Assemblea Fiom Cgil Perugia: i metalmeccanici chiedono di affrontare la crisi del settore

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I lavoratori si sono ritrovati a Umbertide, “area simbolo delle difficoltà dell’automotive” – Insieme allo sciopero, rilanciata la proposta di una cabina di regia regionale

   

“Non a caso abbiamo scelto di tenere la nostra assemblea provinciale a Umbertide: questo territorio è infatti emblematico della crisi che sta attraversando il settore dell’automotive anche in Umbria. Ma è in generale tutta la metalmeccanica, soprattutto in questo territorio, a vivere una crisi profonda, che va indagata, ma che in gran parte trova le proprie cause da dinamiche internazionali e dal contesto mondiale degli ultimi anni, a cui oggi si sommano i dazi americani e l’aggressione commerciale che subiamo da Paesi molto forti sul mercato come la Cina”. A fare un quadro del comparto metalmeccanico nel territorio provinciale perugino, è il segretario generale della Fiom Cgil Perugia, Marco Bizzarri, in occasione dell’assemblea dei delegati Fiom del territorio della provincia, che si è tenuta appunto a Umbertide mercoledì 10 dicembre, alla presenza di Simone Pampanelli, segretario generale della Camera del lavoro di Perugia, e e Luca Trevisan, segretario nazionale della Fiom Cgil.

“Il nostro territorio non è risparmiato da queste dinamiche – ha spiegato ancora Bizzarri –. Stiamo avendo una profonda e massiccia espulsione dal ciclo produttivo dei lavoratori interinali e, a caduta, registriamo in diverse aziende l’apertura di procedure di licenziamento. Soltanto nell’ultimo periodo ne abbiamo avute tre in altrettante aziende della zona e soltanto con molta fatica siamo riusciti a farle ritirare. Rimane comunque uno stato di allerta in tutto il settore e una difficoltà diffusa ad affrontare le questioni del momento”. “Questo – ha commentato anche Pampanelli – è un luogo importante che rappresenta non solo il settore automotive ma tutto il comparto metalmeccanico che oggi sta in crisi per una deindustrializzazione causata dalla mancanza di politica industriale. Per questo rilanciamo lo sciopero generale di venerdì 12 dicembre, uno sciopero che vuole parlare anche al territorio e alla Regione. Occorre – ha ribadito ancora una volta il segretario della Camera del lavoro di Perugia – una politica industriale che parta anche dal territorio, occorre una cabina di regia regionale per capire come affrontare questa crisi. Le politiche di riarmo e i dazi non danno risposte alle persone, ma tagliano lo stato sociale in un paese in cui i salari sono già bassi. Per questo è necessario scioperare”.

Sempre a proposito di sciopero generale è intervenuto anche il segretario nazionale Trevisan che ha pure ricordato il recente rinnovo del Contratto nazionale di lavoro del comparto, “contratto che ha aumentato i salari e innovato la parte normativa, con importanti diritti da esercitare, in particolare per contrastare la precarietà”. “Mai come in questa fase – ha quindi affermato Trevisan – i lavoratori sono impegnati a contrastare una legge di stabilità che non risponde alle questioni poste dai lavoratori stessi, e che quindi non aumenta i salari e non riduce le tasse. Anzi prospetta un Paese tutto teso a riarmarsi a danno della sanità, della scuola e delle politiche abitative. I metalmeccanici proveranno, insieme alla Cgil, a cambiare l’agenda politica del governo, chiedendo misure in grado di rispondere alla questione salariale, a partire dalla richiesta di detassare gli aumenti salariali e intervenire con un politica di riforma del fisco”.