Echogreen Festival: bilancio positivo dopo quattro anni

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“Echogreen festival, poi declinazione di Funny lake – Parco diffuso del divertimento culturale, va in pensione, ma solo in Umbria. Per la Fondazione Fabbroni, il lavoro sul Trasimeno giunge alla fine, ora attende segnali forti dalle amministrazioni locali e regionale, per poter portare l’idea alla fase progettuale concreta, ovvero all’istituzione di un tavolo di lavoro di esperti. La Fondazione intanto prosegue il lavoro in altre realtà nazionali: ad ottobre saremo in Toscana, a novembre in Trentino Alto Adige e nel prossimo anno si prevedono collaborazioni in Lazio e Marche. Tra i patrocini al progetto ci ha fatto piacere ricevere anche quello della Regione Lazio”.

   

A dirlo Fabrizio Fabbroni, presidente della Fondazione Fabbroni, durante una conferenza stampa, che si è tenuta mercoledì 5 ottobre, al Turan Cafè, a Perugia, a cui hanno partecipato anche Eleonora Fabbroni, ideatrice del modello Parco diffuso del divertimento culturale declinato appunto nel progetto Funny lake dedicato al Trasimeno, ed Ermanno Gambini, esperto di laghi e docente all’Università degli studi di Perugia. Ventisettemila euro di risorse finanziarie esterne, 10.200 euro di spese a carico della Fondazione Fabbroni, 30 giovani tra collaboratori e volontari, 113 gli esperti a vario titolo intervenuti, 55 i patrocini pubblici e privati, 28 gli enti pubblici e le aziende private che hanno dato il proprio contributo, 40 incontri pubblici, 32 partner. Sono solo alcuni numeri delle quattro edizioni di Echogreen festival, la manifestazione dedicata allo sviluppo ecosostenibile delle aree lacustri del Trasimeno e promossa dalla Fondazione Fabbroni, che il 25 settembre scorso ha chiuso i battenti.

“Il tutto è iniziato con un’idea precisa e una scommessa sul territorio lacustre – ha spiegato il presidente Fabbroni -, partendo dal festival, poi diventato nel 2015 Funny lake Trasimeno ed oggi Parco diffuso del divertimento culturale. Un’evoluzione importante che ci ha portato all’elaborazione di un modello di valorizzazione del territorio proponibile non solo nelle aree lacustri, partendo dall’ascolto della gente che vi abita e dalla compartecipazione di associazioni di vario tipo”.

“Un progetto atipico calato sulla realtà un po’ spenta ed assonnata del lago Trasimeno – ha detto Eleonora Fabbroni -, portato avanti con non pochi ostacoli e che ha avuto il merito di far comprendere come si possano costruire progetti non calati dall’alto e con costi contenuti”.

E sull’Unione dei Comuni, ufficializzata nei giorni scorsi, Eleonora Fabbroni ha aggiunto:

“Il solo fatto che si pensa ad essere un modello regionale, invece che internazionale è un grosso limite”.

E proprio sulle potenzialità e sulle problematiche dell’area Trasimeno, il professor Gambini ha affermato:

“Non c’è consapevolezza e volontà di coordinamento da parte delle istituzioni locali”.

Il progetto Echogreen festival in questi anni ha ottenuto importanti riconoscimenti dalla Conferenza mondiale dei laghi e dall’Unesco, ricevendo nel 2014 il premio internazionale “Best practis for lake award” e nel 2015 risultando tra “i primi 8 progetti che fanno bene all’Italia”.