“Guardare allo spirito di Francesco per ripartire”

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La vice ministra degli Affari esteri Marina Sereni legge ad Assisi il messaggio alla Nazione in occasione della festa di San Francesco patrono d’Italia. Gianluigi Basilietti

Lo ha sottolineato il Vice Ministro degli Affari Esteri, Marina Sereni

“Dobbiamo guardare alle parole, alla testimonianza e allo spirito di Francesco per ripartire, per tornare a crescere, per sanare le ferite economiche e sociali che il Covid ha prodotto ovunque. Non possiamo tornare a come eravamo prima. Vogliamo e dobbiamo diventare migliori di prima”.

   

Lo ha detto Marina Sereni, vice ministra degli Affari Esteri, durante il suo intervento dalla loggia del Sacro Convento di Assisi.

“Dobbiamo partire dagli ultimi, combattere le diseguaglianze, sconfiggere la fame, garantire l’educazione ai bambini e alle bambine, colmare il divario tra ricchi e poveri, agire sulle radici profonde della violenza e dei conflitti”.

Sereni ha quindi sottolineato che

“dobbiamo fare pace con la natura, rispettare la bellezza del Creato, scoprire che si può generare lavoro buono e ricchezza senza distruggere il pianeta. Proprio in questi giorni – ha proseguito – dai giovani di tutto il mondo riuniti a Milano è venuta una domanda alta, forte: non ci sono alternative, dobbiamo fermare il riscaldamento globale, imboccare la strada della transizione ecologica, produrre e consumare in modo sostenibile. Sono queste le sfide che il mondo intero deve affrontare e che l’Italia ha messo al centro della presidenza del G20 e della copresidenza con il Regno Unito della Cop26 sul clima. Siamo impegnati perché́ questi grandi eventi internazionali producano risultati concreti, diano risposte efficaci, nel segno dell’equità̀ e della sostenibilità. D’altra parte – ha affermato Sereni – sono le stesse sfide che anche la nostra comunità̀ è chiamata a vincere con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Risorse importanti che l’Europa ha messo a disposizione per investire sull’innovazione, sull’economia verde, sui talenti femminili, sui giovani, sull’inclusione e il riequilibrio tra nord e sud, tra centri e periferie”.