Spoleto saluta Don Matteo. Da lunedì prossimo nella città del Festival prenderà il via la terza e ultima settimana dell’ultimo blocco di riprese della decima serie della fiction che vede protagonista la troupe con Terence Hill, Nino Frassica e Simone Montedoro. Lunedì riflettori a Sant’Eufemia e in alcune abitazioni private in località Licina. Martedì ancora a Sant’Eufemia e in un’ex fabbrica dismessa nei dintorni di Morgnano. Mercoledì mattina in via Fontesecca e nelle vie del centro e nel pomeriggio ancora alla fabbrica dismessa. Giovedì alla Rocca Albornoziana, San Giuliano e Arco di Druso. Venerdì a Sant’Eufemia e in piazza Duomo con utilizzo del drone. Sabato infine a Corso Mazzini e in largo Ferrer. I nuovi episodi inediti della decima stagione (26 divisi in 13 puntate) vanno in onda ogni giovedì in prima serata su Rai1. (Fonte:La Nazione)
Madonna Alta, bretella e «anello» stradale, ecco il vero progetto
La discussione è appena all’inizio e proseguirà per settimane, ma intanto è il caso di svelare i progetto della nuova viabilità di Madonna Alta che si chiarisce con il passare dei giorni e costringe l’amministrazione comunale a venire allo scoperto, per evitare fraintedimenti o possibili strumentalizzazioni. E’ un progetto che contempla idee che vengono da ‘lontano’, ma che potrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi. Tutto è comunque legato a una serie di variabili che dovranno incastrarsi tra di loro nelle prossime settimane, a cominciare da una condivisione politica che al momento non c’è. La motivazione di fondo che muove il tutto è dettata da una necessità di sicurezza stradale da un lato e di fluidificazione del traffico dall’altra. Il primo aspetto è legato principalmente a via Tuzi: chi proviene da quella strada per andare a prendere il raccordo, infatti, è costretto a un attraversamento della carreggiata che spesso ha provocato incidenti anche gravi. Quanto al traffico, l’eliminazione del semaforo all’incrocio tra via Settevalli e via Martiri dei Lager (la previsione risale a qualche anno fa, in verità, quando era prevista una rotatoria) contribuirebbe a snellire la circolazione e di conseguenza a diminuire i livelli di inquinamento atmosferico. In pratica viene creato un unico anello a senso unico così pensato: da via Tuzi si prosegue a senso unico verso l’attuale semaforo di via Settevalli, dove si potrà andare diritti o proseguire a sinistra verso via Martiri dei Lager. Questa strada nel primo tratto sarà a senso unico e all’altezza di via Diaz si potrà andare a sinistra o proseguire verso via Madonna Alta. Via Diaz invece, nel tratto che affianca il Cva, diventerà a senso unico e in fondo verrà realizzata una mini-bretella che si dividerà poi in due parti: una verso via Baracca (la strada che porta alla sede centrale dell’Unicredit) e una che risbuca di nuovo in via Tuzi. A quel punto si potrà andare sia verso il raccordo autostradale che di nuovo verso via Settevalli. Da Palazzo dei Priori ribadiscono intanto che non c’è ancora nulla di fatto e che la progettazione sarà ampiamente partecipata. Intanto però il dibattito si è fatto subito vivace, a cominciare dai social network. (Fonte:La Nazione)
Diocesi in Umbria, riduzione in vista
I vescovi dovranno pronunciarsi entro agosto. Perché il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Cei) sembra intenzionato ad accelerare su una questione che si trascina da mezzo secolo: il drastico ‘taglio’ delle Diocesi. Che oggi in Italia sono 226. I vescovi La Congregazione dei vescovi avrebbe infatti messo sul tavolo una bozza di quello che il Vaticano ha in mente e chiesto di sapere cosa pensino le Conferenze regionali della riorganizzazione che Papa Francesco, appena eletto e provocando qualche sussulto, rimise al centro della discussione nel primo incontro che ebbe con i vescovi italiani il 23 maggio del 2013. Le ipotesi Della riduzione si discute da tempo: già nel 1929 Benito Mussolini aveva proposto che il loro numero fosse pari a quello delle Province e se faceva cenno anche nel Protocollo lateranense. Ma poi si è soprasseduto. Papa Paolo VI, nel 1964 aveva ripreso la questione, parlando di «eccessivo numero delle Diocesi». Tanto che la Cei aveva costituito una commissione detta ‘dei quaranta’, per studiare la questione. Lo studio La commissione, nel 1968, aveva elaborato un ponderoso studio – 2.800 pagine – nel quale si era ipotizzato un progetto di riduzione, con un numero di Diocesi compreso tra 118 e 122. Il progetto aveva approvato dai vescovi italiani: 169 si erano detti a favore, 51 avevano espresso delle riserve, mentre 70 lo avevano bocciato. Ma pare che allora sia stato addirittura il governo italiano a chiedere di lasciar perdere. La riduzione Nel 1986 è stata fatta una prima fusione e molte piccole Diocesi sono scomparse, fissando il numero alle 226 attuali, ma il segretario della Congregazione dei vescovi, monsignor Moreira Neves, aveva detto detto, citando lo studio della commissione ‘dei quaranta’, «che prevedeva la fusione di un notevole numero di Diocesi, tale da ridurre le circoscrizioni ecclesiastiche a sole 119 circa, numero ritenuto molto vicino all’ideale, tenuto conto di criteri questo mai seri e convincenti». Forse il momento è arrivato. L’Umbria Attualmente la regione ecclesiastica dell’Umbria è così composta: c’è l’Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che ha come ‘suffraganee’ quelle di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, Città di Castello, Foligno e Gubbio. Poi ci sono l’Arcidiocesi di Spoleto-Norcia e le Diocesi di Orvieto-Todi e di Terni-Narni-Amelia, tutte e tre immediatamente soggette alla Santa Sede. Il taglio Se davvero Papa Francesco porterà avanti la cosa, per l’Umbria potrebbe trattarsi di una rivoluzione: le otto Diocesi attuali potrebbero ridursi drasticamente e passare da otto a due, forse tre. Perché basandosi sulla popolazione, se in Italia si arriverà a 119 Diocesi, ognuna dovrà occuparsi di circa mezzo milione di persone e la popolazione della regione è ampiamente al di sotto del milione. (Fonte:Umbria on)
Università di Perugia “tutor” nella protezione dei monumenti dal clima
E’ stato approvato dalla Commissione europea il progetto di ricerca «Heracles», che vede l’Università di Perugia in prima linea nella protezione dei beni monumentali dai rischi legati ai cambiamenti climatici. L’unità di ricerca, coordinata dal professor Filippo Ubertini, ha ottenuto dall’Unione europea un finanziamento di 160 mila euro per sviluppare soluzioni innovative e multidisciplinari in grado di migliorare la resistenza dei monumenti nei confronti delle insidie legate all’avanzare del tempo e ai suoi mutamenti. La proposta di ricerca, che è stata messa a punto da un Consorzio internazionale di cui fa parte l’Ateneo cittadino, concentrerà i propri studi sia in Umbria che all’estero. In particolare sono stati scelti come beni-pilota i principali monumenti della città di Gubbio, a cui si aggiungono i luoghi-simbolo dell’isola greca di Creta: il Palazzo minoico di Cnosso e la Fortezza veneziana di Heraklion. Nell’unità di ricerca dell’Unipg collaborano il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale (Dica), diretto dal professor Annibale Luigi Materazzi, e il Centro Interuniversitario di Ricerca sull’Inquinamento e sull’Ambiente ‘Mauro Felli’ (Ciriaf), con il gruppo guidato dal professor Franco Cotana. Nel team anche l’ingegner Anna Laura Pisello, insieme a giovani dottorandi e ricercatori che operano nelle strutture di ricerca dell’Ateneo. Un lavoro sinergico ma con ruoli distinti. Il Dica si occuperà del monitoraggio e dell’analisi della vulnerabilità alle azioni di origine ambientale dei casi studio individuati, mentre il Ciriaf avrà il compito di monitorare il microclima dei siti pilota e di integrare queste analisi con modelli previsionali, per valutare le eventuali cause di danneggiamento del costruito storico dovuto a fenomeni riconducibili al cambiamento climatico. Tra gli obiettivi, anche quello di sviluppare materiali innovativi per la conservazione dei monumenti, in collaborazione con gli altri partner del progetto. Nella rete di Heracles sono coinvolte sedici realtà, tra istituti e organizzazioni europee, che operano con un finanziamento totale di 6 milioni e 500 mila euro. Il capofila è l’Istituto per lo Studio dei materiali nanostrutturati del Cnr di Roma, coordinato da Giuseppina Padeletti. «E’ un successo per l’Università e per tutta l’Umbria – ha sottolineato Annibale Luigi Materazzi – perché tra i partner coinvolti ci sono anche il Comune di Gubbio e la ditta eugubina Cvr». Fiero anche il collega Franco Cotana: «Per noi – ha detto – è la terza grande soddisfazione nell’ambito del programma Horizon 2020, che si colloca nell’attuale tema della salvaguardia dei beni culturali esposti alle insidie del cambiamento climatico». Un importante riconoscimento internazionale, dunque, che pone l’ateneo perugino tra le Università capofila nella salvaguardia di monumenti e tesori antichi. (Fonte: La Nazione)
Presentato alla Sala della Vaccara “Strade di Belfast”
Sono passati più di 17 anni dal Good Friday Agreement, gli accordi di pace firmati nell’aprile del 1998 dal governo britannico ed irlandese e 10 da quando l’Irish Republican Army (IRA) ha annunciato l’inizio della distruzione degli armamenti. Ma davvero l’IRA non esiste più? Se ne è parlato ieri pomeriggio alla Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori, in occasione della presentazione del libro appena uscito, Strade di Belfast. Tra muri che parlano e sogni di libertà (Eclettica Edizioni, pp. 180, euro 25), nel quale il giornalista perugino Fabio Polese prova a raccontare senza filtri la situazione attuale di una Belfast ancora ribelle. Insieme all’autore erano presenti il Presidente del Consiglio comunale Leonardo Varasano e il giornalista Umberto Maiorca.
«Se è vero che la situazione si è tranquillizzata – ha detto Polese – in questa terra martoriata da decenni di guerra, il passato è difficile da dimenticare e la voglia di libertà è ancora incisa nel cuore di ogni repubblicano irlandese».
Come ha tenuto a precisare il Presidente Varasano,
“gli scontri sono ancora oggi all’ordine del giorno in Irlanda, ma agli occhi del mondo non risulta. Fabio, come un giornalista di altri tempi, è andato sul posto, ha visto, ha toccato con mano e ora, con questo libro, ci racconta una storia diversa, indaga una ferita ancora aperta, un conflitto sociale profondo e irrisolto, di cui poco sappiamo.”
Il fotoreporter perugino, infatti, spiega i giorni infuocati dell’11 e 12 luglio, di ogni anno quando le parate orangiste provocano la rabbia dei repubblicani e il suo racconto è arricchito da straordinarie foto che parlano della vita quotidiana, degli scontri più accesi e degli immancabili murales identitari delle roccaforti dei nazionalisti irlandesi. Ma non solo. Nel libro, di estrema attualità, ci sono numerose testimonianze ed interviste ad ex militanti dell’IRA. Sollecitato dalle numerose domande di Varasano e di Maiorca, ma anche del pubblico, durante l’ incontro di ieri pomeriggio, Polese ha spiegato che oggi la via verso l’unità del l’Irlanda è quella della politica e non più della lotta armata.
“La violenza non ha più appoggio tra la popolazione -ha precisato- ma non si pensi che sia solo per una scelta di democrazia. Alla base c’è anche un’apatia, un disinteresse diffuso, soprattutto da parte dei giovani, in qualche modo addomesticati dal sistema, con un costo sociale alto in termini di diffusione della droga, dell’alcolismo e della disoccupazione.”
Nato in provincia di Perugia nel 1984, Polese ha realizzato reportage, in qualità di giornalista e fotoreporter freelance, non solo in Irlanda del Nord, ma anche in Libano, Kosovo, Belgio, Birmania, Thailandia, Cambogia e Vietnam. I suoi lavori sono usciti nelle maggiori testate nazionali. E’ autore di due mostre fotografiche: Kawthoolei, scatti in zone di guerra nella Birmania Orientale e Popoli in lotta. Con Eclettica Edizioni ha già pubblicato il libro inchiesta Le voci del silenzio. Storie di italiani detenuti all’estero. Attualmente, ha in programma un viaggio in altri paesi asiatici, per testimoniare di persona gli scontri etnico-religiosi di cui poco si conosce.
Trevi incontra le Guide Turistiche umbre
Il Comune di Trevi organizza un Educational per Guide ed accompagnatori turistici dell’Umbria dal titolo “Trevi – Territorio, arte e cultura. Nuove possibilità di visita della città”. L’incontro si terrà Venerdì 19 febbraio 2016 dalle ore 10.00 presso Villa Fabri di Trevi ed è rivolto alle guide ed accompagnatori turistici umbri al fine di far conoscere dei nuovi itinerari a Trevi, interessanti proposte di visita da proporre ai turisti e gruppi di visitatori. Questo incontro – dice Stefania Moccoli Assessore al Turismo del Comune di Trevi – è un’attività che rientra nel pacchetto di azioni volte a promuovere la città e il territorio attraverso la sensibilizzazione sia degli addetti ai lavori come in questo caso, sia dei cittadini, che dei visitatori. Quello delle guide turistiche è un circuito qualificato in cui Trevi è già inserita come meta, ma che desideriamo potenziare poiché c’è stato un arricchimento dei beni visitabili grazie alla riqualificazione di Villa Fabri con il restauro delle facciate e dei giardini e grazie al nuovo allestimento del Museo della Civiltà dell’Olivo. Vogliamo quindi presentare la città ai professionisti del settore perché possano portare i turisti ad ammirare le nostre bellezze rinnovate. Il turismo è uno dei settori in cui l’Amministrazione Comunale punta per la ripresa economica del territorio, anche come generatore di nuova occupazione, quindi attiviamo tutte le energie possibili in un campo che sta dando buone soddisfazioni. A presentare i nuovi percorsi di visita cittadini ed extraurbani sarà il Sindaco di Trevi Bernardino Sperandio che illustrerà: il percorso turistico che dalla Chiesa di San Martino porta alla chiesa della Madonna delle Lagrime, un lungo percorso che si snoda dal centro storico di Trevi attraverso la Piaggia; gli itinerari nel territorio: la strada degli Eremiti, il percorso dell’Acquedotto, la strada del Romanico, la strada degli Orti. I partecipanti faranno una visita guidata di Villa Fabri e della Cappella dei Boemi ed a seguire visiteranno il Teatro Clitunno, il Complesso Museale di S. Francesco: Chiesa di S. Francesco, Museo della Civiltà dell’Olivo e Pinacoteca e parte del Centro storico di Trevi. L’Amministrazione desidera invitare, oltre alle guide ed accompagnatori turistici, quanti desiderano approfondire la loro conoscenza della città di Trevi.
Castiglione del Lago: potrebbe trattarsi di omicidio-suicidio
Per i carabinieri che indagano, quella che il padre abbia ucciso a coltellate i figli e si sia poi suicidato gettandosi nel pozzo dietro casa è l’ipotesi più probabile per spiegare quanto accaduto stamani a Vaiano, piccolo borgo nel comune di Castiglione del Lago al confine sud tra Umbria e Toscana. L’uomo, 58 anni, avrebbe anche provato ad accoltellare la moglie, ferendola al volto. La donna, 47 anni, di origine polacca, sarebbe riuscita a sfuggirgli, rifugiandosi nella vicina abitazione di un’anziana donna. Da lì lei ha stessa ha chiamato i soccorsi. (Fonte:Ansa.it)
Turismo, il Dit lancia ‘Umbria green card’
L’occasione l’ha offerta la presentazione di ‘Umbria green card’ ed è stata sfruttata per illustrare i progetti del Distretto integrato turistico (Dit) della Provincia di Terni attraverso Umbria Experience.
La sinergia Il Dit «ha stipulato un accordo operativo con Techne – ha spiegato Luciano Zepparelli, l’amministratore Unico della società responsabile del progetto – con l’obiettivo di favorire il turismo sostenibile in Umbria, grazie all’opportunità di fornire un’impronta green ai propri itinerari turistici. ‘Umbria Green Card’ nasceinfatti dall’idea di sviluppare in Umbria, regione ricca di attrattive storico-artistiche, paesaggistiche e religiose, una forma di turismo sostenibile, che offre ai visitatori la possibilità di conoscere e vivere il territorio con particolare attenzione all’ambiente e di avere numerosi servizi ad un prezzo agevolato tramite l’utilizzo di vetture 100% elettriche e di una card dedicata. Assume un ruolo chiave – ha puntualizzato Zepparelli – l’implementazione di una Community Green che fidelizzi il cliente che si riconosce in Umbria Green Card».
Il consorzio Stefano Notari, presidente del Dit, ha messo l’accento «sull’importanza dell’iniziativa, che prevede una sinergia delle diverse competenze all’interno del consorzio, con l’obiettivo di incrementare i flussi turistici e fornire maggiore servizi innovativi all’utenza che sceglie l’Umbria come meta per le proprie vacanze», mentre Roberto Bartolini, amministratore delegato dello stesso consorzio, ha sottolineato la valenza «della rinnovata collaborazione con Techne che, oltre a fornire nuovi servizi agli associati del Dit, punta allo sviluppo di un turismo responsabile, sostenibile ed alternativo con alla base la mobilità dolce. Sono fermamente convinto che tale proposta rappresenti un’opportunità per tutti e soprattutto per il settore turismo, in quanto si ha la possibilità di accedere ad una rete di servizi che contribuiscono ad accrescere la permanenza media del turista sul nostro territorio».
Strage familiare a Castiglione del Lago
Due bambini italiani di 8 e 13 anni sono stati trovati morti oggi nella loro abitazione in una frazione di Castiglione del Lago; morto anche il padre all’interno di un pozzo. Secondo una prima ipotesi dei carabinieri potrebbe trattarsi di un duplice omicidio-suicidio. Secondo le prime informazioni, i bambini sarebbero morti forse accoltellati. Il padre si sarebbe quindi gettato in un pozzo ed è morto anche lui. L’uomo avrebbe anche ferito la moglie. (Fonte:Ansa.it)