Servizi di assistenza Usl Umbria 2, sindacati criticano la gara di appalto

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Cgil, Cisl e Uil propongono delle clausole a salvaguardia di lavoratori e cittadini – “Ricaduta negativa sui diritti acquisiti dei lavoratori e sulla qualità dei servizi erogati”

   

Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria e le categorie sindacali che seguono il Terzo settore Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl, incontrando la Regione Umbria, hanno espresso forte preoccupazione riguardo alcune criticità presenti nel bando di gara relativo all’appalto di servizi di assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare a diverse tipologie di utenti della Usl Umbria 2, che “potrebbero avere una ricaduta negativa sia sui diritti acquisiti dei lavoratori che sulla qualità dei servizi erogati alla cittadinanza”.

In particolare, Stefania Cardinali per la Cgil, Angelo Manzotti per la Cisl, Claudio Bendini per la Uil, Tatiana Cazzaniga per la Fp Cgil, Valerio Natili per la Fisascat Cisl e Monica Di Angelo per la Uil Fpl hanno chiesto che: “Venga inserito un articolo distinto che faccia riferimento alle attuali norme previste per la clausola sociale, prendendo a riferimento il codice dei contratti pubblici (Dlgs 50/2016 art. 50) e i contratti collettivi nazionali di settore maggiormente rappresentativi (Dlgs 2015/81 art. 51), per scoraggiare la partecipazione alla gara a imprese che utilizzano contratti pirata utili solo a calpestare la dignità del lavoro tutto; che venga specificato nella descrizione dei servizi, dove manca, la figura professionale da utilizzare con il relativo monte orario salvaguardando l’attuale stato dell’arte in essere così da garantire la qualità e non rischiare di far ricadere sulla vita degli utenti le trasformazioni negative che i servizi subiranno, se ciò non viene esplicitamente dichiarato; che venga richiesto nell’offerta tecnica un progetto chiaro e puntuale sul quale le imprese sociali possano distinguersi per come intendono gestire i servizi e l’organizzazione del lavoro in tutte le varie realtà presenti nei lotti”.

“Vogliamo, a prescindere da chi vincerà l’appalto – spiegano ancora le organizzazioni sindacali –, salvaguardare i livelli occupazionali e salariali di una comunità di lavoratori impegnati da decenni a garantire servizi alla cittadinanza fragile e che potrebbe da domani subire notevoli ripercussioni dovute a queste mancanze da parte dell’ente committente e per le quali non possiamo rimanere silenti. Abbiamo anche rinnovato la richiesta di legiferare sul tema degli appalti pubblici per poter dare a coloro che intervengono nella costruzione delle gare uno strumento univoco di riferimento con il quale poter assicurare una procedura di affidamento che tenga conto di tutti gli aspetti ma in particolare valorizzi il lavoro che in appalti dove più del 90 per cento del valore è la manodopera non si può assolutamente pensare che la vittoria di un’impresa piuttosto che un’altra sia determinata esclusivamente dal prezzo dell’offerta economica. Non accetteremo mai un sistema regolato su queste formule”.

“Se le richieste non dovessero integrare il bando siamo pronti alla mobilitazione per far ascoltare la voce dei lavoratori e il profondo dissenso delle migliaia di famiglie e portatori di interesse degli utenti i quali saranno i primi a essere calpestati e offesi da un sistema che non tutela la parte più fragile della società”.