I Festival Jazz preoccupati: diteci che ne sarà della musica

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I Festival Jazz preoccupati: diteci che ne sarà della musica. Il Jazz italian platform, di cui fa parte anche Umbria Jazz, chiede  al Governo indicazioni sul futuro dell’industria musicale

   

Il Jazz Italian Platform, di cui fa parte anche Umbria jazz, con una lettera aperta inviata al Governo chiede indicazioni sul futuro dell’industria musicale. “Fateci sapere che ne sarà della musica” è in sostanza il grido che arriva dall’appello firmato da Marco Molendini, presidente dell’associazione che riunisce otto organizzazioni musicali diffuse sul territorio nazionale. L’estate, ormai alle porte, è la stagione calda della musica, il momento più impegnativo per l’offerta e per la quantità di pubblico che viene coinvolto. Festival di jazz, di musica classica, concerti pop, raduni negli stadi, rassegne rock stanno quindi aspettando di sapere cosa sarà di loro vista la situazione ancora incerta per la ‘fase 2′ dell’emergenza sanitaria da coronavirus in atto. Nella lettera si legge ancora:

“Una vera e propria industria che interessa migliaia di lavoratori, migliaia di musicisti e centinaia di migliaia di spettatori, un mondo che vive sospeso nell’incertezza o meglio nel non sapere”.