è l’ideale per formare un sapere più profondo che ci viene dalla lettura dei libri”. “Abbiamo una capacità enorme di avere informazioni, in maniera intermittente e la nostra mente passa velocissimente da una cosa all’altra. Abbiamo una capacità enorme di avere informazioni, in maniera intermittente e la nostra mente passa velocissimente da una cosa all’altra”. “Sono contro l’uso superficiale delle informazioni e la lettura superficiale – ha proseguito – e dobbiamo trovare un giusto equilibrio per non cadere nella ‘ignoranza informata’ anche perché non si può tornare indietro alla cultura predigitale. Grazie ancora una volta alla preziosa plasticità del cervello – ha sostenuto – la lettura potrà integrarsi con il nuovo che verrà. Dobbiamo cercare di fare del nostro meglio per i nostri giovani, innanzitutto con l’alfabetizzazione come stiamo facendo, avvalendoci di tablet, in alcuni Paesi africani come Etiopia ed Uganda, introducendo anche la capacità di leggere digitalmente. È anche così che miglioriamo le nostre conoscenze sui percorsi cognitivi del cervello”. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia, il Centro per il libro e la lettura (Mibact), l’Associazione italiana Biblioteche sezione Umbria, l’Accademia nazionale di Arte drammatica “Silvio D’Amico”, con la partecipazione di Jeffrey E. Galvin per l’Ambasciata Usa in Italia – che ha sottolineato la lunga e forte collaborazione con la Regione – e di Romano Montroni, presidente del Centro per il libro e la lettura. Montroni, in particolare, ha messo in rilievo “i risultati eccezionali dell’Umbria frutto del grande lavoro fatto per uscire da quella che è una ‘emergenza’, cioè la posizione al terzultimo posto dell’Italia per indici di lettura. L’Umbria – ha detto – ha fatto un salto di qualità di 5 punti dopo appena due anni di sperimentazione del progetto In vitro rivolto alla fascia d’età fra 0 e 6 anni e che ha coinvolto anche famiglie e pediatri, aziende sanitarie e strutture per l’infanzia. Vuol dire che seminare in questo terreno paga”. A dialogare con Maryanne Wolf, nell’incontro coordinato dal giornalista scientifico e autore televisivo Marco Piazza, sono stati Leonardo Fogassi, professore di Neurofisiologia dell’Università degli studi di Parma, che ha fatto parte del gruppo di ricerca di neuroscienziati italiani che ha scoperto l’esistenza dei neuroni specchio; Maria Grazia Mattei, esperta di cultura e comunicazione digitale, che ha ideato e dirige “Meet the Media Guru”, programma di incontri con i protagonisti internazionali della cultura digitale; Gino Roncaglia, docente di informatica applicata alle discipline umanistiche dell’Università della Tuscia, membro del Forum del libro e studioso del mondo del libro e delle culture di rete.