Foligno, crisi sangue: militari della Gonzaga rispondono ad appello di Avis

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Trenta ufficiali, sottufficiali e graduati del Csrne hanno donato sangue all’ospedale folignate – Presidente Frasconi: quando c’è bisogno caserma accorre. Comandante Spanò: intento rinnovare periodicamente questa attività

   

Sono stati già trenta i militari della caserma ‘Gonzaga’ di Foligno che hanno risposto all’appello di Avis per far fronte alla grave carenza di sangue che sta interessando l’Umbria. Nella mattinata di venerdì 17 giugno, infatti, ufficiali, sottufficiali e graduati del Centro di selezione e reclutamento nazionale dell’Esercito (Csrne), in gruppi di dieci, si sono recati al Servizio immunotrasfusionale dell’ospedale San Giovanni Battista di Foligno per donare il loro sangue. Tra loro anche il comandante del Centro, generale di brigata Vincenzo Spanò, il vicecomandante, colonnello Paolo Romanin, e il capo di Stato maggiore, colonnello Davide Valente.

“Tra Avis e caserma – ha commentato Emanuele Frasconi, presidente di Avis comunale Foligno – c’è un ottimo feeling. Ogni volta che c’è un bisogno loro accorrono sempre. Già in passato avevamo organizzato insieme donazioni di gruppo, questa è la prima dopo la pandemia. Il mio appello a donare si estende a tutta la comunità. Anche perché le sale operatorie continuano a essere attive solo per le urgenze, mentre gli interventi programmati sono ancora fermi. Stiamo registrando un importante contributo da parte dei giovani, ai quali diciamo grazie ma siamo consapevoli che ancora non basta. L’obiettivo che vorremmo raggiungere è far sì che ogni socio facesse due donazioni all’anno. Intanto ringrazio la caserma per la donazione di oggi e tutto il Servizio immunotrasfusionale dell’ospedale di Foligno, diretto dalla dottoressa Marta Micheli, per la disponibilità e l’impegno profuso”.

La donazione è stata preceduta da un incontro informativo tra Avis e Caserma, nella sede della ‘Gonzaga’, che si è svolto venerdì 10 giugno. In quell’occasione il comandante Vincenzo Spanò ha detto:

“Gesti di solidarietà come la donazione di sangue rientrano nel nostro modo di operare, perché vanno a supportare le esigenze della popolazione. Così com’è stato durante l’emergenza Covid, è ora per la donazione. Quando ci sono situazioni di necessità, com’è in questo caso l’emergenza sangue, è fondamentale far sentire la vicinanza del nostro Centro. Da parte del Centro c’è stata una buona risposta e l’intento è quello di rinnovare periodicamente questo tipo di attività”.

“Un grazie sentito ai militari che hanno risposto in modo brillante al nostro appello alla donazione di sangue – ha dichiarato la responsabile del Servizio immunotrasfusionale dell’Usl Umbria 2 Marta Micheli –. Abbiamo avuto questa opportunità dell’incontro in caserma per far far conoscere e sensibilizzare sulla problematica della carenza di sangue. La risposta è stata ottima. Spero sia solo l’inizio di una lunga collaborazione”.