Perugia Civica: “Zona 30, la nostra città non è Bologna: servono soluzioni alternative”

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“Perugia ha bisogno di soluzioni su misura, che tengano conto del territorio”

   

“Il tema della sicurezza stradale è fondamentale e non può essere sottovalutato. Per questo non intendiamo denigrare l’idea della Zona 30 in sé, che in molte città europee e italiane ha portato risultati positivi in termini di riduzione degli incidenti e di vivibilità”

scrivono in un post su Facebook il capogruppo in consiglio comunale di Perugia Civica Nilo Arcudi e il consigliere comunale Chiara Calzoni.

“Tuttavia, riteniamo che il paragone con realtà come Bologna sia fuorviante. Bologna è una città pianeggiante, dotata di una rete ciclabile diffusa e di condizioni che rendono naturale e quotidiano l’uso della bicicletta o della mobilità dolce. Perugia, invece, ha una morfologia completamente diversa: una città collinare, caratterizzata da salite, discese e un impianto viario complesso, che rende difficile applicare lo stesso modello senza adattamenti.

Per questo motivo, nel corso della votazione in Consiglio comunale, abbiamo scelto di astenerci: riteniamo, infatti, che si tratti di una scelta che non può essere adottata senza un’attenta valutazione delle specificità della nostra città.

C’è poi un altro aspetto che non può essere ignorato. Negli ultimi mesi, a Perugia si è registrato un aumento significativo del numero di sanzioni elevate in diversi ambiti della mobilità. È inevitabile, quindi, che tra i cittadini sorga il timore che anche la Zona 30 possa trasformarsi, più che in uno strumento di sicurezza, in un ulteriore modo per far cassa. La sicurezza stradale non può e non deve essere confusa con la logica delle multe che in questi casi sarebbero salatissime

Perugia ha bisogno di soluzioni su misura, che tengano conto del territorio e che sappiano coniugare sicurezza stradale con la reale fruibilità della mobilità per cittadini, famiglie e lavoratori. È fondamentale, quindi, che non ci si limiti a replicare modelli di altre città, ma che si avvii un percorso serio e partecipato: manutenzione delle strade, attraversamenti sicuri davanti alle scuole, illuminazione adeguata, più trasporto pubblico e marciapiedi accessibili.

La sicurezza stradale è una priorità, ma va raggiunta con interventi concreti e calibrati, non con soluzioni calate dall’alto che rischiano di trasformarsi in un ulteriore disagio per la cittadinanza”.