Sciopero dipendenti Lidl, Filcams Cgil: adesione alta in tutta la provincia di Perugia

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Alcuni punti vendita rimasti chiusi, come a Castiglione del Lago dove si è svolto un presidio – I lavoratori chiedono migliore al contratto integrativo aziendale: “Utili per 1,3 miliardi di euro e ci offrono solo 30 euro di buoni pasto”

   

I dipendenti Lidl della provincia di Perugia hanno aderito in massa allo sciopero indetto dai sindacati a livello nazionale venerdì 18 luglio, per ottenere dalla multinazionale tedesca della grande distribuzione organizzata migliorie al contratto integrativo aziendale: salari più equi, migliori condizioni di lavoro e maggiore stabilità contrattuale. “L’adesione allo sciopero tra i lavoratori è stata ovunque alta – fa sapere il funzionario della Filcams Cgil Perugia, Luca Trovati –. Alcuni negozi hanno provato ad aprire, nonostante dentro fossero presenti solo il responsabile ed, eventulamente, pochissimi altri dipendenti, e non potendo quindi comunque garantire il servizio, come nel caso di Città della Pieve, Spoleto o Perugia. In alcuni punti vendita l’adesione è stata addirittura totale così da costringerli a rimanere chiusi”. È questo anche il caso del punto vendita di Castiglione del Lago, dove la Filcams Cgil Perugia ha organizzato, in concomitanza con lo sciopero, un presidio di protesta a cui hanno partecipato gli stessi dipendenti che hanno così voluto denunciare “l’insufficienza della proposta aziendale sul rinnovo del contratto integrativo aziendale”.

“Dopo mesi di mobilitazione e trattativa – è entrato nel dettaglio Trovati –, Lidl ha presentato lo scorso 10 luglio un aggiornamento della propria proposta economica. L’azienda si è limitata a offrire 30 euro mensili in buoni spesa, accompagnati da un una tantum di 100 euro netti all’anno. Una proposta del tutto insufficiente, che non tiene conto dei risultati raggiunti dall’azienda né del contributo concreto delle lavoratrici e dei lavoratori. Lidl, infatti, ha registrato oltre 1,3 miliardi di euro di utili e prosegue la sua espansione commerciale su tutto il territorio nazionale. Lidl ha solo in Italia 750 punti vendita attivi e ha in programma per il 2026 di arrivare a mille punti vendita e a un fatturato record di oltre 7 miliardi di euro. Ecco perché ci sembra assolutamente riduttiva l’offerta che ci è stata fatta. Questi numeri così importanti sono resi possibili ogni giorno dall’impegno di migliaia di dipendenti, di cui oltre il 75% ha un contratto part-time, spesso imposto, con turni discontinui e imprevedibili che rendono difficile ogni forma di organizzazione della propria vita personale”.

Alla luce di tutto ciò, la Filcams Cgil chiede che vengano riconosciuti un premio di risultato strutturato, aumenti salariali fissi in busta paga e buoni pasto e un intervento concreto per ridurre l’abuso del part-time involontario.