Coronavirus: Angelantoni Industrie dona macchinari

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Coronavirus: Angelantoni Industrie dona macchinari. L’Azienda di Massa Martana ha aderito all’invito di Confindustria Umbria

   

Il Gruppo Angelantoni Industrie, attraverso la controllata ALS Angelantoni Life Science, ha aderito all’invito di Confindustria Umbria per una raccolta fondi a favore del sistema sanitario. L’azienda di Massa Martana, dopo aver promosso una serie di iniziative per la tutela della salute e sicurezza dei propri dipendenti (protezioni individuali, sanificazione di tutti gli stabilimenti, massiccio uso dello Smart Working, polizza assicurativa Generali nel malaugurato caso di contagio etc) ha direttamente donato una serie di apparecchiature ospedaliere, al fine di coprire rapidamente le carenze di taluni laboratori soggetti a un carico di lavoro talvolta decuplicato. In particolare, sono stati donati un congelatore a -86°C al Dipartimento Malattie Infettive, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Policlinico di Milano (professor Andrea Gori); un frigorifero da laboratorio per lo stesso Ospedale, Centro Trasfusionale e Biobanca (dottor Daniele Prati) e una cappa a flusso laminare SterilSafe 72, per la manipolazione di materiale microbiologico in classe sicurezza livello 2, destinata al Laboratorio di Scienze Omiche e Molecolari, Dipartimento di Chimica Biologica e Biotecnologie dell’Università di Perugia (professor Gabriele Cruciani). Il valore commerciale è di circa 25.000 euro.

“Come ognuno di noi ben conosce – sottolinea Gianluigi Angelantoni, presidente del Gruppo Angelantoni Industrie – stiamo vivendo un momento di eccezionale e grave emergenza sanitaria. I nostri medici, infermieri, operatori della Protezione Civile, volontari stanno affrontando una vera guerra con coraggio, professionalità e sacrificio ma talvolta senza il necessario supporto di protezioni e di apparecchiature scientifico-sanitarie. La famiglia Angelantoni e tutti i dipendenti e collaboratori del Gruppo hanno inteso così di dare un contributo per far fronte ad una crisi sanitaria senza precedenti nella convinzione che più uniti e coesi ne usciremo più consapevoli, più responsabili e più forti, pronti ad un nuovo Rinascimento.