Siglata l’intesa ‘appalti puliti’ fra le Prefetture umbre e l’Anas

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Un Protocollo antimafia per la prevenzione di tentativi di interferenze illecite e di infiltrazione della criminalita’ organizzata negli appalti e’ stato firmato, stamani, tra Prefettura di Perugia e Anas. Obiettivo la prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni criminali nelle attivita’ di realizzazione delle infrastrutture viarie di prossima realizzazione da parte di Anas nella regione Umbria. L’intesa, fortemente voluta in sinergica collaborazione tra il prefetto di Perugia, alla presenza del prefetto di Perugia, Antonella De Miro, del prefetto di Terni, Gianfelice Bellesini e Anas, e’ volta a garantire il massimo livello di controllo sia preventivo sia repressivo sui cantieri attraverso l’attivazione di un ‘Piano di controllo coordinato dei cantieri e dei subcantieri’ nonché’ un attento e capillare monitoraggio di tutta la filiera del calcestruzzo. In particolare, attraverso la segnalazione di Anas, potra’ essere attivata una comunicazione settimanale di tutte le attivita’ svolte nei cantieri, delle maestranze e dei mezzi impiegati al fine di consentire ai Gruppi Interforze, affiancati ai Prefetti, un capillare screening sugli uomini e sui mezzi d’opera presenti nei siti di lavorazione. L’accordo, inoltre, introduce le modalità’ più’ avanzate sul controllo della tracciabilita’ dei flussi economico finanziari all’interno dei cantieri e, per garantire maggiore sicurezza contro i tentativi di condizionamento criminale, le assunzioni della manodopera locale saranno regolate da procedure di reclutamento all’insegna della massima trasparenza. Grande attenzione viene data alle ‘prestazioni sensibili’, quali le prestazioni di servizi, trasporti e forniture, noli a caldo e a freddo, assoggettate a stringenti controlli anche al di la’ di quanto previsto, attualmente, dalla piu’ recente normativa. Qualora le Prefetture accertino elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa ed emettano una informativa ostativa, la Stazione appaltante (Anas) non rilascia il proprio nulla osta alla stipula del contratto, ovvero procede alla revoca dell’aggiudicazione o nega l’autorizzazione al subappalto, e intima all’appaltatore o concessionario di far valere la risoluzione del subcontratto. Inoltre, e’ prevista l’applicazione di una penale del 10% del valore del contratto, a carico dei soggetti colpiti da interdittiva antimafia. Il Protocollo prevede inoltre che le Prefetture istituiscano una ‘cabina di regia’ allo scopo di effettuare, mediante incontri periodici, con la partecipazione dei Gruppi Interforze, un monitoraggio congiunto ed una valutazione complessiva della situazione.