Quadro ‘complicato’ per l’editoria umbra

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Presentato il primo Rapporto dell’Osservatorio sull’occupazione

   

 

L’Umbria dell’editoria e dell’informazione è una regione povera di lettori, vista la domanda in declino, con imprese fragili economicamente, con la categoria dei giornalisti però consistente nei numeri, superiori ad altre regioni, ma allo stesso tempo sottopagata.

 

Infine, anche con un intervento pubblico a supporto che resta limitato.
    È il quadro “complicato e per alcuni versi drammatico” che emerge dal primo Rapporto redatto dall’Osservatorio sull’occupazione e l’editoria dell’Umbria voluto per tracciare l’andamento economico e non solo del settore dal 2019 al 2022, e per monitorarlo, mettendolo a confronto con quello di altre regioni del Centro Italia (Toscana, Marche e Abruzzo).
    Lo studio – condotto dalla Camera di commercio dell’Umbria, in collaborazione con l’Università di Perugia, il Corecom Umbria, l’Ordine dei giornalisti dell’Umbria e l’Associazione stampa umbra – è stato illustrato a Perugia nella sede della Camera di commercio.
    Per il presidente dell’Odg Mino Lorusso, “l’indagine ci dà una fotografia dell’Umbria pessima e da sottosviluppo soprattutto dove entra in gioco la contrattazione”.
    In Umbria, come ha ricordato il professor Luca Ferrucci di Unipg illustrando il report, il numero dei lettori è inferiore a quello medio del Centro Italia, per un dato, quello del calo della domanda, definito “preoccupante e poco confortante”.
    Per Ferrucci la sfida è quella di “una maggiore qualità dell’informazione, che guardi non solo alla cronaca ma a notizie che facciano pensare e riflettere”.
    In merito alle imprese, c’è una tenuta per numero (in rapporto alla popolazione però è inferiore rispetto alle altre regioni) e occupati.
    Sul fronte dei contributi pubblici, inoltre, l’Umbria è la regione con meno sussidi, secondo Ferrucci “o per demerito delle imprese o per le regole restrittive”.
    Infine, nel settore dove si allargano gli spazi lavorativi per giornalisti ma anche per esperti di comunicazione, come quello di pubbliche relazioni e comunicazione per istituzioni o aziende, il reddito annuo è di 7.700 euro.
    Per il presidente di Asu Umbria, Massimiliano Cinque, “il nostro settore, in declino decenni, è uno di quelli più in crisi ma a tutti sfugge questo fatto”.