“Connected classroom” e “start up & erasmus” all’Itts Volta di Perugia

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Giornata carica di creatività all’Istituto tecnico tecnologico Alessandro Volta di Perugia che mercoledì 11 maggio ha ospitato, in contemporanea, l’evento ‘Start up & Erasmus’ e la presentazione dei lavori eseguiti nell’ambito del progetto europeo Erasmus plus ‘Connected classrooms’, partenariato coordinato dalla scuola perugina che ha visto impegnati anche alcuni istituti di Francia (Lycée Marcelin Berthelot, Questembert), Finlandia (Otalammen koulu, Otalampi – Vihti), Romania (Liceul de Arte ‘Marin Sorescu’, Craiova) e Turchia (Sultanahmet Suphİ Paşa Meslekİ Ve Teknİk Anadolu Lİsesi, Istanbul).

Per quanto riguarda ‘Start up & Erasmus’, questo è il suo terzo anno di vita. Attraverso questa iniziativa gli studenti del triennio mettono in mostra le loro opere di fronte a famiglie, aziende, istituzioni, università ed enti locali. Da quelle informatiche, quale l’app ‘Digi day’ per la gestione di lezioni personalizzabili o ‘Sos snack’ per prenotare la merenda ‘saltando la coda’, a quelle elettroniche come bracci robotici e progetti di automazione tramite controllori a logica programmabile (Plc) applicabili, ad esempio, a impianti industriali di smistamento o dispositivi semaforici, per finire con prodotti grafici e di comunicazione come video in stop motion, progetti fotografici e siti internet. “Tutto questo verrà valutato da una giuria – ha affermato Rita Coccia, dirigente dell’Itts Volta – e a fine anno proclameremo i tre progetti più geniali. La nostra scuola, infatti, al di là delle lezioni frontali, vuole stimolare le menti degli studenti e offrire strumenti spendibili nella vita quotidiana, all’università o nel mondo lavorativo”.

Di respiro decisamente internazionale è, invece, ‘Connected classrooms’. “L’obiettivo, ampiamente raggiunto – ha spiegato Patrizia Roma, docente di lingua inglese dell’Itts Volta –, era sviluppare le cosiddette ‘competenze del 21esimo secolo’ degli studenti, quindi la capacità di collaborare e comunicare, di problem solving, ma soprattutto di lavorare in team superando le barriere geografiche e abbattendo, dove presenti, gli stereotipi culturali”. “Abbiamo sviluppato una metodologia di lavoro collaborativa – ha aggiunto Roma – a partire da un brainstorming iniziale. Ciascuno ha messo il proprio contributo e, una volta individuata l’idea da portare avanti, sono stati assegnati i diversi compiti. Da qui si è giunti alla realizzazione di tre progetti cui hanno preso parte un centinaio di studenti: un gioco di luci led celebrativo dell’Unione europea, un’applicazione per la chimica e un modellino di impianto eolico. Il filo conduttore comune è stato il tema della salvaguardia e lo sviluppo di una coscienza della sostenibilità ambientale”. “È stata una grandissima esperienza formativa – ha aggiunto infine Emine Özdemir, professoressa dell’istituto turco –. Gli studenti hanno imparato a lavorare fianco a fianco gli uni con gli altri, a collaborare e rispettare i tempi di consegna in modo tale che il prodotto finale fosse frutto del lavoro comune. Questo è stato il valore aggiunto, lavorare in squadra e non in maniera individuale. Siamo felici di aver operato con l’istituto Volta perché sono nate anche delle belle amicizie”.