Sanità, Maria Grazia Proietti (Pd): rilanciare la sanità ternana

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Il rilancio della sanità ternana e la realizzazione del nuovo ospedale di Terni con fondi pubblici sono obiettivi che il Partito democratico condivide e che la presidente della Giunta  regionale ha positivamente indicato nella sua recente intervista”. Lo dichiara la consigliera regionale Maria Grazia Proietti (Pd – Commissione Sanità).

“E’ bastato il passaggio di una intervista in cui la neo presidente Stefania Proietti pone l’accento sulla priorità di investire sulle strutture pubbliche della sanità ternana – evidenzia la consigliera Pd – per riaprire una polemica con gli argomenti che hanno caratterizzato tutta la precedente legislatura, in particolare a Terni. A questo proposito è bene ricordare che il cosiddetto progetto ‘Stadio-clinica’, su cui si è basata la propaganda del centrodestra e del sindaco Bandecchi, non ha mai trovato grande condivisione e pronunciamenti espliciti né della ex presidente Tesei, né del mai rimpianto assessore Luca Coletto, né tanto meno è stata autorizzata dagli Uffici regionali. Questo semplicemente perché è un progetto che non può concretamente essere realizzato, dato che la normativa non prevede la possibilità di realizzare impianti sportivi attraverso meccanismi finanziari garantiti da una convenzione pluridecennale con il Servizio sanitario regionale, da stipularsi in vita diretta e addirittura prima ancora che la clinica stessa sia realizzata”.

Maria Grazia Proietti ricorda poi che “la delibera del 2023 con cui, tagliando posti pubblici agli ospedali di Narni-Amelia e Spoleto, sono stati ricavati senza alcuna motivazione di tipo sanitario gli 80 posti convenzionabili nella Provincia di Terni, specifica che gli stessi vanno affidati secondo la previsione del decreto legislativo ‘n.502/92’, non facendo alcun riferimento alla ‘legge Stadi’. La normativa in vigore che regola il rapporto con i fornitori privati prevede la realizzazione di strutture che, se accreditate (quindi esistenti, operanti con adeguato contenuto clinico-assistenziale e conformi ai requisiti) e in presenza di reali necessità assistenziali, possono essere convenzionate. Queste sono le regole. A fronte delle quali il sindaco Bandecchi continua a prospettare una ipotesi viziata anche da un inaudito conflitto di interessi: lui detiene il potere autorizzatorio per la realizzazione della clinica; quello di stabilire il regime dei suoli (in particolare la destinazione urbanistica del cosiddetto Ternanello); è proprietario dell’area dove si dovrebbe realizzare la clinica stessa. Non va poi tralasciato il tema delle 18mila firme raccolte nel 2021 dall’assessore regionale Melasecche in calce ad un progetto non disponibile, creando attese e forzando la buona fede dei cittadini ternani. Se questo è il quadro delle possibilità previste dalle regole appare chiaro che la narrazione fin qui portata avanti dal centrodestra e dal sindaco Bandecchi è stata solo a fini elettorali (con i risultati che sappiamo), palesando comunque una notevole disinvoltura nel considerare la sanità pubblica come asset da mettere a reddito e nel pensare di forzare un quadro normativo chiaro e definito”.

“Rispetto infine alla necessità di riequilibrio tra le province dei posti letto privati – conclude Proietti – auspichiamo che imprenditori del settore vogliano investire in strutture sanitarie in città. Resta il fatto che le convenzioni successive non sono automatiche e il fabbisogno dipende dalla programmazione e dalle scelte del sistema pubblico”.