Garantire equità e appropriatezza della cura, un convegno del Soroptimist Club Perugia sulla “medicina di genere”

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Martedì 13 giugno presso l’Aula Magna “Paolo Larizza”, pevista anche l’assegnazione dei Premi di Laurea “Giuseppina Scassellati Sforzolini” e “Vincenza Baldasserini Losito”

   

 

“Uguali ma non troppo: medicina di genere”: è questo il titolo di un convegno organizzato dal Soroptimist International Club Perugia, che si svolgerà martedì 13 giugno, a partire dalle ore 15.30 presso l’Aula Magna “Paolo Larizza” del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università egli Studi di Perugia. Obiettivo del convegno è quello di affrontare il tema della medicina di genere evidenziando le differenze riscontrabili in uomini e donne rispetto all’insorgenza, la progressione e le manifestazioni cliniche delle malattie comuni. Tutti gli studi di settore attestano, infatti, che uomini e donne si ammalano in modo diverso per motivazioni biologiche, ma anche socio-culturali in quanto hanno una diversa attenzione verso la salute e le cure. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sull’Impiego dei Medicinali (OsMed) nel 2021 in Italia il 67% delle donne ha ricevuto almeno una prescrizione contro il 58% degli uomini. Queste differenze sono più marcate nella fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni, in cui le donne sono più esposte all’uso dei farmaci rispetto agli uomini. Importante, inoltre, sottolineare che uomini e donne rispondono diversamente ai farmaci, perché gli stessi vengono assorbiti ed eliminati in modo diverso o perché ci sono differenze nella sensibilità e distribuzione dei bersagli su cui agiscono queste sostanze.

Dopo i saluti istituzionali del Prof. Vincenzo Talesa Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, del Prof. Maurizio Ricci, Direttore del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Perugia e di Gabriella Agnusdei, Presidente del Soroptimist International Club Perugia, il tema del convegno sarà sviluppato dal Prof. Giuseppe Servillo, Professore Associato di Patologia Generale presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia. Al termine della relazione, si svolgerà anche la cerimonia di consegna di due premi di laurea istituiti dal Soroptimist International Club Perugia in memoria delle proprie socie e destinati a laureate dell’Università degli Studi di Perugia. Il primo ad essere consegnato sarà il premio intitolato alla memoria della Prof.ssa Giuseppina Scassellati Sforzolini ed assegnato alla Dr.ssa Martina Pacetti, laureatasi in Farmacia con la tesi dal titolo “Ottimizzazione della procedura chimica per la sintesi di derivati a struttura cicloeptatiofenica-3-carbossiamidica e loro valutazione come agenti anti-influenza”. Il secondo premio, intitolato alla memoria della Dr.ssa Vincenza Baldasserini Losito sarà consegnato alla Dr.ssa Giulia Zanata laureatasi in Medicina e Chirurgia con una tesi dal titolo “Pandemia da COVID-19 e alterazioni del metabolismo glucidico e del BMI nei pazienti in età pediatrica in terapia con GH”. Il convegno sarà moderato dalla Dr.ssa Olivia Minelli, Dirigente Medico Servizio Trasfusionale dell’Ospedale di Perugia.

“Il tema della medicina di genere – spiega Gabriella Agnusdei Presidente del Soroptimist International Club Perugia – rappresenta una priorità per il nostro club ed è già stato affrontato in passato con incontri ed azioni specifiche. Partiamo dalla consapevolezza che le donne sono più longeve degli uomini ma spesso vivono peggio perché vengono curate con terapie sperimentate esclusivamente su individui di sesso maschile. Purtroppo, viviamo in un mondo fatto su misura per gli uomini e la medicina non fa eccezione: l’individuo di sesso maschile è sempre stato considerato il paradigma scientifico standard su cui basare le cure anche per le donne. Solo da pochi decenni nella comunità scientifica si sta affermando l’idea di una medicina di genere più inclusiva ed efficace basata su un approccio in grado di identificare e studiare le differenze tra uomo e donna, non solo nella frequenza e nel modo con cui si manifestano le malattie, ma anche nella risposta alle terapie. L’adozione di pratiche di medicina di genere, oltre a garantire equità e appropriatezza della cura, è fondamentale nell’ottica del raggiungimento di una piena e completa parità. In tale ottica si inserisce la consegna dei premi di laurea istituiti per ricordare le socie che nel passato hanno onorato, con la propria attività professionale, l’appartenenza al Club dimostrando spirito di servizio e rispetto dei principi etici propri del Soroptimist International”.