Casi di maltrattamento: “Servono prevenzione e valutazione di idoneità psicologica”

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“Mai, prima del ricorrente scandalo di maltrattamenti, si parla di idoneità psicologica. Per figure professionali esposte a un costante stress relazionale serve prevenzione”. L’ultimo caso, con persone accusate di maltrattamento su minori, si è verificato a Milano. In Umbria, che in passato ha visto casi analoghi in strutture per anziani, la comunità professionale degli psicologi si interroga sulle misure che possono essere prese “al di là di telecamere posizionate ovunque in modo che scuole, case di riposo e cura si trasformino in un mix tra il Grande Fratello e un carcere”. Per la comunità degli psicologi, secondo cui “servono regole e modalità chiare”, figure professionali come “educatori, insegnati, medici, operatori e infermieri vari necessitano di controlli dell’idoneità psicologica da verificare sia in entrata che con cadenza regolare negli anni”. Pietro Bussotti, psicologo del lavoro e delle organizzazioni, ritiene “che la soluzione non può essere né nello sconcerto pubblico né in giustizialismi dell’ultima ora. Gli operatori delle categorie citate – spiega Bussotti – non nascono crudeli. Si tratta di un fenomeno di natura patologica, di una forma di logoramento che porta chi è esposto a un costante stress relazionale ad ammalarsi, spesso gravemente, di forme psicopatologiche dovute al lavoro che svolgono. Le possibili soluzioni portano tutte un nome e questo nome: prevenzione”. Sull’utilità delle “figure di supporto” come “equipe integrate con psicologi e pediatri” nei giorni scorsi si è espressa favorevolmente anche Filomena Albano, garante per l’infanzia e l’adolescenza. Gli psicologi dell’Umbria ribadiscono la propria disponibilità ad impegnarsi “per portare benessere alla comunità con le proprie azioni”.