Sanità, a Villa Umbra 13 Regioni a confronto su i propri sistemi

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Istituito nel 2011 per volontà dell’allora assessore alla sanità della Regione Umbria Franco Tomassoni, il laboratorio di benchmarking tra sistemi sanitari regionali, oggi intitolato alla sua memoria, ha preso il via giovedì 26 novembre, per la sua quinta edizione, alla Scuola umbra di amministrazione pubblica di Perugia. A prendervi parte sono circa cento dirigenti, esperti e operatori del settore delle Regioni Umbria, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Calabria, Liguria, Emilia Romagna, Basilicata, Veneto, Toscana, Lombardia, Sicilia, Molise e Provincia autonoma di Bolzano. Ad aprire i lavori, che si concluderanno sabato 28 novembre, sono stati Alberto Naticchioni, amministratore unico di Villa Umbra, Emilio Duca, direttore regionale salute e coesione sociale, e Niccolò Persiani, docente di economia sanitaria all’Università degli studi di Firenze e responsabile scientifico del laboratorio.

“È un momento di grande difficoltà per il servizio sanitario – ha dichiarato Persiani –. Per la prima volta dopo tanti anni ci troviamo di fronte a risorse decrescenti, alla messa in discussione di certi servizi e, talvolta, anche del ruolo che deve avere la sanità pubblica. Per questo a Villa Umbra è stato creato un momento per mettere attorno a un tavolo le Regioni che così possono confrontarsi su come affrontare il grave momento di crisi”.

In particolare, vengono presentate e dibattute le principali riforme dei servizi sanitari e le buone prassi che le amministrazioni regionali hanno messo o stanno mettendo in campo. Oggetto dei focus sono, poi, i dati di riferimento della spesa sanitaria, le Regioni a statuto speciale, i modelli di gestione e rendicontazione del costo del personale e i nuovi controlli interni.

“Come Umbria – ha affermato Duca – siamo riusciti a garantire costi adeguati e qualità dei servizi, venendo riconosciuti per due anni consecutivi regione benchmark a livello nazionale. Abbiamo ottenuto simili risultati lavorando su due versanti: primo, la riorganizzazione degli assetti istituzionali, per cui nel 2013 siamo passati da quattro a due aziende Usl; secondo, la razionalizzazione della spesa con l’efficientamento dei servizi e il riassetto della rete ospedaliera attraverso interventi, per esempio, sull’area materno infantile e la chiusura di alcuni punti nascita che erano sotto gli standard organizzativi e tecnologici”.

“La sfida – ha commentato Persiani – è che la riduzione della spesa non si ripercuota sulle prestazioni sanitarie. C’è però un dato nazionale incontrovertibile: le Regioni che nel corso degli anni hanno investito maggiormente sulla riduzione dei costi oggi presentano i risultati sanitari migliori mentre le Regioni che hanno bilanci disastrati o commissariati sono quelle che soffrono più in termini di Livelli essenziali di assistenza”.

A conclusione della tre giorni, sabato 28 novembre, si terrà una tavola rotonda sul tema ‘Crisi economica e razionalizzazione delle risorse’ a cui interverranno anche Antonio Giuseppone, procuratore regionale della sezione Umbria della Corte dei conti, e Luca Barberini, assessore a salute e coesione sociale della Regione Umbria.

“La presenza di tante Regioni – ha sottolineato Naticchioni – dimostra il grande interesse per queste tematiche. Proseguiremo su questa strada organizzando ulteriori approfondimenti a livello nazionale. Prossima iniziativa sarà sulla prevenzione della corruzione nei sistemi sanitari a cui inviteremo Lucia Borsellino che si occupa di anticorruzione all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali”.