Al Teatro Clitunno di Trevi le arie liriche più belle

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Nuova stagione per gli Amici in Musica di Brunello Cucinelli
   

A Trevi otrna l’opera lirica. Venerdì 7 luglio alle ore 21.00 presso il Teatro Clitunno appuntamento con i Cantanti del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, accompagnati al pianoforte dal Maestro Marco Simionato. Un omaggio alle più belle arie del repertorio lirico tratte dalle opere più conosciute in una cornice, quella del Teatro Clitunno, nata sotto il segno del belcanto: ad inaugurare il Teatro nel 1877, infatti, fu la rappresentazione della Maria di Rohan di Donizetti. La struttura, disegnata dall’architetto Domenico Mollaiolo, ha al suo interno il sipario dell’epoca disegnato da Domenico Bruschi, uno dei principali protagonisti della pittura perugina post-unitaria. Le arie spaziano dalla toccante «Vecchia zimarra» (La bohème, G.Puccini) ai sospiri amorosi di «Dove sono i bei momenti» (Le Nozze di Figaro, W.A.Mozart), alla magia struggente dell’attesa «Bel raggio lusinghier» (Semiramide, G.Rossini) e «Acerba voluttà» (Adriana Lecouvreur, F.Cilea), per passare al nobile nichilismo di «Ella giammai m’amò» (Don Carlo, G.Verdi). E questo caleidoscopico viaggio continua con l’imponenza regale di «Der Hölle Rache kocht in meinem Herzen», meglio conosciuta come l’aria della Regina della Notte (Il Flauto Magico, W.A.Mozart), con il greve «Studia il passo, o mio figlio», con il lamento «Non so le tetre immagini» (Il Corsaro, G.Verdi), con l’aria d’addio – dolcissima, colma di ricordi e di nostalgia- «Donde lieta uscì» (La bohème, G.Puccini) fino ad arrivare alla seduzione menzognera di «Mon coeur s’ouvre à ta voix» (Samson e Dalila, C. Saint-Saëns). Il mosaico sonoro non dimentica di abbracciare la sacralità gioiosa, con l’aria «In diesen heil’gen Hallen» (Il Flauto Magico, W.A.Mozart), né il cinguettare di un amore adolescente con «Caro nome» (Rigoletto, G.Verdi).