Pianta dai mille impieghi, anche per la riqualificazione sismica ed energetica degli edifici – C’è tempo fino a domenica 24 settembre per partecipare a escursioni, laboratori, degustazioni, spettacoli, arte e approfondimenti con esperti e produttori
“La coltivazione della pianta della canapa – ha raccontato il sindaco di Sant’Anatolia di Narco, Tullio Fibraroli – era diffusa nel nostro territorio fin dai tempi antichi. Per un certo periodo venne interrotta ma adesso vogliamo riproporla e valorizzare questa risorsa dai mille utilizzi, anche in funzione ‘green’ e antisismica. L’evento, oltre a far conoscere le sue applicazioni, vuole far conoscere questo bellissimo angolo di Valnerina”.
Il trionfo della canapa ha preso il via con il convegno ‘Nuove frontiere della bioedilizia’, all’ex convento di Santa Croce, dove sono intervenuti autorevoli professori ed esperti di settore chiamati a dibattere su ricerche e nuove esperienze che ruotano intorno ai materiali di origine naturale impiegati nell’edilizia e alle loro potenziali applicazioni in zona sismica. Ha portato i suoi saluti, inoltre, l’assessore alle infrastrutture e Protezione civile della Regione Umbria Enrico Melasecche. Il convegno è stato patrocinato dal Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università degli studi di Perugia e Dipartimento di Strutture per l’ingegneria e l’architettura dell’Università di Napoli Federico II, per cui erano presenti rispettivamente i professori Massimiliano Gioffrè e Antonio Formisano, membri del Comitato scientifico del convegno che si è articolato in quattro sessioni (‘Materiali naturali per la bioedilizia’, ‘Fibre naturali per la bioedilizia’, ‘Il trionfo della canapa’ e ‘Bioedilizia: una vera opportunità?’) ed è terminato con una tavola rotonda sulle ‘Novità e prospettive della bioedilizia’.
“Dalle prove di laboratorio – ha spiegato Formisano – è emerso che alcune fibre naturali, in particolare di canapa, juta e cocco, possono sostituire in maniera efficace le fibre sintetiche come vetro, carbonio e aramide, che di solito si utilizzano nel settore delle costruzioni. Sappiamo quanto oggi sia importante intervenire per riqualificare i nostri edifici sia del punto di vista sismico che energetico e queste sono delle ottime soluzioni. In particolar modo le fibre di canapa riescono a creare della soluzioni integrate per il retrofit sismico ed energetico delle costruzioni esistenti. Gli studi sono andati verso due direzioni: da un lato abbiamo realizzato dei blocchi ecosostenibili per rappresentare delle strutture di partizione oppure di chiusura dei classici edifici in cui viviamo, dall’altro abbiamo sperimentato degli intonaci ‘fibro-rinforzati’ con canapa configurata sotto forma di fibre random, quindi sparsi in maniera casuale nella miscela oppure attraverso delle reti che consentono, una volta applicate alle pareti in muratura o alle strutture di tamponatura dell’edifico in cemento armato, di poter evitare il ribaltamento di queste pareti sotto l’azione sismica”.“Nel Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università degli studi di Perugia – ha aggiunto Gioffrè – stiamo sperimentando quali sono i possibili campi di applicazione di queste fibre naturali nell’efficientamento energetico e nel rinforzo strutturale. È in corso una ricerca sull’utilizzo nelle corde e reti di canapa per il rinforzo di archi e volte in muratura, tipica del nostro costruito storico. Le costruzioni in muratura, infatti, hanno un difetto, che è quello della scarsa resistenza a trazione e quindi la canapa viene utilizzata al posto di altre tipi di fibre, di vetro o di carbonio, per conferire ad alcuni elementi strutturali della resistenza a trazione e quindi aiutare le strutture in muratura a resistere meglio alle azioni, soprattutto quelle orizzontali, tipiche dei sismi”.
Infine, spazio a performance di yoga curate dall’artista Silvia Capiluppi, che chiuderà la giornata di domenica con una passeggiata sensoriale per le vie del castello di Sant’Anatolia di Narco tra storie, curiosità e ‘LenzuoliSOSpesi’, progetto di arte corale che dal 2018 riunisce migliaia di persone in Italia e nel mondo. I lenzioli SOSopesi, ad oggi 142, portano ricamati i nomi di chi sceglie di contribuire a sensibilizzare sul tema della tutela delle donne, della natura e dell’anima, ricamando con un filo rosso presso associazioni, musei, scuole, rsa e carceri.